Dall’entrata nell’azienda di famiglia alla pubblicazione del suo libro, passando per il rapporto con suo padre, la passione per lo sport, la strategia ideale per far rinascere un’attività e la stima per i giovani. All’ultimo pranzo del 2024 del Gruppo Esponenti Italiani, l’imprenditore Alessandro Benetton si è raccontato senza filtri ripercorrendo con umiltà e autoironia tutte le tappe della sua vita, successi e fallimenti inclusi. In occasione del 50esimo anniversario del GEI, il presidente Mario Calvo Platero lo ha premiato per il ruolo di punta nello scambio transatlantico fra l’Italia e gli Stati Uniti.
Benetton è stato in Goldman Sachs a Londra e presidente di Benetton Formula, “forse uno dei settori che più mi appassionava da giovane”, ha commentato l’imprenditore. Al momento, è presidente di 21 Invest, di cui è anche fondatore, presidente onorario della combined entity Avolta, nata dalla fusione di Autogrill e Dufry, vicepresidente di Mundys e presidente di Edizione, inserita in diversi ambienti e diventata un caso studio ad Harvard per la recente evoluzione del modello di business. “Negli ultimi anni ci sono stati diversi cambiamenti – ha spiegato –, positivi e negativi, interni ed esterni alla famiglia, che mi hanno forgiato. E Harvard si inserisce in questo viaggio come trampolino di lancio per un nuovo ciclo che sembra molto promettente, un riconoscimento che sprona verso quello che viene dopo”.
Al centro di questo case study c’è la visione di Benetton, l’ingrediente che ha fatto la differenza e che tuttora permette alla famiglia di controllare l’azienda. “Avevo un’idea di quello che sarebbe dovuta diventare – ha detto l’imprenditore. – E quando hai un progetto non parli di come dividere le quote, ma di dove vuoi vedere la tua legacy fra 10 anni. È fondamentale per me: ricordare quello che è successo in passato, perché spesso quando si raggiunge la vetta del successo si pensa erroneamente che duri per sempre, e rispettare la storia della famiglia e consolidarne la credibilità come gruppo che può muoversi da player in altri settori oltre a quello tessile, lanciando nuovi progetti concreti”.
Essenziali, per Benetton, anche i giovani, tanto che Aeroporti di Roma ha inaugurato l’Innovation Hub per raccogliere in modo diretto le esperienze dei passeggeri, Avolta ha lanciato il Next Hub a Milano per coinvolgere le startup di imprenditori emergenti e, senza di loro, non sarebbe stato pubblicato il suo libro La Traiettoria (Mondadori, 2022, e Hudson Booksellers, 2024). “Uno dei ragazzi che mi circondano – ha raccontato Benetton – trovò il manoscritto e gli permisi di leggerlo. Mi spronò di completarlo e di scriverci un libro perché, dalle esperienze che avevo vissuto, molte persone si sarebbero sentite corrisposte. Soprattutto i giovani alla ricerca di una propria traiettoria”. Nel volume, l’imprenditore confessa senza filtri certi passaggi critici della sua vita, come il confronto con il padre subito dopo la laurea ad Harvard e l’uscita dal Consiglio di amministrazione dell’azienda familiare, perché inizialmente era una sorta di diario sviluppato nel corso degli anni.