Il protagonista di questa nota è Silvio Berlusconi. Non il Berlusconi in evidente difficoltà, che fa politica come può e come sa; e neppure il Berlusconi del film di Paolo Sorrentino, che a dire il vero vale ancora meno de La grande bellezza a suo tempo incredibilmente sopravvalutato. Si vuole parlare del Berlusconi di cui si occupano le cronache giudiziarie. Ma neanche del Berlusconi “male assoluto” al centro di mille trame, fonte, causa e punto terminale di ogni corruzione e reato contemplato nel codice penale, non si capisce se al soldo, a capo, o costretto a subire la Cosa Nostra.
E’ del Berlusconi che sarebbe, a dire di qualcuno, una via di mezzo tra il corruttore sessuale e il maniaco dei giardinetti. È stranoto che Berlusconi sia piuttosto sensibile al fascino femminile. Ed è fuori discussione che quel Berlusconi ha avuto comportamenti che, al di là dei rilievi penali, non sono consoni e compatibili con il ruolo pubblico di chi ricopre il ruolo/incarico di presidente del Consiglio.
Ad ogni modo, sulle cosiddette “cene eleganti” ad Arcore e altrove, s’è detto e si è scritto di tutto e di più, e ormai Bunga-bunga potrebbe essere adottato dall’Accademia della Crusca e inserito nei dizionari della lingua italiana. Ma c’è sempre da imparare. Giorni fa, per esempio, Il Fatto quotidiano, che a Berlusconi non ne ha mai perdonata una, ha pubblicato un’intervista di Luca Sommi a una ragazza, Imane Fadil; è una modella marocchina, nel 2011 era spesso ospite ad Arcore. Fatti suoi: era maggiorenne e consenziente. Cosa abbia fatto e perché e con chi, non ci interessa, se lo ha fatto di sua volontà e non costretta, obbligata.
Fadil racconta che cosa succedeva la sera ad Arcore: in sintesi, ragazze disponibili, spogliarelli, palpeggiamenti. Va bene, anche queste cose note. Imane Fadil si è costituita parte civile nel processo “Ruby bis” e “Ruby tre”, e vuole raccontare tutto, perché la cosa, dice, “non si limita a un uomo potente che aveva delle ragazze…C’è molto di più in questa storia, cose molto più gravi“.
Vediamolo, dunque, questo di più, queste cose gravi. Berlusconi fa parte, dice Fadil, di una setta che invoca il demonio, e non lo sa solo lei, lo sanno tanti altri. In quella casa, Arcore, “accadevano oscenità continue. Una sorta di setta, fatta di sole donne, decine e decine di femmine complici. Fadil dice di avere molti indizi che provano quello che sostiene: “In quella saletta dove si faceva il bunga-bunga c’era uno stanzino con degli abiti, tutti uguali, come delle tuniche, circa venti o trenta. A cosa servivano? E poi c’era un’altra stanzetta sotterranea con una piscina, con a fianco un’altra saletta, totalmente buia, senza nessuna luce. Una piscina sotterranea e una stanza senza luci. Perché? Ho visto presenze strane, sinistre. Io sono sensitiva fin da bambina: da parte di mio padre discendo da una persona che è stata santificata e le dico che in questa casa ci sono presenze inquietanti. Là dentro c’è il Male, io l’ho visto, c’è Lucifero“. Fadil dice di avere prove inequivocabili che però ancora non mostra, “ma non manca molto“, deve solo finire un libro, dove racconta tutto. E così, testuale, “il mondo saprà’“. Presenze strane, sinistre, inquietanti, il Male, Lucifero… E’ di questo, anche, che si parlerà nei processi che qualcuno vuole ancora allestire? Ma… davvero davvero?
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