Un giudice di New York martedì ha ordinato il rilascio dei nomi delle tre persone che hanno versato la cauzione di mezzo milione di dollari per il parlamentare repubblicano George Santos, che era stato formalmente incriminato di frode, riciclaggio, furto e false affermazioni agli inquirenti. Una cauzione che permette al parlamentare di restare a piede libero in attesa del giudizio.
Santos ha tempo fino a venerdì per presentare ricorso contro la decisione del giudice Anne Shields, la quale ha stabilito che i nomi dei garanti della cauzione rimarranno segreti fino a venerdì.
Gli avvocati di Santos avevano chiesto di non renderli noti sostenendo che la loro pubblicazione avrebbe attirato troppa attenzione da parte del pubblico.
Il Dipartimento di Giustizia sostiene che Santos abbia utilizzato in modo improprio i contributi elettorali usandoli per spese personali, abbia raccolto ingiustamente più di 24 mila dollari in sussidi di disoccupazione durante la pandemia e abbia mentito al Congresso sui moduli di divulgazione della sua situazione finanziaria. Santos ha definito le accuse una “caccia alle streghe” e si è dichiarato non colpevole.
Il New York Times aveva inizialmente chiesto al tribunale a maggio di rendere pubblici i nomi. In seguito altri media si sono uniti nella richiesta, dopo che il Washington Post aveva messo in evidenza come il parlamentare avesse forti connection con il cugino di un oligarca russo.
WITCH HUNT!
— George Santos (@MrSantosNY) May 10, 2023
Santos ha ammesso di aver detto una valanga di bugie sul suo passato, incluso di avere una laurea in legge, di aver lavorato a Wall Street in un fondo di investimenti, di essere ebreo, che i nonni erano sopravvissuti all’Olocausto e di aver perso la mamma negli attentati dell’11 settembre. Tutte frottole dette per raccogliere fondi elettorali. Sostenitore di Trump, apertamente gay, un passato da drag queen, fuggito dal Brasile per una denuncia di assegni falsificati, è passato inosservato allo scrutinio elettorale e ha sconfitto il candidato democratico che era dato per sicuro vincitore.
Su di lui le indagini anche da parte della commissione etica della Camera dopo che un uomo che ha lavorato per un breve periodo come suo assistente lo ha accusato di aver ottenuto il lavoro dopo aver inviato una serie di pagamenti.
Derek Myers, 31 anni, ha detto agli inquirenti del comitato etico della Camera che mentre stava cercando di ottenere un lavoro nell’ufficio del Congresso di Santos alla fine di gennaio, ha inviato almeno sette pagamenti da 150 dollari al direttore delle operazioni di Santos, Vish Burra .
Il suo racconto su questi pagamenti solleva altri interrogativi su potenziali scorrettezze etiche intorno a Santos e sul suo personale. Myers ha detto di aver iniziato a inviare denaro non richiesto perché credeva che Burra non fosse pagato e non potesse permettersi il cibo. Ma ha detto che sperava anche che i pagamenti potessero aiutarlo a trovare un lavoro. “Burra era una persona potente”, ha detto Myers. “Volevo che perorasse la mia causa”.
Burra, è ancora una presenza stabile accanto a Santos. Gli inquirenti della Camera hanno interrogato Myers sui pagamenti, documentati in ricevute e messaggi di testo, come parte delle indagini sulle accuse di molestie sessuali sul posto di lavoro fatte da Myers dopo essere stato licenziato dallo staff di Santos a febbraio. Myers, un ex giornalista, ha ricevuto un’offerta di lavoro come assistente legislativo a fine di gennaio, ma è stato licenziato una settimana dopo.