A viso aperto si affrontano l’esercito ucraino e le forze russe a Kiev per il controllo della capitale dell’Ucraina, due giorni dopo l’inizio dell’invasione del Paese decisa unilateralmente dal presidente russo Vladimir Putin. La città di circa 3 milioni di persone è sotto assedio e i suoi abitanti si rifugiano nelle cantine e nella metropolitana per sfuggire ai bombardamenti.
“Questa notte cercheranno di prendere Kiev”, aveva avvisato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky apparendo in un nuovo e drammatico video notturno. Nonostante le proposte internazionali di essere aiutato a lasciare il Paese, il coraggioso Capo dello Stato ha deciso di non abbandonare la sua gente e in un altro video che lo ritrae per le vie della capitale, questa mattina ha dichiarato: “Io sono qui. Non deporremo le armi. Difenderemo il nostro stato”.
L’amministrazione Biden ed anche quella del francese Macron erano pronte ad aiutarlo a lasciare Kiev per evitare che sia catturato o ucciso dall’avanzata delle forze russe, ma l’orgoglio e il coraggio di Zelensky, un ex attore comico, sono stati più forti e ha rifiutato di abbandonare la città.
Intanto, secondo Bloomberg, Washington insieme ai suoi alleati europei, sta valutando di continuare a punire Mosca, espellendo la Russia da Swift, il sistema di messaggistica finanziaria. Una ipotesi appoggiata anche dal premier italiano Mario Draghi che si dichiara in linea con la Ue sulle sanzioni alla Russia.
In queste ore, tutto l’Occidente fa sentire la sua vicinanza all’Ucraina, ma sono soprattutto i Paesi dell’est Europa a mostrarsi i più solidali e a chiedere agli altri di fare di più. Mateusz Morawiecki, premier della Polonia, in trasferta a Berlino, ha attaccato “il fortissimo egoismo” di alcuni Paesi occidentali, fra cui la Germania, in seguito all’invasione russa. Questo egoismo “è il motivo per il quale sono venuto qui, dal cancelliere Olaf Scholz, a scuotere le coscienze della Germania. Insomma, per fare in modo che (i tedeschi) si decidano a imporre sanzioni veramente schiaccianti” contro la Russia.
Anche la Turchia agisce severamente contro Putin. Zelensky, infatti, ha ringraziato in un tweet l’amico presidente turco, Recep Tayyip Erdogan per aver chiuso “il passaggio nel Mar Nero alle navi da guerra russe”.
Intanto cresce il dissenso a Mosca contro Putin e la sua guerra. Nonostante il Cremlino cerchi di censurare i media russi intimando di stare attenti a come coprono il conflitto in corso, le testimonianze dei social media corrono più veloce e sbugiardano i leader del paese.
Secondo il Guardian, sotto accusa ci sono 10 testate, accusate di rappresentare in modo falso quella che Mosca definisce “operazione militare speciale”, chiamandola invece “invasione” o “attacco” o “dichiarazione di guerra”. Il governo ha previsto multe fino a 5 milioni di rubli in caso di violazione delle direttive.
Ma a dimostrare il ribrezzo per le azioni di Putin c’è stata anche la figlia dell’oligarca russo Roman Abramovich che ha pubblicamente criticato il presidente Vladimir Putin per l’attacco militare all’Ucraina. La ragazza ha circa 25 anni e si chiama Sofia. Sul suo profilo Instagram ha postato una storia scrivendo: “La Russia vuole la guerra con l’Ucraina”, con la parola ‘Russia’ barrata e sostituita da ‘Putin’. Poi si legge: “La più grande e più efficace bugia della propaganda del Cremlino è che la maggior parte dei russi sono con Putin”. L’immagine che accompagna il testo mostra il presidente russo e una linea rossa sovrapposta. Il padre della ragazza, patron della squadra di calcio Chelsea, è sempre stato vicino e fedele a Putin ed è una delle persone più ricche del mondo.