Cronache di guerre dimenticate. Storie di popoli in lotta, di ingiustizie, di soprusi. Testimonianze di chi scappa cercando anche solo un posto sicuro dove stare. Racconti dalla e nella crisi economica. Avventure straodinarie. Eventi che nessuno racconta. In breve, ecco cosa vuole essere “Cose dell'altro mondo”, uno spazio per tutte quelle notizie che normalmente sono relegate nelle brevi dei quotidiani. E soprattutto, uno spazio dedicato alle persone, a quello che sentono e che vivono, usando così le loro storie per raccontare una crisi, una guerra o magari un evento particolarmente importante.
In tanti hanno già scritto “qui troverete quello che gli altri non vi fanno leggere”. L'ambizione di questo spazio rientra nell'idea della “Voce di New York”, ovvero quella di creare sempre e comunque uno spazio libero, coraggioso, che vuole fare libera informazione al “servizio del lettore”.
“Cose dell'altro mondo” è uno rubrica scritta dall'Italia per i lettori della Voce, ma avrà digressioni europee e internazionali e sarà dedicata a coloro i quali vogliono scoprire tutte quelle zone grigie, quei coni d'ombra, dove si vive, si lotta, si combatte, alcune volte si sopravvive e altre ancora si muore.
“Cose dell'altro mondo” sarà la rubrica dove troverete fatti e storie incredibili, in positivo e in negativo. Vi porteremo in mezzo alle lotte d'indipendenza dimenticate, faremo un viaggio dalle Sei Contee del Nord Irlanda ai Karen che vivono in Birmania, dalla Corsica ai Saharawi. Cercheremo di raccontarvi cosa significa vivere sotto le bombe in Siria o dentro un campo profughi in Giordania o magari nella Repubblica Democratica del Congo. E ancora, vi racconteremo cosa significa in Italia e in Europa vivere e sopravvivere nella crisi economica, con un'attenzione particolare a quella generazione “mille euro” che deve re-inventarsi per arrivare a fine mese. O ppure è costretta a cercare opportunità all'estero, obbligata a lasciare il Belpaese. O ancora, che vive la “crisi” come un'opportunità di cambiamento e miglioramento. Cercheremo di abbattere il muro di gomma che il Sistema innalza ogni volta che si parla dei casi di malapolizia oppure quando si muore nelle carceri per motivi il più delle volte “sconosciuti”. Avremo sempre un riflettore puntato sui flussi migratori e su quanto succede nella piccola isola di Lampedusa, l'Ellis island dell'Italia e dell'Europa tutta. Punteremo il dito ogni volta che qualcuno attenta al nostro patrimonio archeologico, abbandonando simboli più o meno conosciuti, dell'Italia e del Mondo intero.
“Cose dell'altro mondo” sarà un viaggio difficile, ma speriamo interessante, da fare tutti insieme. Un viaggio che ci porterà nel cuore delle questioni e dei problemi. Perchè, come scriveva Kerouac, “Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati. Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare”. Buona lettura.
Twitter: @TDellaLonga