È caduto ad Atlanta ma si è subito rialzato. È sembrato disorientato, insicuro, perso e spesso non coerente, anche se nel finale si è ripreso. Il giorno dopo il dibattito i democratici sono entrati in fibrillazione. Temono che il presidente non sia più in grado di vincere contro Donald Trump il prossimo novembre e cominciano seriamente a pensare a una sua sostituzione in corsa prima che sia troppo tardi. Il confronto di Atlanta doveva dimostrare che la sua tenacia e solidità erano intatti, nonostante la rigidità corporea e l’età ma così non è stato. Biden si è inceppato più volte. Non è riuscito a essere penetrante com’è nel suo carattere. Nemmeno efficace su temi come aborto, Medicare, immigrati, infrastrutture e condono dei debiti studenteschi. È apparso poco determinato anche sull’insurrezione del 6 gennaio, per contrastare le grossolane bugie di Trump. Ma a poche ore dal disastroso dibattito Biden si è riamesso in piedi: ha tenuto un vibrante comizio in Nord Carolina accusando duramente Trump poi si è spostato a New York per inaugurare il monumento dello “stonewall center for pride “dove è stato abbracciato da Elton John
Dietro le quinte le quinte però il confronto tra i leader del partito è già iniziato. Non è un confronto facile, anzi molto amaro.
Potrebbe essere proprio Jim Clyborn, 83 anni, deputato del Sud Carolina, lo stesso che aveva proiettato Biden nel 2020 a vincere nomination e Casa Bianca, a dovergli bisbigliare all’orecchio se necessario : ”Joe, hai fatto un grande lavoro da presidente. Completa il tuo mandato con altre decisioni storiche fino alla fine, ma ritirati dalla corsa per il 2024. La gente ti vuole bene, ma teme che tu non ce la faccia e rischia di non votarci o di non andare a votare. E Trump rimane una minaccia per la democrazia….”
La frase è semplice ma decisiva. Jim Clyburn non l’ha ancora pronunciata, aspetterà qualche giorno perchè ieri il vecchio Joe Biden si era già rialzato dalla sconfitta di Atlanta ed è tornato a essere il Biden vigoroso dello Stato dell’Unione, non la mummia balbettante di Atlanta,. Ma ormai ormai molti pensano che sotto stress il suo congelamento mentale potrebbe ripetersi . Il partito però dopo la botta subita rimane ancora tutto intorno a lui cercando di mettersi alle spalle la sconfitta in video..
C’è ancora tempo prima di cedere al panico. Il presidente è andato a fare un comizio in North Carolina e ieri sembrava tornato il Biden guerriero, assistito dal teleprompter. Questo però potrebbe non bastare più. La sua terribile prova di Atlanta sembra aver convinto molti che non si potrà riprendere, anche se intende partecipare al secondo dibattito del 10 settembre. Oggi però quella data sembra una distanza siderale e non scontata. La convention democratica si svolgerà a Chicago dal 19 al 22 agosto. È quella la sede per ufficializzare la sua nomination fino al traguardo finale o scegliere un nuovo leader se Biden si ritirasse.

Per la sua sostituzione, comunque, il partito democratico non è ancora pronto. Si potrebbe attrezzare se Biden di sua volontà cedesse la torcia a Kamala Harris per il posto di numero 1 e la vice presidente a sua volta, con l’aiuto del partito, nominasse un suo secondo molto autorevole. Si fanno già i nomi di Gavin Newson, 56 anni, governatore della California, e di Josh Shapiro, 51 anni, governatore della Pennsylvania, entrambi astri nascenti dei democratici insieme alla governatrice del Michigan, Gretchen Esther Whitmer.
Trump si troverebbe allora ad affrontare a settembre col dibattito e nelle urne di novembre non solo una donna, ma anche una donna di colore come Kamala Harris, agguerrita sul tema dell’aborto e dei migranti e dell’ambiente, e per il tycoon non sarebbe facile proseguire raccontando bugie.
E se Biden accettasse il sacrificio del padre nobile, dovesse dare la sua benedizione a Kamala per concludere con calma e in bellezza un mandato, in caso di vittoria democratica, l’America si troverebbe ad avere la prima donna presidente della sua storia.