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June 21, 2015
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Forte dei Marmi: vigilanti in spiaggia contro i migranti. E se l’avessero fatto in Sicilia?

Giulio AmbrosettibyGiulio Ambrosetti
Time: 4 mins read

Tg 5 di ieri, sabato 20 giugno, ore 13 e 30. In un servizio un compito Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, invita gl’italiani ad accogliere i migranti. Qualche minuto dopo, ecco un servizio su Forte dei Marmi, la spiaggia ‘In’ della Toscana di Matteo Renzi. Panegirico sul maltempo che nei mesi scorsi ha distrutto case e alberi. Ma gli stabilimenti balneari, ad inizio estate, sono pronti ad accogliere i turisti. Sì, i turisti, ma non i migranti: nel servizio, infatti, si parla di una nutrita squadra di vigilanti che impedirà ai migranti di invadere la spiaggia. Breve intervista a una signora che, papale papale, dice senza mezzi termini: “I migranti? E meglio che qui non vengano!”.

Sapete qual è il bello? Che prima di questo servizio e prima delle parole del Presidente Mattarella, nello stesso Tg 5, ci si stracciava le vesti per i cattivi francesi che lasciano i migranti marcire a Ventimiglia. Certo, poi magari scopriamo che a violare gli accordi internazionali non è la Francia, ma l’Italia (come vi abbiamo raccontato qui), che cerca di ‘sbolognare’ migranti senza documenti ai francesi, ancor prima di aver riconosciuto, per ognuno di loro, lo stato di rifugiati. Ma quello che veramente contano sono le due immagini che si contraddicono nel giro di qualche minuto: i francesi sbagliano a non prendersi i migranti accolti sulle coste libiche dalle navi italiane, mentre nella spiaggia di Forte dei Marmi, in barba a Papa Francesco che non vuole i muri, sono già pronte le squadre di vigilanti che impediranno ai migranti di mescolarsi con i turisti…    

Il messaggio è chiaro: cari turisti, venire pure nella spiaggia di Forte dei Marmi a passare una bella vacanza senza migranti tra le scatole! Messaggio forte e chiaro perché – questo nessuno lo dice, ma è implicito – in questo momento, nel mondo del turismo internazionale, l’immagine dell’Italia è quello di un Paese invaso dai migranti. Un grande affare per chi gestisce i centri di accoglienza, certo. Ma un bel problema ora che è arrivata l’estate… Soprattutto se i Paesi europei – come sta accadendo in queste ore – chiudono le frontiere impedendo agl’italiani di chiudere il cerchio della speculazione sui migranti: perché se nel giro di qualche giorno gli italiani non si sbarazzano del 90 per cento dei migranti ‘pescati’ sulle coste libiche, beh, il giocattolo affaristico si rompe…

Ma torniamo a Forte dei Marmi senza migranti: ve l’immaginate se un Tg avesse annunciato che, nelle spiagge di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, o nelle spiagge di Pozzallo, in provincia di Ragusa, squadre di vigilanti lavoreranno da mattina a sera per impedire ai migranti – un tempo si chiamavano vu cumprà – di invadere gli arenili? Già immaginiamo le grida delle vestali dell’accoglienza ad ogni costo: “Che vergogna! Questo è razzismo bell’e buono!”. Però, a quanto pare, ciò che è razzismo in Sicilia diventa cosa buona e giusta a Milano e, adesso, anche a Forte dei Marmi.

Eh sì, nel breve volgere di una settimana siamo passati dalle grida di dolore del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che alla prima invasione di migranti nella stazione meneghina, ha affermato: “Milano non può ricevere più migranti!” (come vi abbiamo raccontato in questo articolo) Ora arrivano i gestori degli stabilimenti balneari di Forte dei Marmi che, in Tv, rassicurano i turisti: “Venite pure da noi, qui, in spiaggia, non troverete migranti!”.

Lo dobbiamo dire? Diciamolo. Sapete, cari gestori degli stabilimenti balneari di Forte dei Marmi, in Sicilia, in provincia di Agrigento e in provincia di Ragusa ci sono spiagge che non hanno nulla da invidiare alle vostre spiagge. Anzi, se proprio non vi offendete, tra Torre Salsa e Santa Croce Camarina, noi Forte dei Marmi manco lo vediamo. Eppure, a pochi chilometri da questi luoghi magici, ormai da oltre vent’anni, soprattutto in estate, arrivano migliaia e migliaia di migranti. Arrivano e invadono. Chi scrive, una decina di anni fa, si trovava a pranzo in un ristorante di Porto Empedocle quando andò in scena un mega sbarco. Tre ore dopo centinaia e centinaia di questi disgraziati bivaccavano ad Agrigento, nella centralissima via Atenea. Non c’erano state visite mediche e controlli vari: niente di niente. Già sapevamo della scabbia, della Tbc resistente agli antibiotici e di Ebola. Ma da siciliani fatalisti abbiamo scrollato le spalle e ci siamo detti: “Ragazzi, comu finisci si cunta” (tradotto: come finisce si racconta).

Oggi assistiamo alle contraddizioni e alle furbate delle cooperative ‘bianche’ e ‘rosse’ che, nel nostro Paese, fanno affari d’oro sui migranti; ascoltiamo le tv che lanciano strali ai francesi che non accolgono i migranti che, per l’occasione, diventano “profughi” (eppure nella lingua italiana migranti clandestini e profughi non sono sinonimi…); ci deliziamo con il sindaco di Milano che non vuole più migranti (o “profughi”?); e siamo più felici sapendo che, almeno nelle spiagge di Forte dei Marmi, i vigilanti terranno lontani i migranti (e i “profughi”).

A questo punto una proposta: perché Papa Francesco e il Presidente Mattarella non vanno a Forte dei Marmi per una vacanza? Magari breve, qualche giorno senza migranti e, magari, senza "profughi"…      

Foto tratta da bagnidelforte.it

  

 

 

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Giulio Ambrosetti

Giulio Ambrosetti

Sono nato a Palermo, ma mi considero agrigentino. Mio nonno paterno, che adoravo, era nato ad Agrigento. Ho vissuto a Sciacca, la cittadina dei miei genitori. Ho cominciato a scrivere nei giornali nel 1978. Faccio il cronista. Scrivo tutto quello che vedo, che capisco, o m’illudo di capire. Sono cresciuto al quotidiano L’Ora di Palermo, dove sono rimasto fino alla chiusura. L’Ora mi ha lasciato nell’anima il gusto per la libertà che mal si concilia con la Sicilia. Ho scritto per anni dalla Sicilia per America Oggi e adesso per La Voce di New York in totale libertà.

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