Un'esplosione in un edificio in una via centrale dell'East Village ha scosso la città di New York nel pomeriggio di giovedì. Responsabile: una fuga di gas. All'esplosione è seguito il caos nelle vie del quartiere e la popolazione residente negli edifici circostanti è stata evacuata dai vigili del fuoco della città. Due edifici sono crollati e altri due sono stati danneggiati, uno dei quali è ancora in pericolo di crollo.
Il sindaco Bill de Blasio, arrivato sulla scena dell'incendio, ha parlato alla stampa spiegando che il Fire Department di New York, intervenuto con 250 soccorritori, era riuscito a contenere l'incendio a quattro edifici. “In questo momento, sappiamo di dodici persone ferite, tre delle quali sono in condizioni critiche. La situazione è in continua evoluzione”. In seguito i giornali hanno parlato di 30 persone che potrebbero essere rimaste ferite e risulta che ci sarebbero alcuni vigili del fuoco dispersi.

Il sindaco de Blasio intervenuto sulla scena dell’esplosione
Una società privata del gas e di servizi idraulici stava facendo dei lavoro all'interno dell'edificio prima dell'esplosione. Quando Con Edison, la più grande società del gas di New York City, era andata sul posto per un controllo, aveva informato la società che le condizioni di sicurezza non erano accettabili. “Fino a che non sapremo cosa è successo, non potremo dare un giudizio. Dobbiamo indagare a fondo”, ha detto de Blasio.
Secondo funzionari di polizia l'esplosione sarebbe avvenuta poco dopo le 3 del pomeriggio. I vigili del fuoco sono arrivati sulla scena tre minuti dopo l'esplosione e hanno subito evacuato gli abitanti della zona. Steven, un residente dell'area, ha raccontato a La VOCE la sua esperienza al momento dell'esplosione. Il suo appartamento si trova al 6 ° piano, con una finestra che affaccia sul retro del 121 di Second Avenue, l'edificio in cui è avvenuta l'esplosione, alto cinque piani. I due edifici sono separati da un cortile, ora coperto da detriti.
“Stavo facendo un pisolino – ha detto Steven – Si è sentito per interi isolati. Una cosa da cui capivi subito che c'era qualcosa che non andava”. Steven ci ha raccontato di aver osservato il fuoco salire all'interno dell'edificio e di averlo ripreso con il telefonino finché la temperatura è diventata insopportabile. “Di sicuro qualcuno è rimasto ferito. Potevo sentirli chiedere aiuto”. L'edificio di Steven è stato evacuato poco dopo dai vigili del fuoco che hanno buttato giù le porte del palazzo. Dopo aver sentito battere alla sua porta, Steven ha provato ad aprire agli agenti: "Non si apriva – dice – La porta era già rotta. Hanno dovuto buttare giù quello che era rimasto”.

La vista dal tetto di un edificio nei pressi di quello dove si è verificata l’esplosione
Un'altra residente dell'area, Isabel, racconta che al momento dell'esplosione era all'ospedale Beth Israel a Union Square, a pochi isolati di distanza, e di aver sentito l'odore nell'ascensore. “Qualcuno è andato a lamentarsi con il servizio di sicurezza di Beth Israel, finché sono andata fuori e mi sono resa conto che non era nel palazzo dell'ospedale. Sono corsa a casa per chiudere le finestre, per via del mio cane”. Il suo edificio era intatto. “Soltanto fumo – ha detto Isabel – Ho visto il soffitto dell'altro edificio crollare. E ho sentito di un tizio che aveva un sacco di opere d'arte costose conservate in uno degli appartamenti all'angolo. Ha perso tutto”. Isabel, che fa la cuoca, dice che tutti i ristoranti stanno chiudendo nella zona perché è stato tagliato il gas. Il suo ristorante su First Avenue ha già chiuso.
La devastante esplosione arriva appena un anno dopo quella del 12 marzo 2014, ad Harlem, che causò la morte di otto persone. In quel caso i newyorchesi non avevano esitato a biasimare ConEdison, ma questa volta l'azienda aveva avvertito della minaccia alla sicurezza causata dagli scadenti lavori che la compagnia privata stava effettuando sul palazzo. Sarà ora l'amministrazione cittadina a dover rispondere alle domande e alle preoccupazioni dei newyorchesi sul rischio di queste tragedie.