È iniziata. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’operazione militare in Ucraina ed esortato le forze ucraine a consegnare le armi e “andare a casa”: l’operazione militare, sostiene Mosca, è per proteggere il Donbass.

Putin ha parlato in un discorso televisivo alla TV di stato russa e subito dopo hanno iniziato a sentirsi le prime esplosioni. Secondo l’agenzia di stampa Interfax, gli spari sono scoppiati vicino all’aeroporto principale della capitale ucraina Kiev.
Il presidente ha dichiarato di aver ordinato alle forze russe di proteggere il popolo russofono soggiogato dagli ucraini e ha fatto sapere che “Tutta la responsabilità dello spargimento di sangue ricadrà sulla coscienza del regime al potere in Ucraina”. Ha poi ripetuto la sua posizione, secondo la quale l’espansione della NATO prevista con l’Ucraina sarebbe stata inaccettabile. “La Russia non ha altra scelta che difendersi”, da quelle che sono state considerate minacce provenienti dall’Ucraina.
Poco prima dell’annuncio, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy aveva messo a conoscenze il mondo di un’offensiva già preparata dai russi e della volontà di Putin di non rispondere al suo invito al colloquio.

Joe Biden si è subito fatto trovare pronto e ha accusato Putin ricordandogli che, in una situazione del genere, la Russia sarà ritenuta colpevole dal mondo intero. Ha detto espresso solidarietà al popolo ucraino, ricordando che le sue preghiere sono con loro, “mentre subiscono un attacco ingiustificato da parte delle forze militari russe”.
“Il presidente Putin – ha continuato Biden – ha scelto una guerra premeditata che comporterà una catastrofica perdita di vite umane. Solo la Russia è responsabile della morte e della distruzione che questo attacco porterà e gli Stati Uniti, i loro alleati e partner risponderanno in modo unito e deciso”. Al momento, alcune fonti del ministero degli Interni ucraino segnalano centinaia di vittime causate dall’attacco.
Sulla stessa riga la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Condanniamo fermamente l’attacco ingiustificato della Russia all’Ucraina. In queste ore buie, i nostri pensieri sono con l’Ucraina e le donne innocenti, uomini e bambini che affrontano questo attacco non provocato e la paura per la loro vita. Riterremo il Cremlino responsabile”.
Le operazioni russe sono iniziate mentre all’Onu era in corso di svolgimento il Consiglio di Sicurezza convocato urgentemente su richiesta del ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Proprio durante la riunione, l’ambasciatore russo Vasily Nebenzia ha definito l’attacco “non una guerra, ma un’operazione militare speciale”.
Dura la replica dell’ambasciatrice degli Stati Uniti Linda Thomas-Greenfield: “Nel momento esatto in cui siamo riuniti al Consiglio di Sicurezza in cerca di pace, il presidente Putin ha lanciato un messaggio di guerra nel totale disprezzo della nostra responsabilità. Domani metteremo sul tavolo una risoluzione di condanna della Russia”.
Forti le parole del Segretario Generale Antonio Guterres, che ha vissuto queste ore come “Il momento più triste del mio mandato. Devo cambiare il mio appello: Presidente Putin, nel nome dell’umanità, porta indietro le truppe russe. Questo conflitto deve fermarsi ora. Mi è chiaro è che questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta Onu”.
Intanto, lo spazio aereo dell’ucraina è stato chiuso. A ufficializzare la notizia è stato il ministero delle Infrastrutture ucraino, che ha motivato la decisione con “l’alto rischio per la sicurezza”.
A Odessa le truppe russe hanno iniziato a sbarcare, mentre altre stanno attraversando il confine verso Kharkiv. A riferirlo il ministero dell’Interno ucraino su Telegram, aggiungendo che gli attacchi missilistici stanno prendendo di mira caccia ucraini in un aeroporto fuori Kiev.