E chi l’avrebbe mai detto che il dio delle donne, il più grande maschilista contemporaneo, avrebbe infine ripristinato il matriarcato dopo cinquemila anni? Chi l’avrebbe mai detto che proprio in Italia si sarebbe riaffermato un impero? O meglio, che un impero economico quale Mediaset avrebbe bramato imperare sull’Italia affidandone lo scettro del comando a quella piccoletta di Marina. Ma sicuramente la più grande, se il divo l’ha scelta come suo successore.
Marina, Marina, Marina ti voglio al più presto… regnar. Altro che sposar. Regina delle amazzoni berlusconiane, che la invocano a gran voce come futura imperatrice d’Italia. Forza Italia! Forza Marina! Anche se non sai un’acca di politica, sei grande perché sei la figlia di Reo Silvio (Guarda caso: Romolo, il primo re di Roma, era figlio di Rea Silvia).
Si sta aprendo una nuova era per le donne berlusconiane: prenderanno i posti di comando. Ma chissà che fine faranno le altre… E non voglio pensare anche alla fine di uomini berlusconiani politicamente ma non esteticamente corretti.
Ne guadagnerà l’immagine del partito e dell’Italia tutta: al posto dei Gasparri, dei La Russa, dei Brunetta, tanto per citare i più significativi, Marina con la sua sensibilità estetica sceglierà come suoi luogotenenti i più prestanti ballerini, cantanti e attori di cui la sua tv dispone. Ovvio che anche le non berlusconiane la voteranno. Sarà un porcellum al femminile: largo ai giovani belli! Marina potrebbe anche importare modelli aitanti da Beverly Hills purché non li strapaghi, perché i giudici nuovamente non capirebbero… Non segua le orme del padre.
Sono già lontani i tempi dei baccanali quando menadi invasate danzavano custodendo il fallo nella cesta, pardon nella testa, perché poi era solo immaginario. Non facevano nulla di male. Emulando il mitico dio Dioniso, il dio Silvio ha cercato di fare un mistero del proprio fallo, purtroppo la sua sete di mito l’ha messo nei guai. Infatti i misteri erano riservati ai mysti, gli iniziati a un’esperienza indicibile. Lui invece ai suoi riti misterici chiamava cani e porche; il che l’ha esposto al pubblico ludibrio e di conseguenza al pubblico ministero.
Chi troppo vuole, nulla stringe – diceva mia nonna. Beh, il problema sarà superato: con una donna a capo di tutto, il fallo riprenderà la collocazione giusta. Senza occupare più la testa degli italiani.
Forse stiamo sognando un po’ troppo. La realtà romanzesca odierna è che i due partiti si rinfacciano le soluzioni governative non trovate, tuttavia i parlamentari da ieri sono in ferie fino al 4 settembre: saranno vacanti 15 giorni, ma di fatto saranno in vacanza 25 giorni, ovviamente pagati da noi. Letta ci ha rassicurato che non molla il timone della nave. Quale periodo migliore per prendere il controllo del Paese? Le amazzoni berlusconiane potrebbero unirsi con i leghisti celtici e marciare su Roma. Ma si tratterebbe di rovinarsi le vacanze e la tintarella. Infattibile. Quelli del Partito democratico poi non si muoverebbero mai senza prima essersi scannati alle primarie; quindi loro non rappresentano una minaccia esterna per il Paese. Restano i grillini, più effimeri del fallo del divo, a meno che Grillo realizzi qualcosa di eclatante. Ma con i 40 gradi che incombono sull’Italia preferisce rinfrescarsi nuotando piuttosto che assaltare la nave nemica.
Quindi non lamentiamoci: se Silvio invece che un dio fosse solo un imperatore, si comporterebbe come Romolo Augusto che consegnò l’Italia ai barbari per assicurarsi villa e pensione. Prenderebbe carta e penna e scriverebbe alla Merkel: “Mi rendo conto che noi berlusconiani non siamo in grado di governare più neppure i nostri interessi. Ti consegno le insegne imperiali di Mediaset purché tu nomini mia figlia Marina imperatrice d’Italia. Business is business”.
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