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May 25, 2022
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“America senza spina dorsale”, incapace di vincere la battaglia delle armi

La strage di Uvalde in Texas riapre il dibattito sui controlli

Massimo JausbyMassimo Jaus
Time: 5 mins read

Texas, le lacrime del coccodrillo. La strage di Uvalde, una piccola città del Texas in cui ieri sono stati uccisi 19 bambini e due insegnanti ha lasciato una comunità in angoscia e ha rinnovato il  dibattito nazionale sulla legislazione per le armi da fuoco e sulla violenza armata nel Paese.

Quella di ieri è stata la sparatoria più grave dopo il massacro di Sandy Hook Elementary di Newtown, nel Connecticut, 10 anni fa, dove 20 bambini e 6 insegnanti sono stati trucidati da un giovane armato con fucile e mitragliatore.

“Sparerò in una scuola elementare” aveva scritto Salvador Ramos, il killer 18enne che ieri ha compiuto il massacro in Texas. Lo aveva scritto in un messaggio su Facebook 15 minuti prima di barricarsi all’interno di un’aula e compiere il folle gesto. I particolari li ha dati oggi il governatore del Texas Greg Abbott in una caotica conferenza stampa trasmessa in diretta dai maggiori canali televisivi. Ma il suo avvertimento non è stato un segnale d’allarme capace di fermare la violenza che avrebbe scatenato pochi minuti dopo distruggendo un’intera classe di bambini. In altre due comunicazioni su Facebook aveva anticipato: “Sparo a mia nonna” e subito dopo la raffica “Ho sparato a mia nonna”.

Subito dopo aver ferito gravemente la nonna materna con un proiettile al volto si è diretto verso la scuola elementare, ma è andato a sbattere con il suo camioncino vicino l’ingresso dell’istituto. E’ intervenuta la polizia e lui ha cominciato a sparare contro gli agenti per poi barricarsi in un’aula piena di alunni.

Beto O’Rourke, ex congressman democratico del Texas, ha interrotto la conferenza stampa del governatore sostenendo che la sparatoria era “totalmente prevedibile” e che lui “non stava facendo nulla” aggiungendo che se i malati di mente possono acquistare le armi in Texas è solo colpa sua perché si rifiuta di imporre la visita psichiatrica obbligatoria per quanti vogliono comprare pistole e fucili.

Secondo gli investigatori Salvador Ramos, ha usato un fucile AR-15 e un secondo fucile simile è stato lasciato nel camioncino. Il giovane studente della scuola superiore aveva acquistato entrambe le armi la settimana scorsa, dopo il suo diciottesimo compleanno. Abbott ha detto che Ramos non aveva una storia di salute mentale nota, ma ha suggerito che i problemi di salute mentale sono un fattore significativo nell’aumento delle sparatorie di massa negli Stati Uniti. Il governatore ha proseguito affermando che non sono chiari i motivi che abbiano spinto Ramos a compiere il suo insano gesto. Il killer è stato ucciso da un agente della polizia di frontiera che era accorso in aiuto alle unità della polizia locale. Altre diciassette persone sono rimaste ferite, ha detto Abbott aggiungendo che le loro ferite non sono di grave entità.

Salvador Rolando Ramos – Twitter

In una dichiarazione, la National Rifle Association ha condiviso le “simpatie” con le famiglie delle vittime. “Sebbene sia in corso un’indagine e i fatti stiano ancora emergendo, riconosciamo che questo è stato l’atto di un individuo solitario e squilibrato”, ha affermato l’NRA in una nota. “Mentre ci riuniamo a Houston, rifletteremo su questi eventi, pregheremo per le vittime, riconosceremo i nostri membri patriottici e ci impegniamo a raddoppiare il nostro impegno per rendere sicure le nostre scuole”. La conferenza annuale della NRA si terrà paradossalmente in Texas nel fine settimana a meno di 300 miglia dal massacro. L’ex presidente Donald Trump, il senatore Ted Cruz e lo stesso governatore Abbott interverranno alla conferenza.

La carneficina di Uvalde ha riacceso le richieste per approvare la legislazione sul controllo delle armi che è stata sempre bloccata in Congresso. Numerosi democratici hanno esortato il Senato ad agire sulla legislazione già approvata dalla Camera.

Due importanti misure di controllo sono state approvate lo scorso anno: l’Enhanced Background Checks Act del 2021 e il Bipartisan Background Checks Act del 2021. Entrambe le misure giacciono però nel pantano dei disegni legge approvati alla Camera e non votati al Senato.

Dopo il massacro in Texas, il leader della maggioranza al Senato Charles Schumer ha avviato un processo per inserire entrambi i progetti di legge nel calendario legislativo del Senato. Ma ciò non garantisce che nessuno dei due disegni di legge riceverà un voto al Senato perché equamente diviso, 50-50, richiede il sostegno di almeno 10 repubblicani per superare l’ostruzionismo del filibuster, e i repubblicani non hanno mostrato sostegno per implementare nuovi limiti alla vendita o alla proprietà di armi da fuoco.

Un agente cammina di fronte la Robb Elementary School in Uvalde, Texas, – ANSA

Uno dei disegni di legge approvato dalla Camera e che il Senato non prende in considerazione è l’Enhanced Background Checks Act del 2021 (HR 1446) e Enhanced Background Checks Act del 2021 (HR 1446) presentato dalla House Majority Whip, James Clyburn, il disegno di legge chiuderebbe la cosiddetta “scappatoia di Charleston”, che consente per alcune vendite di armi di procedere senza un controllo dei precedenti se lo screening non viene completato entro tre giorni. Questo disegno di legge è stato la risposta alla sparatoria del 2015 in una storica chiesa nera a Charleston, Carolina del Sud, dove l’uomo armato, Dylann Roof, potè acquistare l’arma dopo che un controllo dei precedenti penali in un altro Stato non aveva evidenziato i suiu numerosi arresti per spaccio di droga.

Il disegno di legge è passato alla Camera nel marzo 2021 con un voto 219-210 per lo più lungo le linee del partito, con i rappresentanti del GOP Brian Fitzpatrick e Chris Smith che hanno votato a favore del disegno di legge e i rappresentanti democratici Jared Golden e Ron Kind contro. Il senatore democratico Chris Murphy a dicembre ha cercato di approvare il disegno di legge all’unanimità, ma il senatore repubblicano Chuck Grassley si è opposto.

La conferenza stampa del governatore del Texas Greg Abbott sulla strage di Uvalde (YouTube)

Il secondo importante disegno di legge di riforma delle armi approvato dalla Camera e in attesa di un’azione al Senato amplierebbe notevolmente i controlli sui precedenti per tutte le vendite e i trasferimenti di armi. Secondo la legge attuale, i trafficanti di armi autorizzati sono tenuti a gestire i potenziali acquirenti attraverso un database dell’FBI – il National Instant Criminal Background Check System (NICS) – per vietare la vendita a criminali, immigrati illegali, persone incriminate per violenze domestiche, malati di mente. Ma i venditori di armi, come quelli che operano spesso su Internet o in occasione di convention, non sono tenuti a rispettare le stesse rigidità.

Questa distinzione, secondo i sostenitori della riforma, crea un’enorme scappatoia che rappresenta una grave minaccia per la sicurezza pubblica. Secondo Everytown for Gun Safety, un gruppo per il controllo della vendita delle armi, oltre il 20% dei recenti acquisti di pistole e fucili negli Stati Uniti è stato effettuato senza nessun controllo dei precedenti penali o degli accertamenti di eventuali ricoveri in centri di salute mentale. Il disegno di legge è stato approvato anche alla Camera nel marzo 2021 227-203, con otto repubblicani che si sono uniti ai democratici per votare a favore del disegno di legge e un democratico, Golden, che ha votato contro.

La misura più ampia per un compromesso politico sul controllo delle armi è quella fallita presentata nel 2012 subito dopo il massacro di Sandy Hook dal senatore democratico Joe Manchin con il repubblicano Pat Toomey. Venne bocciatra al Senato nel 2013 con un voto 54-46, con quattro democratici che non sono più in carica che si erano uniti ai repubblicani per bloccare il passaggio della legge.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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