L’Ucraina ha smentito categoricamente ogni legame con Ryan Routh, il 58enne estremista che domenica pomeriggio ha cercato di assassinare l’ex presidente Donald Trump nel suo golf club in Florida.
Dalle prime indagini emerge chiaramente come Routh, fermato pochi attimi prima che potesse colpire il candidato repubblicano con un fucile, sia da tempo un accanito sostenitore di Kyiv – al punto di accorrere nella capitale ucraina nel settembre 2022 per svolgere non meglio precisate attività di sostegno. Un aspetto che alcuni propagandisti russi non hanno esitato a sfruttare per insinuare una presunta regia occulta dietro il tentato omicidio del candidato repubblicano (che in politica estera è decisamente meno filo-ucraino rispetto alla rivale democratica Kamala Harris).
Tesi che però sono state respinte con forza dalle autorità ucraine. In una dichiarazione ufficiale trasmessa via email all’agenzia Reuters, un portavoce del ministero della Difesa ha definito l’episodio “l’ennesima provocazione” orchestrata da Mosca per distorcere la percezione pubblica e alimentare la propaganda anti-ucraina.
“Non abbiamo alcun legame con il signor Routh, né diretto né indiretto,” si legge. “È chiaro che la Russia tenti di sfruttare questo episodio per destabilizzare il sostegno internazionale verso l’Ucraina.” Routh viene definito da Kyiv come “un cittadino americano” i cui atti criminali “sono una questione che riguarda esclusivamente gli Stati Uniti”.
A caldo, molti media russi vicini al Governo hanno iniziato a insinuare che il sospetto sia collegato alla Legione Internazionale ucraina, un corpo militare istituito dal presidente Volodymyr Zelensky pochi giorni dopo l’invasione russa per arruolare volontari stranieri e schierarli contro le truppe russe al fronte.
Secondo quanto egli stesso aveva rivelato al Financial Times lo scorso anno, Routh si era presentato all’ufficio della Legione nella città frontaliera polacca di Medyka. Ma venne scartato seduta stante. “Hai 56 anni, sei vecchio e non hai esperienza””, raccontò di essersi sento dire. E fu allora che, aggiunse, gli ucraini gli proposero di reclutare adepti. “Il mio obiettivo iniziale era quello di promuovere i combattenti stranieri e gli stranieri che erano lì a sacrificare il loro tempo, le loro energie e le loro vite per sostenere l’Ucraina”.
Secondo Kyiv, Routh non avrebbe mai fatto parte della legione né avrebbe avuto alcun legame con l’esercito ucraino. Un funzionario della Legione ha dichiarato alla CNN che Routh avrebbe effettivamente inviato loro delle e-mail proponendosi per il ruolo di reclutatore, ma che i militari ucraini lo avrebbero da subito considerato un soggetto “delirante”.
“Non abbiamo nemmeno risposto. Non c’era nulla a cui rispondere. Non ha mai fatto parte della Legione e non ha collaborato con noi in alcun modo”, ha dichiarato al network Oleksandr Shaguri, ufficiale del Dipartimento di coordinamento degli stranieri del Comando delle forze terrestri.
Le smentite ucraine non sono tuttavia servite a spegnere le polemiche. L’FBI ha aperto un’indagine per chiarire i dettagli del tentato attacco e le motivazioni di Routh, ex membro di gruppi estremisti che, secondo alcune fonti vicine all’inchiesta, avrebbe agito in solitaria. Il 58enne nato in Carolina del Nord e residente alle Hawaii aveva espresso più volte sui social media il proprio appoggio alla resistenza ucraina contro l’invasione russa, e si era persino definito un “guerriero della giustizia” pronto a “morire al fronte” in uno dei suoi innumerevoli tweet sul tema.
Dalla Russia nelle scorse ore sono arrivate le prime dichiarazioni ufficiali, con il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov che ha sibillinamente parlato di “conseguenze inevitabili” per chi sostiene la guerra contro la Russia.
Intanto, poche ore dopo l’incidente, Mosca ha parallelamente annunciato un nuovo aumento delle proprie forze armate, che mediante un decreto firmato lunedì dal presidente Vladimir Putin saliranno di 180.000 unità, per arrivare circa 1,5 milioni di effettivi. Numeri che fanno il paio con gli ultimi dati del ministero della Difesa russo, secondo cui, solo nella prima metà dell’anno, ad arruolarsi sarebbero stati circa 190.000 cittadini russi.
L’ultimo incremento è il terzo nel giro di due anni, dopo quello nell’agosto del 2022 – di 137.000 soldati – e un altro alla fine dello stesso anno – più 170.000 unità. L’obiettivo professato è prepararsi a un conflitto prolungato – anche dopo i risultati delle elezioni presidenziali di novembre.