Una indagine per crimini di guerra da parte della Russia “dovrebbe assolutamente esserci”. A dirlo è stata la vicepresidente statunitense Kamala Harris, in visita in Polonia per incontrare il presidente Andrzej Duda.
L’affermazione di Harris segue di poche ore il brutale bombardamento aereo da parte della Russia di un ospedale pediatrico nella città ucraina di Mariupol’, che ha provocato la morte di 3 persone – tra cui un neonato – e il ferimento di altre 17.
Mosca ha negato che si trattasse di un nosocomio – come peraltro sembra evincersi dai reperti fotografici – e sostiene invece che la struttura servisse ormai da rifugio per il battaglione Azov, formazione militare dell’estrema destra ucraina.
Ma lo sdegno della comunità internazionale per il bombardamento russo non coinvolge solo la vice di Biden. A condannare fermamente l’attacco sono stati anche il Governo di Kyiv, l’Unione europea, l’ONU e la Santa Sede.
Mariupol. Direct strike of Russian troops at the maternity hospital. People, children are under the wreckage. Atrocity! How much longer will the world be an accomplice ignoring terror? Close the sky right now! Stop the killings! You have power but you seem to be losing humanity. pic.twitter.com/FoaNdbKH5k
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 9, 2022
Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha definito il bombardamento russo a Mariupol “un’atrocità” ed esortato a istituire una no-fly zone sopra i cieli dell’Ucraina (una mossa che però è stata negata dalla NATO).
“Mariupol è sotto assedio. Il bombardamento russo di [un] ospedale di maternità è un atroce crimine di guerra”, gli ha fatto eco in un tweet Josep Borrell, alto rappresentante UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Condanna anche da parte del segretario generale dell’ONU António Guterres, che in un altro tweet ha definito “orribile” l’attacco russo, chiedendo di “mettere fine immediatamente allo spargimento di sangue”.
“È inaccettabile il bombardamento di un ospedale pediatrico. Non ci sono motivazioni,” ha affermato a margine di un convegno il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, in cui ha peraltro ribadito che la Santa Sede è disponibile a mediare nel conflitto se chiamata a farlo.
Today's attack on a hospital in Mariupol, Ukraine, where maternity & children's wards are located, is horrific.
Civilians are paying the highest price for a war that has nothing to do with them.
This senseless violence must stop.
End the bloodshed now.
— António Guterres (@antonioguterres) March 9, 2022
Lo scorso 2 marzo, su pressione di molti Stati occidentali, il procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, aveva annunciato l’apertura di un’indagine su tutti i reati commessi in Ucraina dal 2013 a oggi che siano qualificabili come crimini di guerra, crimini contro l’umanità o genocidio.