Una cosa di cui davvero a New York non si può quasi fare a meno è la metropolitana. Specie se il vostro budget è basso e vi dovete muovere spesso up & down per Manhattan, o raggiungere l’isola da tutti gli altri quartieri newyorkesi.
L’auto a New York è un lusso che noi spiantati ovviamente non ci possiamo permettere, ma se devo essere sincera, dentro a Manhattan neanche se ne sente una particolare esigenza. Tra metropolitana e autobus, attivi sia di giorno che di notte, l’isola è coperta in modo praticamente capillare sempre.
Certo, mentre di giorno i mezzi pubblici sono frequentissimi, di notte il servizio è spesso ridotto, ma comunque salvo casi eccezionali, la copertura è accettabile.
La subway newyorkese non è particolarmente economica, ma se l’unico mezzo di trasporto in vostro possesso sono i vostri piedi e vi dovete spostare spesso e su distanze ampie, è comunque la soluzione più comoda e accessibile. Le corse singole sono le più care, e se vi muovete spesso la scelta migliore è prendere le tessere mensili o settimanali a corse illimitate (tutte le info su www.mta.info). Con in tasca la mitica metro card siete pronti per il mondo sommerso subway: una giungla di numeri e colori identificanti un intreccio di linee che mettono in connessione praticamente tutta New York. All’inizio ci vuole un po’ per orientarsi, ma poi via che si corre veloci dentro Matrix quasi ad occhi chiusi.
La metro newyorkese è un’entità viva. I suoi treni sono innumerevoli e in costante mutazione, sia nell’aspetto che nella fauna che li frequenta a seconda del tragitto che percorrono. Gli stessi percorsi spesso cambiano: nei week-end e durante la notte fermate e linee subiscono variazioni continue. Se Cenerentola passata la mezzanotte trovava la zucca invece della carrozza, la sottoscritta la notte si trova sempre un treno local invece di un express, impiegando il triplo del tempo per giungere a destinazione. Quando poi certe linee vengono proprio soppresse, c’è da divertirsi a fare una bella caccia al tesoro in solitaria per scoprire come tornare a casa, magari stravolti all’una del mattino, con i piedi che gridano vendetta… Enjoy!
I treni poi mica sono tutti uguali. Non è un dogma, ma solitamente le linee che percorrono l’east side, sono più nuove e linde, mentre quelle che corrono nel west side sono, come dire, più vissute. Però la cosa più bella della metropolitana newyorkese è la gente che la popola. Spesso si capisce se ci si trova nel west o nell’east side e a che altezza di Manhattan, guardando la fauna del treno. E non è per nulla raro incontrare ballerini di street dance che armati di stereo portatile anni ottanta e addominali in vista, improvvisano show con tanto di capriole sui treni e all’interno delle stazioni. Come pure attori, cantanti e musicisti che offrono spettacoli di ogni genere: dal rock al pop, dal jazz al funky, dalla musica classica all’opera. Una volta in una stazione della metro di Brooklyn ho trovato un esperto suonatore di sega da albero: incredibile, ma produceva davvero una musica orecchiabile…

Il suonatore di sega in una stazione della metro
Una consiglio: in metropolitana state sempre attenti al vostro vicino. Purtroppo una pessima abitudine dei newyorkesi e degli americani in genere, è quella di mangiare e bere qualunque cosa ovunque. Metropolitana inclusa. Quindi, se non volete arrivare a destinazione inzuppati di salsa puzzolente, allontanatevi da chi si sta divorando una porzione enorme di pollo fritto proprio sopra il vostro vestito più presentabile; e se non volete rischiare un’ustione di terzo grado con tanto di macchia indelebile sulla vostra giacca preferita, evitate di avvicinarvi troppo a chi si sta bevendo un caffè bollente in piedi in mezzo al vagone.
A volte sul treno si incontrano anche individui un po’ particolari in senso non proprio positivo. Non succede spesso, ma un paio di brutti momenti mi è capitato di passarli: una volta un gentil signore di ampie dimensioni con volto coperto da passamontagna nero e probabilmente armato, evidentemente in fuga, è entrato nella carrozza della metro in corsa, fermandosi lì per un tempo che è parso interminabile… Un’altra volta invece, un ometto smilzo ha iniziato a urlare improperi nei confronti del genere umano e a invocare la purificazione divina, agitando in aria le mani in cui stringeva qualcosa di indefinito coperto da sacchetti di plastica neri. Ora, in tali circostanze c’è poco da fare, se non mantenere calma e sangue freddo, tacere, guardarsi a vicenda con gli altri passeggeri ammutoliti, e sperare che scenda presto. Comunque ribadisco che sono episodi veramente rarissimi, specie se si considerano i milioni di persone che si muovono in questa città.
Se avete un po’ più soldi da spendere ogni tanto potete poi anche concedervi un taxi, che qui sono molto più economici rispetto all’Italia. Ovvio che sono comodi, ma se avete un budget ridotto vi consiglio di limitare le corse alle occasioni in cui davvero non c’è alternativa.
Se invece l’area entro cui vi muovete abitualmente è relativamente ristretta, potete fare un investimento e prendervi una bicicletta, che oltre a tornarvi utile negli spostamenti vi farà risparmiare sulla palestra. Prima di montare in sella siate però ben consapevoli che il clima newyorkese è terribilmente afoso d’estate e di un gelo polare artico d’inverno, oltre che estremamente variabile sempre. Cercate anche di essere realisti nel valutare le vostre doti ciclistiche: non dico che dovete concorrere al Giro d’Italia, ma è indispensabile essere dei bravi pedalatori attenti e lesti per muoversi nel traffico della città senza essere investiti entro i primi cinque isolati. Specialmente se non avete un’ottima assicurazione sanitaria…