Dopo le vittoriose elezioni anche Time Magazine lo ha incoronato: Donald Trump è la persona dell’anno.
Nell’intervista con il periodico che ha stabilito che è lui la persona più rappresentativa del 2024, il presidente eletto ha affermato che le sorti elettorali sono cambiate dopo il tentativo di assassinio del 13 luglio, quando, con il volto insanguinato, ha alzato un pugno in aria. “Molte persone hanno cambiato idea in quel momento, ci sono stati 72 giorni di rabbia” e ha affermato di essere tornato al potere perché “il Paese era arrabbiato”.
È la seconda volta che viene selezionato: era già stato scelto nel 2016 come persona dell’anno dalla stessa rivista, quando aveva vinto le elezioni presidenziali sconfiggendo Hillary Clinton. Quest’anno, Time ha premiato Trump ”per aver organizzato un ritorno politico di proporzioni storiche”.
Trump è il primo presidente, dopo Grover Cleveland alla fine del 1800, a tornare alla Casa Bianca dopo aver perso una precedente corsa presidenziale.
Trump ha detto a Time che uno dei suoi primi atti ufficiali dopo la sua inaugurazione del 20 gennaio 2025 sarà quello di perdonare la maggior parte dei rivoltosi del 6 gennaio. Nel corso dell’intervista Trump ha affermato che firmerà altri ordini esecutivi per riprendere la costruzione del muro al confine con il Messico e avvierà la deportazione di massa pianificata per espellere oltre 11 milioni di immigrati clandestini.
”La sua rinascita politica non ha paragoni nella storia americana”, scrive il Time spiegando le motivazioni della scelta. Con la sua elezione “stiamo assistendo a una rinascita del populismo, a una crescente sfiducia nelle istituzioni che hanno definito il secolo scorso e da valori liberali che porteranno a vite migliori per la maggior parte delle persone. Trump è sia agente che beneficiario di tutto questo”.
Oggi, scrive il Time, ”stiamo assistendo all’apoteosi” di Trump, che ”in tempi record è riuscito a battere i suoi rivali repubblicani e per settimane ha fatto campagna elettorale principalmente dall’aula di tribunale di New York”. Inoltre, ”il suo unico dibattito con il presidente Joe Biden ha forzato il suo avversario ad abbandonare la corsa” presidenziale. ”Sedici giorni dopo è sopravvissuto a un tentativo di assassinio durante un comizio” in Pennsylvania, ricorda la rivista.
Trump, afferma il Time, ”ha vinto allargando la sua base”, contando sulla ”più alta percentuale di afroamericani per un repubblicano dai tempi di Gerald Ford e sul maggior numero di elettori latini di qualsiasi candidato del GOP dai tempi di George W. Bush”. Insomma, ”è diventato il primo repubblicano in 20 anni a vincere più voti del candidato democratico, con 9 contee americane su 10 che hanno aumentato il loro sostegno per lui dal 2020”.