La “Buona Scuola” a Palermo inizia male. E inizia lasciando a casa circa mille e 200 studenti disabili. Di fatto, il governo nazionale, il governo regionale e il Comune di Palermo giocano a rimpiattino. I primi due rimangono nascosti, mentre il Comune rimane visibile con il cerino tra le mani.
Dice il consigliere comunale di Italia dei Valori, Filippo Occhipinti: “Il bilancio 2015 è in enorme ritardo e i primi risultati si vedono: anche quest’anno il Comune non è riuscito a garantire i servizi per gli alunni disabili al rientro in classe. Nonostante i propositi e la buona volontà dell’assessore Barbara Evola, a Palermo l’anno scolastico inizia sempre male. Avevo lanciato tempo fa un preciso allarme: il milione di euro previsto dal Comune era troppo poco rispetto al fabbisogno di 3,5 milioni. E oggi, che la manovra di previsione non è ancora nemmeno arrivata in consiglio, si assiste all’impossibilità di inviare nelle scuole gli operatori specializzati, malgrado le graduatorie siano definite”.
Ufficialmente, la responsabilità è del Comune, che non ha trovato 2 milioni di Euro per estendere il servizio a tutti gli alunni disabili della città. “Siamo stanchi di vedere i cittadini, specie i più deboli, pagare sulla propria pelle i ritardi e le inefficienze di chi gestisce i cordoni della borsa di Palazzo delle Aquile (la sede del Municipio di Palermo ndr) – continua Occhipinti -. Gli alunni e le mille e 200 famiglie hanno diritto al servizio sin dal primo giorno di scuola, invece il bilancio viene approvato all’ultimo così da evitare variazioni”.
Il consigliere comunale Occhipinti chiama in causa il sindaco della città, Leoluca Orlando, e l’assessore comunale al Bilancio, Luciano Abbonato: “Il sindaco Orlando intervenga, richiami l’assessore Abbonato alle sue responsabilità e alla necessità di assicurare i servizi. Solo adeguate programmazioni e coperture economiche permetterebbero un inizio di anno scolastico più sereno per tutti. La scuola, a Palermo, non ha nulla di ‘buono’, malgrado gli annunci del governo, e il Comune non fa che aggravare le cose”.
Non bastano le strade scassate e piene di immondizia, non basta il servizio di trasporto pubblico con gli autobus che fa acqua da tutti i lati (la società che lo gestisce,l’Amat, non ha i soldi per far circolare tutti gli automezzi, ma trova i soldi – tanti soldi – per pagare inutili consulenti). Non bastano i disagi del Tram, un’opera pubblica costata una barca di soldi (fondi europei spesi bene…) che ha gettato nel caos la città (in questi giorni, tra riapertura delle scuole e cantieri del Tram il traffico è impazzito). Adesso anche gli studenti disabili senza assistenza.
Sarebbe un errore, però, prendersela solo con il Comune di Palermo. Il pesce, si sa, puzza sempre dalla testa. Dietro questa storia – che purtroppo non riguarda solo il Comune di Palermo e che, purtroppo, riguarda tanti servizi sociali (ormai da tempo risultano oltremodo carenti i servizi per l’infanzia, per gli anziani e, come stiamo registrando, anche per i portatori di handicap) – ci sono le scelte del governo nazionale di Matteo Renzi e l’accondiscendenza del governo regionale di Rosario Crocetta.
Il ‘gioco’ è il seguente: il governo nazionale di centrosinistra taglia i fondi al Sud (alla puntuale denuncia della Svimez di qualche mese addietro c’è il taglio di circa 12 miliardi di Euro di fondi Pac destinati al Mezzogiorno operato dal governo Renzi, soldi che, in buona parte, dovevano servire ai servizi sociali e che, invece, sono stati utilizzati per pagare gli sgravi fiscali alle imprese del Centro Nord Italia). Il governo regionale, pure di centrosinistra non dice nulla per disciplina di partito. Il Comune di Palermo – altra amministrazione di centrosinistra – non dice nulla. La grande stampa nazionale e le tv non si accorgono di nulla. E i più deboli pagano il conto.
Insomma, fa tutto il centrosinistra. Il colpo finale l’assesta il Comune di Palermo. Che dovendo scegliere tra il pagare l’assistenza agli studenti disabili e i consulenti e i debiti fuori bilancio (l’ultima truffa inventata dalla politica per finanziare se stessa), sceglie le ultime due categorie: cioè i consulenti e i debiti fuori bilancio. Nel nome del centrosinistra…
Aggiornamento
A quanto pare, il 'vezzo' di lasciare senza servizi gli alunni disabili non riguarda solo Palermo, ma tante scuole italiene. Sulla vicenda interviene l'ANIEF, l'Associazion e nazionale Insegnanti e Formatori.
"Con l’inizio dell’anno scolastico – si legge in un comunicato dell'ANIEF – si registrano innumerevoli casi di giovani con certificazione di disabilità cui gli uffici scolastici negano il giusto supporto didattico di sostegno di cui avrebbero diritto; i legali ANIEF, pertanto, patrocineranno gratuitamente i ricorsi per ottenere la corretta attribuzione delle ore di sostegno e tutelare, così, il loro diritto all’istruzione e all’integrazione. Il sindacato chiede la collaborazione di tutti i docenti e di tutti i dipendenti della scuola per una corretta e tempestiva informazione alle famiglie. Le istruzioni utili per proporre il ricorso potranno essere richieste scrivendo a sostegno@anief.net".
Commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale dell'ANIEF: "I risultati raggiunti sinora attraverso i tribunali ci danno ragione. Perché una buona scuola deve essere prima di tutto una scuola giusta che aiuta i ragazzi più deboli e non li abbandona mai, neanche in nome dei ‘sacri’ vincoli di bilancio".
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