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October 17, 2013
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Care lettrici e cari lettori, la vostra Voce sarà più forte

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Time: 4 mins read

Care lettrici e lettori de La VOCE di New York. Sono passati quasi 6 mesi da quando leggeste “Lettori padroni, spargete la Voce”. Ebbene, la VOCE, la vostra Voce, l’avete sparsa eccome. Solo nel mese di settembre, la VOCE di NY ha avuto oltre 16.000 lettori unici. A maggio, nel suo primo mese di vita, ne aveva poco meno di quattromila. Di questi lettori unici, quasi il 50 per cento è in Italia! E inoltre, cari lettori, siete anche in tutti i continenti del mondo! Continuate quindi a spargere questa voce libera e indipendente nel mondo, dateci consigli, intervenite, discutete, fate sentire la vostra voce.

La VOCE

Ora inauguriamo una nuova versione del nostro sito. Spero che lo troviate più funzionale ad un giornale che cresce e che punta, alla fine del suo primo anno di vita, a raggiungere la media di 100 mila lettori unici al mese!

Abbiamo cambiato la veste grafica, per dare al sito un aspetto più accattivante, e migliorato alcune funzionalità per rendere più facili l'esperienza di lettura e la navigazione. Ma soprattutto abbiamo inserito dei nuovi strumenti. Da oggi, troverete ogni giorno su La VOCE uno spazio dedicato agli eventi nell'area metropolitana di New York. Eventi che riguardano la cultura e la lingua italiane, ma non solo: cercheremo di fornirvi informazioni su tutto quello che c'è da fare nella città che non dorme mai. Inoltre, per sfruttare al meglio le potenzialità di internet, abbiamo deciso di dare più spazio e visibilità ai contenuti multimediali: questa città ha così tanto da raccontare che a volte le parole non bastano. E allora ci serviremo di fotografie e video per portarvi con noi in giro per New York e dintorni. Infine nei prossimi giorni e settimane vi proporremo dei contenuti nuovi: nuove rubriche, nuovi collaboratori e nuovi contributi multimediali con cui speriamo di continuare ad interessarvi e divertirvi.

Per il successo de La VOCE di New York, decretato da voi lettori, voglio ringraziare le giornaliste Maurita Cardone, Francesca Tarantino e Beatrice Bondi e tutti gli altri 30 columnists e decine di collaboratori che con i loro preziosi contributi hanno dimostrato di credere in questo mezzo di informazione totalmente libero e indipendente, pensato e costruito per gli italiani e gli amanti della lingua e cultura italiana. Un giornale che gode della protezione del Primo Emendamento della Costituzione USA, ma che può essere letto non solo dai residenti di New York o negli Stati Uniti, ma ovunque voi lettori vi troviate.

Dopo l’entusiasmante e faticosa fase della nascita, in cui questo giornale si è dedicato a far conoscere e riconoscere il suo spirito libero e indipendente, adesso si entra nella fase della crescita e costruzione della sua impresa. Il giornale, avrete notato, non ha avuto finora pubblicità o sponsor. Non perché nessuno ha avuto fiducia nel far circolare l’immagine dei suoi prodotti sull’appena nata La VOCE di NY, ma perché per scelta il nostro giornale ha prima voluto stabilire e far riconoscere la sua collocazione totalmente indipendente. La VOCE non riceve soldi pubblici e non ha alle spalle “padroni” o “partiti” nascosti. La VOCE è infatti pubblicata da USIT Media Inc., società americana che appartiene totalmente a chi vi scrive.

Adesso è venuto il momento che la VOCE cerchi quegli inserzionisti e quegli sponsor che possono riconoscere e apprezzare il carattere e i valori di questo giornale. Quindi cercheremo anche dei sostenitori che magari conservano lo spirito del mecenate rinascimentale e credono che la lingua e cultura italiane abbiano bisogno anche di una pubblicazione come La VOCE di NY. Soprattutto cercheremo di attrarre grandi, medie e piccole imprese private che una volta riconosciuta e apprezzata l’unica “linea” possibile di un giornale, che è quella della totale indipendenza per il totale rispetto della fiducia dei suoi lettori, decidono di sostenere La VOCE di New York perché oltre a fare “cosa buona e giusta”, colgono così l’opportunità di investire nell’immagine del loro prodotto in America e nel Mondo.

Noi crediamo che la sfida iniziata da La VOCE di New York, grazie alle ideali circostanze “ambientali” in cui si trova ad operare e crescere, sarà superata e gli obiettivi si moltiplicheranno e diventeranno ancora più ambiziosi. La lingua italiana sarà sempre il nostro veicolo di comunicazione principale, ma appena potremo la accompagneremo all’inglese e, in certi casi, allo spagnolo. Per poi, chissà… Gli obiettivi ce li indicherete anche voi lettori. Perché sarete sempre voi a decidere del successo della vostra Voce.

In questo nuovo sito internet (prodotto dal nostro indispensabile partner TownLife360, del mio carissimo amico di gioventù, Jeff Gould), troverete anche un apposito spazio dove potrete inviarci un vostro libero contributo per sostenere il giornale. Quello che voi riterrete giusto, secondo le vostre possibilità e solo quando lo riterrete opportuno. A La VOCE, nessuno ha finora ricevuto un dollaro di compenso per il proprio lavoro e il continuo contributo di qualità. Fino adesso tutti siamo stati motivati dal valore di un'idea: avere da New York un giornale italiano totalmente libero e indipendente. Non potremmo ovviamente continuare senza poter sostenere economicamente il nostro lavoro, ma siamo convinti che, grazie al vostro supporto, La VOCE di New York sia ormai uno strumento utile e, forse, già indispensabile per la crescita e il progresso dell’italianità, della italicità e della cultura italiana nel mondo.

E allora, lettori padroni, sosteneteci e continuate a spargere La Voce. Noi continueremo a fare il nostro lavoro con impegno, dedizione e trasparenza.

moc.ynecovalobfsctd-71beaf@araccavs

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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