Mentre la conta dei morti al Cairo di mercoledì si avvicina a 600, il Presidente Barack Obama ha finalmente interrotto le sue attività sportive e ha tenuto un discorso a Martha's Vineyard sul massacro egiziano. Il Presidente USA ha annunciato di aver annullato le esercitazioni militari congiunte "Bright Star" in programma a settembre. Queste esercitazioni, che si tengono ogni due anni da quando sono stati firmati gli accordi di Camp David del 1980 che decretarono la pace tra Egitto e Israele, sono un simbolo della collaborazione strategica USA-Egitto. La loro sospensione, secondo Obama, serve a dare un fermo segnale di protesta ai generali in comando della situazione egiziana che gli Stati Uniti non possono tollerare di continuare la collaborazione con l'Egitto mentre si spara e si massacrano i civili nelle piazze.
Bene, eppur si muove Obama, verrebbe da scrivere. Purtroppo la mossa della Casa Bianca non arriva solo in grave ritardo, ma non è sufficiente. "Bright Star" era stato già rinviato l'anno scorso, in accordo con gli egiziani, per la difficile situazione interna al Paese. Siamo sicuri che i generali egiziani avevano messo nel conto un altro rinvio. Il vero "bastone" in mano alla Casa Bianca per farsi ascoltare dal generale Abdul-Fattah el-Sisi e la sua giunta sono gli aiuti in contanti per centinaia di milioni di dollari che ogni anno gli Stati Uniti versano nelle casse dell'esercito egiziano. Un miliardo e 200 milioni di dollari che serve eslusivamente agli ufficiali egiziani per mantenere il loro status e il loro potere all'interno delle forza armate.
Abbiamo un suggerimento per il presidente Obama, mandi invece un messaggio ad el-Sisi di questo tono: per ogni dimostrante disarmato ucciso nelle piazze egiziane, avrai quest'anno un milione di dollari in meno per i tuoi ufficiali. A quanto pare, ne avrebbero perso già la metà di quello che ricevono annualmente. Vedremo se dopo una minaccia simile, el Sisi e i suoi colonnelli avrebbero ancora il grilletto così facile.