È iniziato oggi al Trump National Golf Club di Bedminster, New Jersey, il terzo torneo di LIV Golf, la nuova “superlega” finanziata dall’Arabia Saudita che ha sfidato il circuito ufficiale – il PGA Tour – conquistando i cuori (e i portafogli) dei golfisti più famosi con compensi da capogiro, da Tiger Woods a Rory McIlroy.
Testimonial d’eccezione, come si può desumere dal nome del luogo, l’ex presidente Donald Trump. Il guru del GOP ha infatti dato il suo endorsement al torneo sponsorizzato dai paperoni di casa Saud, invogliando i golfisti a iscriversi al LIV Golf e denigrando il PGA Tour.
“Venite venerdì, sabato o domenica a vedere le grandi giocate dei migliori giocatori!”, ha scritto su Twitter Trump, forse anche per ripicca rispetto alla decisione dei dirigenti della PGA di spostare il torneo che si teneva annualmente proprio nel terreno di proprietà Trump a Bedminster dopo il coinvolgimento del tycoon newyorkese nell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.
Quello newjerseyana non sarà tra l’altro l’unica tappa del tour LIV Golf a tenersi in casa Trump: a ottobre, infatti, è previsto un altro torneo al Trump National Doral di Miami, nel sud della Florida. E a chi gli fa notare le numerose e documentate violazioni dei diritti umani di cui si è macchiato il regime saudita (soprattutto il principe della corona e leader de facto Mohammed Bin Salman, noto con l’acronimo “MBS”), Trump respinge al mittente le critiche e anzi si rallegra del miglioramento della reputazione internazionale del regno.
Ad esprimere sdegno contro la tappa del LIV Golf sono stati anche diversi sopravvissuti dell’11 settembre e i parenti delle vittime degli attacchi terroristici del 2011, dato che 15 dei 19 terroristi autori degli attacchi erano cittadini sauditi. Terry Strada, responsabile di 9/11 Families United, ha dichiarato in una conferenza stampa nei pressi di Bedminster di essere “sconvolto” dal torneo, che ha definito “offensivo, insultante e crudele”, oltretutto considerando che l’evento si terrà a soli circa 80 km dall’ex World Trade Center.
Peraltro, nelle stesse ore in cui Trump elogiava il golf a guida saudita, a sdoganare diplomaticamente la corona saudita è stato anche il presidente francese Emmanuel Macron, che venerdì ha accolto con una calorosa stretta di mano MBS all’Eliseo. Il presidente francese, che a dicembre è stato il primo leader occidentale a visitare l’Arabia Saudita dopo l’assassinio di Khashoggi (il cui principale indiziato è proprio Bin Salman), ha incontrato il principe della corona per invogliarlo ad aumentare la produzione di petrolio nel bel mezzo di un maxi-aumento dei prezzi dovuto al conflitto in Ucraina e allo stallo dei negoziati per il ripristino dell’accordo nucleare con l’Iran. Pecunia non olet.