Sorriso da bambinone, faccia da schiaffi, baffetto da adolescente, Thebe Neruda Kgositsile, alias Earl Sweatshirt è nato nel 1994 e torna sulle scene musicali il 22 agosto con l’LP Doris, ma già da qualche anno è uno dei personaggi più chiacchierati della scena hip hop internazionale. Dal 2009 è membro del promettente collettivo hip hop di ragazzi terribili di Los Angeles, Odd Future Wolf Gang Kill Them All (OFWGKTA) insieme a Tyler, The Creator (classe 1991), Hodgy Beats (1990), Left Brain (1989), Domo Genesis (1991), Mike G (1990), Frank Ocean (1987), Syd tha Kid (1992), Matt Martians (1988), Hal Williams (1990) e ai tre collaboratori Taco Bennett, Jasper Dolphin e Lucas Vercetti.
Il successo per Earl arriva forse troppo presto e la madre, professoressa di legge alla University of California, sposata con un noto attivista e poeta sudafricano, non ci sta. Il giovane Earl è costretto ad abbandonare la band in tour mondiale e viene spedito in gran segreto a diplomarsi in un college per ragazzi difficili delle isole Samoa. Nemmeno gli Odd Future sanno dove si trovi veramente il loro compagno d’avventure e “Free Earl” diventa slogan e tormentone dei loro show. Il magazine Complex riesce a scoprire la località segreta dopo mesi di indagine. E finalmente qualche mese dopo, all’inizio del 2012, l’esiliato annuncia il suo ritorno a Los Angeles da un nuovo profilo Twitter: in poche ore i follower sono già oltre 50.000. Earl è un personaggio pubblico tanto che persino un poliziotto conferma di averlo avvistato e riconosciuto al controllo passaporti. A marzo è di nuovo in America, al fianco dei suoi colleghi, sul prestigioso palco dell’Hammerstein Ballroom, nel Manhattan Center di New York.
A novembre arriva la claustrofobica Chum, il singolo che lancia con otto mesi d’anticipo Doris, primo LP ufficiale distribuito in questi giorni dalla Columbia Records. L'album fa seguito al primo e unico mixtape da solista, autoprodotto e pubblicato online nel 2010, Earl, il cui brano omonimo è accompagnato da un videoclip molto amatoriale in cui Earl e gli altri ragazzini sperimentano gli effetti di un cocktail di pillole, sciroppo per la tosse ed erba. A marzo arriva il secondo singolo, Whoa, accompagnato da un video manifesto dell’iconografia Odd Future tra felpone e skate, non a caso diretto da Tyler, The Creator e che raggiunge presto i cinque milioni di visite su YouTube.
Lo scorso aprile Sweatshirt torna anche sul piccolo schermo, accompagnando i soci Tyler e Domo Genesis al David Letterman Show dove i tre si rendono protagonisti di un fuoriprogramma con un autoscatto in diretta al fianco del celebre conduttore.
https://youtube.com/watch?v=oHsBtShc6Po
La OFWGKTA nel frattempo si è consolidata come una delle sigle più amate e al tempo stesso invidiate nell’alveo dell’hip hop internazionale per i testi, il look e le trovate spesso irriverenti dei rissosi adolescenti che nel 2007 hanno iniziato a registrare le loro canzoni in uno stanzino di Los Angeles Sud, nei pressi di un fatiscente take away messicano.
Al di là delle polemiche tra colleghi tipiche dell’hip hop (ultima in ordine di tempo quella su Twitter contro il guru Jay Z e il suo nuovo album), questo collettivo di giovanissimi afroamericani di Los Angeles è stato fondato da un altro nome di punta del genere, Tyler, The Creator. E sempre negli Odd Future è iniziata la parabola verso il successo di una delle popstar più celebrate del momento, Frank Ocean, amico di vip del calibro di Madonna, ma tuttora legato agli amici benché ormai approdato sui lidi più sofisticati del cantautorato soul e dell’r’n’b d’autore. Earl Sweatshirt è considerato insieme a Tyler e Frank Ocean uno dei migliori talenti della gang. Non a caso Earl compare nei credits di Super Rich Kids, intenso brano contenuto nel capolavoro Channel Orange, l’ultimo acclamatissimo album di Ocean. Così lo stesso Ocean ricambia il favore in questo Doris con un'inedita prestazione da rapper in Sunday, nel cui testo peraltro se la prende con Chris Brown: il rissoso Brown, protagonista in passato di violenze domestiche ai danni dell’ex compagna Rihanna, lo scorso gennaio si è reso colpevole di un’aggressione ai danni di Ocean in un parcheggio di West Hollywood, con tanto di pistola puntata e insulti omofobi nei riguardi del cantante degli Odd Future che qualche mese fa ha ammesso le sue tendenze bisessuali. Earl, così come gli altri giovani componenti del collettivo si discosta nei testi da quella tradizione sessista tipica delle produzioni anni Novanta dell’hip hop della West Coast pur usando un linguaggio esplicito e d’impatto che rispecchia il disagio delle strade in cui sono cresciuti. Il sarcasmo e l’ironia non mancano mai, così come quel mood da rapper un po’ ingenui, a tutti i costi irriverenti (vedi Whoa). Ma sono gli spunti autobiografici a colpire per esempio nella rabbiosa Burgundy, o in Chum in cui rievoca a modo suo il dolore legato all’assenza del padre, Keorapetse Kgositsile, che ha abbandonato la famiglia quando Earl aveva appena compiuto sei anni.
Tra storie di disagio giovanile e adolescenziale e racconti di strada delle aree più degradate di Los Angeles Sud, Earl sembra aver fatto un passo in avanti. Parte del merito va anche alle tante collaborazioni di lusso: dal socio Tyler, The Creator al vate RZA (Wu Tang Clan), da The Neptunes, il duo di produttori formato da Pharrell Williams e Chad Hugo, alla promessa dell’hip hop bianco Mac Miller e, ovviamente, alcuni membri più o meno parte del giro di OFWGKTA (Domo Genesis, Casey Veggies, Vince Staples). In quarantaquattro minuti mette in lustro tutto il suo talento senza la necessità di piazzare quei due o tre brani di facile presa che lo facciano esplodere a livello planetario. In Doris prevale la ricerca e la composizione nonostante Earl abbia appena compiuto diciannove anni.
Se questo ragazzo terribile dell'hip hop vi intriga, potete seguire Earl Sweatshirt su Twitter e Facebook.
https://youtube.com/watch?v=SugldYwpwvI