Joe Biden, da Philadelphia, ha parlato di elezioni. Quelle del 4 novembre 2020, quelle tanto contestate, quelle su cui Donald Trump ancora oggi continua a recriminare una vittoria rubata. “Nessun’altra elezione si è mai tenuta sotto un controllo così trasparente – ha detto il Democratico – la grande bugia di Trump è esattamente questo: una grande bugia.”
Il discorso del Presidente arriva in risposta alle azioni di alcuni Stati a guida repubblicana, che negli ultimi giorni stanno lavorando per tentare di cambiare le regole elettorali limitando in maniera drastica il diritto di voto. Un intervento politico dal peso specifico elevato, che dimostra il suo interesse nel rassicurare tutti quegli elettori che lo accusano da tempo di non aver fatto abbastanza per mantenere la promessa di mettere il tema del diritto di voto al centro della sua presidenza.
Biden, che dal giorno dell’insediamento è sempre rimasto cauto nel parlare direttamente del suo predecessore, oggi accusa Trump con parole pesanti, definendo l’iniziativa del suo partito come “un’offensiva autoritaria e anti-americana, la peggiore sfida alla democrazia dai tempi della guerra civile”.

L’ultimo intervento dell’ex inquilino della Casa Bianca risale a pochi giorni fa, quando in Texas ha ribadito per l’ennesima volta le sue teorie del complotto sullo svolgimento delle elezioni. Il luogo scelto non è un caso: proprio in Texas, infatti, il governatore trumpiano Greg Abbott ha proposto una serie di restrizioni alla possibilità di esprimere il proprio voto alle urne, scatenando un’indignazione talmente forte da aver portato i parlamentari democratici a fuggire in massa verso Washington per risultare assenti in aula e impedire così il raggiungimento del quorum.
“In America – ha proseguito Biden – se perdi accetti il risultato. Non si diffondono fake news cercando di far cadere il sistema solo perché non si è soddisfatti di come sono andate le cose. Questa non è politica, è egoismo. Questa non è democrazia, è la negazione del diritto di voto”.
Il Presidente ha poi attaccato frontalmente Trump e le sue teorie cospirazioniste, definendole il lato più oscuro e sinistro della politica americana e ricordando anche come la loro diffusione sia da considerarsi una minaccia esistenziale per la democrazia americana.

“Il potere deve essere sempre del popolo”, ha detto il democratico. Con un tono di voce sempre più acceso, quattro parole hanno risuonato nella piazza della città dove si racconta che sia nata la democrazia americana: “Have you no shame?”.
Non vi vergognate?
Ora la parola passa a Donald Trump, che dovrà decidere se proseguire per la sua strada e continuare a incitare i suoi fedelissimi o fare marcia indietro accettando finalmente il risultato di un’elezione che risale ormai a otto mesi fa.