President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Primo Piano
November 2, 2015
in
Primo Piano
November 2, 2015
0

Ricordando Pasolini a New York

Laura CaparrottibyLaura Caparrotti
Time: 3 mins read

2 novembre 1975, sono alla Fiera di Roma con mamma per una fiera (appunto) di mobili per la casa. Come sempre, è un susseguirsi di camere da letto e soggiorni ben arredati. Siamo nel 1975, non c’è internet, non ci sono monitor piatti, la radio e il mangiadischi sono gli unici strumenti audio portatili. Su un cassettone una radio trasmette la musica del momento. Le radio abbondano, ma tutte sembrano essere sintonizzate su una stessa stazione. Ad un certo punto una voce annuncia, all’improvviso, che “Paolo Pasolini è stato trovato cadavere ad Ostia”. Non ricordo le parole esatte, ovviamente, ma mi è rimasta impressa la voce dell’annunciatore, scura, grave e il silenzio che è piombato intorno a me. Pasolini, la grande presenza intellettuale e creativa del nostro paese, era morto, ammazzato. Non ricordo altro se non che i miei genitori parlavano con le mie zie del fatto che il giorno dopo sarebbe dovuto andare a tenere un discorso proprio al Congresso del Partito Radicale, di cui la mia famiglia fa parte. Solo crescendo venni a conoscenza di cosa aveva significato quella morte, avvenuta in quella maniera.

In realtà poco sappiamo di quella notte, visto che nonostante i tanti libri e le varie inchieste, sembra che quella notte sia sparita dagli archivi. Fin dall’inizio in realtà. La polizia che arriva tardi, testimoni intervistati che spariscono o ritraggono, la macchina lasciata a marcire in un parcheggio della polizia senza che vengano prima rilevate tutte le impronte, le pagine del libro Petrolio strappate proprio nel passaggio più importante e così via. Di quel delitto si potrebbe parlare all’infinito e di libri ne sono stati scritti tanti, ultimo Pasolini massacro di un poeta di Simona Zecchi, che sul nostro giornale ha scritto sull’argomento. Oggi però è l’anniversario della morte e tutta l’Italia sembra adorare quell’intellettuale che parlava di sesso, di omosessualità, di ragione, intelletto e atrocità mettendo tutto nei suoi film e scuotendo con le sue immagini crude continuamente una società che allora non lo adorava di certo. Se si volesse fare un vero ricordo, oggi, di uno dei nostri sommi poeti, bisognerebbe prendere le sue parole e ripeterle per tutta la giornata sperando che facciano qualche effetto sulle tante menti assopite. Fra le tante, io scelgo quelle finali del discorso che Pier Paolo Pasolini aveva scritto per il Congresso Radicale a cui avrebbe dovuto partecipare il giorno dopo il suo omicidio.

t1“So che sto dicendo delle cose gravissime. D'altra parte era inevitabile. Se no cosa sarei venuto a fare qui? Io vi prospetto – in un momento di giusta euforia delle sinistre – quello che per me è il maggiore e peggiore pericolo che attende specialmente noi intellettuali nel prossimo futuro. Una nuova trahison des clercs: una nuova accettazione; una nuova adesione; un nuovo cedimento al fatto compiuto; un nuovo regime sia pure ancora soltanto come nuova cultura e nuova qualità di vita. Vi richiamo a quanto dicevo alla fine del paragrafo quinto: il consumismo può rendere immodificabili i nuovi rapporti sociali espressi dal nuovo modo di produzione creando come contesto alla propria ideologia edonistica un contesto di falsa tolleranza e di falso laicismo: di falsa realizzazione, cioè, dei diritti civili. Ora, la massa degli intellettuali che ha mutuato da voi, attraverso una marxizzazione pragmatica di estremisti, la lotta per i diritti civili rendendola così nel proprio codice progressista, o conformismo di sinistra, altro non fa che il gioco del potere: tanto più un intellettuale progressista è fanaticamente convinto delle bontà del proprio contributo alla realizzazione dei diritti civili, tanto più, in sostanza, egli accetta la funzione socialdemocratica che il potere gli impone abrogando, attraverso la realizzazione falsificata e totalizzante dei diritti civili, ogni reale alterità. Dunque tale potere si accinge di fatto ad assumere gli intellettuali progressisti come propri chierici. Ed essi hanno già dato a tale invisibile potere una invisibile adesione intascando una invisibile tessera. Contro tutto questo voi non dovete far altro (io credo) che continuare semplicemente a essere voi stessi: il che significa essere continuamente irriconoscibili. Dimenticare subito i grandi successi: e continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare”.

Oggi, qui a New York, scegliamo di ricordarlo con un evento organizzato dalla mia compagnia, la Kairos Italy Theater, insieme alla Casa Italiana Zerilli – Marimò della New York University e l’Istituto Italiano di Cultura. Un evento che si concentra sulle sue visite a New York, sull’incontro con Oriana Fallaci e sulla New York di oggi che con nuovi, giovani poeti omaggia il poeta Pasolini, che di New York era innamorato. L’appuntamento è alle 6pm alla Casa Italiana Zerilli-Marimò. Vi aspettiamo!

Share on FacebookShare on Twitter
Laura Caparrotti

Laura Caparrotti

Ho cominciato a fare teatro nell'ingresso di casa mia, a Roma. Poi sono venuti i maestri, la laurea in discipline dello spettacolo e le tournée. Nel 1996, New York, nello storico The Kitchen. Vent'anni dopo sono ancora qui. Ho fondato una compagnia, la Kairos Italy Theater, specializzata in cultura italiana, e In Scena! Italian Theater Festival NY, un festival che porta il nostro teatro in tutti i distretti della città. Il teatro è la mia grande passione, insieme al ballo e alla (magggica) Roma. A New York ho anche iniziato a scrivere (proprio con Stefano Vaccara nel 1997), a insegnare teatro, a fare voice over e la dialect coach. Il tutto condito da un inconfondibile – ma affascinantissimo, mi dicono – accento italiano.

DELLO STESSO AUTORE

La” natura” di Laura Fantini, descritta con le sue matite in mostra a Harvard

La” natura” di Laura Fantini, descritta con le sue matite in mostra a Harvard

byLaura Caparrotti
Addio a Franca Valeri, l’attrice d’immensa bravura che fece ridere non solo l’Italia

Addio a Franca Valeri, l’attrice d’immensa bravura che fece ridere non solo l’Italia

byLaura Caparrotti

A PROPOSITO DI...

Tags: Casa ItalianaIstituto di CulturalibriNew YorkPasoliniPier Paolo Pasolini
Previous Post

Quando i cattolici si riconciliarono con gli ebrei

Next Post

Da tre giorni in Sicilia si simula una guerra mondiale, ma alla politica non gliene frega nulla

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Lacrime ed emozioni: il teatro del “prestigiatore” Koltès, che ha ispirato Favino

Lacrime ed emozioni: il teatro del “prestigiatore” Koltès, che ha ispirato Favino

byLaura Caparrotti
Da Bologna a New York, l’arte nel segno dei semi: ecco “Hope” di Laura Fantini

Da Bologna a New York, l’arte nel segno dei semi: ecco “Hope” di Laura Fantini

byLaura Caparrotti

Latest News

Mondiali nuoto: oro Paltrinieri nei 1500, con primato europeo

Mondiali nuoto: oro Paltrinieri nei 1500, con primato europeo

byAnsa
Putin, forniremo missili Iskander-M alla Bielorussia

Putin, forniremo missili Iskander-M alla Bielorussia

byAnsa

New York

Gli autovelox di New York funzioneranno giorno e notte: firmata la legge

byGennaro Mansi
Bronx, la polizia spara a un diciottenne ad un posto di blocco: NYPD indagata

Macabra scoperta nel Queens: trovati 3 cadaveri pestati in casa

byLa Voce di New York

Italiany

Con il falso Made in Italy gli Usa vogliono invadere il mercato europeo

Con il falso Made in Italy gli Usa vogliono invadere il mercato europeo

byLa Voce di New York
Lo staff di In Scena!

In Scena! Sipario sul festival del teatro italiano a New York che reagisce alla pandemia

byManuela Caracciolo
Next Post
Il pubblico del convegno di Firenze 'Riparliamone: la lingua ha un valore' (foto di Antonello Serino Met)

Il valore della nostra lingua italiana e l'insegnamento all'estero: il caso New York

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In