Vladimir Putin avrebbe confessato a Donald Trump di “voler fare in modo che la gente smetta di morire” in Ucraina nel corso di una recente conversazione telefonica tra i due capi di Stato.
Ad affermarlo è stato proprio il presidente statunitense in alcune dichiarazioni rilasciate lo scorso venerdì al New York Post, lasciando peraltro intendere come il dialogo tra Casa Bianca e Cremlino sia molto più frequente di quanto si pensi.
“Meglio che non lo dica”, la risposta di Trump al reporter che gli chiedeva quante volte si fosse già confrontato con lo ‘zar’. Sempre a detta dell’inquilino della Casa Bianca, il presidente russo si è dimostrato “preoccupato” dal numero di vittime cadute sul campo di battaglia.
“Vuole che la gente smetta di morire. Tutti quei morti. Giovani, bellissimi ragazzi. Sono come i vostri figli, due milioni di loro – e per nessuna ragione”, ha proseguito nella breve intervista concessa a bordo dell’Air Force One al quotidiano conservatore (che assieme a Fox News, anch’esso parte della galassia mediatica Murdoch, è diventato di fatto il megafono della Casa Bianca).
Trump ha poi ribadito uno dei suoi cavalli di battaglia – ossia che la Russia non avrebbe “mai e poi mai” invaso l’Ucraina se ci fosse stato lui alla Casa Bianca nel febbraio 2022. “Ho sempre avuto un buon rapporto con Putin”, ha dichiarato. “Biden è stato un imbarazzo per la nostra nazione. Un completo imbarazzo”.
Ma la guerra c’è, e la priorità è trovare una via d’uscita che soddisfi – o quantomeno non umili – le parti belligeranti. A detta di Trump e del suo Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Mike Waltz, un piano concreto per porre fine al conflitto già esisterebbe e le due parti “vogliono incontrarsi”. “Spero che facciano in fretta. Ogni giorno muore tanta gente, giovani uomini come i miei figli. Questa guerra in Ucraina è orribile e voglio metterle fine”.
Qualcosa potrebbe iniziare a muoversi già dalla prossima settimana, quando è previsto un incontro tra il vicepresidente JD Vance e il leader ucraino Volodymyr Zelensky alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco – a cui dovrebbe prendere parte anche l’inviato di Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg. L’ultima idea dell’amministrazione GOP sembra essere quella di ottenere da Kyiv l’accesso a terre rare e gas ucraini in cambio di mezzo miliardo di dollari e garanzie militari da parte di Washington per il futuro post-bellico.
Buona parte delle terre rare del Paese est-europeo è concentrato nell’oblast’ sud-orientale di Zaporizhzhia – una delle quattro regioni ucraine che Mosca da un paio d’anni considera territorio russo pur non controllandola interamente (assieme a Donetsk, Lugansk e Cherson). Ma anche a Kirovohrad, anch’essa situata nella parte meridionale.
L’Ucraina è ricca ad esempio di lantanio e cerio, utilizzati nei televisori e nell’illuminazione, il neodimio, utilizzato nelle turbine eoliche e nelle batterie per veicoli elettrici, oltre ad erbio e ittrio, le cui applicazioni spaziano dall’energia nucleare ai laser. Il Paese possiede inoltre giacimenti di minerali come il bastnäsite e il monazite, fondamentali per l’estrazione delle terre rare e quindi utili per la produzione di dispositivi elettronici e batterie per veicoli elettrici.
Da Mosca nessuna, intanto, non arrivano né conferme né smentite sul presunto contatto tra Trump e Putin. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov ha dichiarato all’agenzia di stampa TASS di “non essere al corrente di tali contatti”.
“Man mano che l’amministrazione di Washington intensifica le proprie attività, ci sono molteplici comunicazioni attraverso vari canali. In questo contesto, potrei non sapere qualcosa, quindi non posso confermare né smentire”, ha dichiarato il portavoce. Nelle scorse settimane, il Cremlino aveva dichiarato di essere in attesa di “segnali” per organizzare un summit Trump-Putin, ma nessuno della nuova amministrazione si sarebbe ancora fatto avanti.