“Abbiamo constatato l’uso di bombe a grappolo e ci sono state notizie sull’uso di altri tipi di armi che sarebbero in violazione del diritto internazionale”. Lo ha dichiarato il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, al termine della riunione straordinaria con i ministri degli Esteri della NATO tenutasi venerdì a Bruxelles.
“Questa è la peggiore aggressione militare da decenni, con città, scuole, ospedali, edifici residenziali bombardati. I giorni che verranno probabilmente saranno peggiori, con più morti e più distruzione“, ha aggiunto Stoltenberg.
Nell’incontro di venerdì “si è discusso di cambiamenti di lungo termine sulla presenza di deterrenza e difesa nella nostra Alleanza, ma soprattutto nella parte orientale”, perché “stiamo seriamente considerando un significativo aumento sia con più soldati che con più difesa aerea” mettendo in campo una forza di “deterrenza tramite strumenti di difesa” in Europa orientale.
“Non solo va mandato un segnale della presenza della NATO”, dal momento che “c’è una differenza tra la deterrenza tramite presenza” di forze “e la deterrenza tramite la difesa” con forze armate in numeri più significativi, ha spiegato Stoltenberg.
Il segretario generale si è quindi detto soddisfatto dell’apertura di un’indagine da parte della Corte penale internazionale sui crimini di guerra commessi dal 2013 ad oggi in Ucraina. “Ci dobbiamo assicurare che il presidente Putin e il presidente della Bielorussia siano ritenuti responsabili per ciò che fanno”, ha spiegato.
Non ci sarà una no-fly zone sull’Ucraina
L’Occidente non tenterà di imporre una no fly zone in Ucraina. Lo assicura il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che oggi a Bruxelles ha avuto incontri con Nato, G7 e Ue.
Di Maio ha rivelato che G7, Nato e Ue vogliono “una soluzione diplomatica e pacifica”. Per Di Maio attivare la no-fly zone come richiesto dall’Ucraina “significherebbe portare in guerra i Paesi alleati, inclusa l’Italia e questo non ce lo possiamo permettere, perché si rischia una guerra mondiale”. Di Maio ha comunque assicurato che “daremo tutto il supporto che serve all’Ucraina per difendersi”.
Il terzo round di colloqui
I prossimi colloqui tra Ucraina e Russia per cercare una soluzione alla crisi si terranno in Bielorussia, già all’inizio della prossima settimana.
Le delegazioni, che si sono incontrate nell’area di Brest, al confine polacco, hanno infatti deciso di continuare i negoziati, con un terzo round, il prima possibile pur trovando un’intesa sui corridoi umanitari.
Le opinioni tra le parti sull’esito restano però discordanti. Per Mosca sono stati “fatti progressi”. Delusa Kyiv: “Non abbiamo avuto i risultati attesi”. (Agi)
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