È un lungo applauso quello che accoglie Mario Draghi alle 9 di mattina nell’Aula di Montecitorio. “Grazie”, dice il Premier raccogliendo la standing ovation che gli riservano i ministri e la parte sinistra dell’emiciclo.
Poi, una battuta per stemperare la tensione: “Sapete, a volte anche i banchieri centrali usano il cuore”. Il Presidente del Consiglio ringrazia per “tutto il lavoro svolto”, ma non si dilunga in altri discorsi.
“Chiedo di sospendere la seduta per recarmi al Quirinale e comunicare le mie determinazioni al Presidente della Repubblica”. Il Presidente della Camera Roberto Fico accoglie così e la richiesta e rimanda l’appuntamento, dopo solo un paio di minuti di seduta, alle 12.
Draghi è salito al Quirinale per comunicare a Sergio Mattarella le sue dimissioni e il presidente “ne ha preso atto”. Il governo rimane ora in carica per il disbrigo degli affari correnti: a renderlo noto è stato il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.
Ieri, al Senato, il governo ha ottenuto la fiducia con soli 95 voti favorevoli: il risultato più basso mai ottenuto in questa legislatura. A mettere la parole fine non è stato solo il Movimento 5 stelle, che non ha partecipato al voto, ma le assenze di Lega e Forza Italia, che hanno lasciato l’emiciclo.
Dopo il passaggio al Colle, nessun Consiglio dei ministri. Draghi ha infatti già presentato le dimissioni al suo governo la scorsa settimana, per cui un nuovo passaggio non è ritenuto necessario.
Intanto, piazza Affari continua sulla scia dell’apertura in profondo rosso e, a mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni, il Ftse Mib flette ancora dell’1,9%. I mercati guardano attentamente la crisi di governo.
Nell’annunciare di aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere, Mattarella ha spiegato come, dopo le dimissioni “il governo incontra limitazioni nella sua attività, ma ha gli strumenti per operare in questi mesi prima che arrivi il nuovo esecutivo. Non sono possibili pause nel momento che stiamo attraversando, i costi dell’energia hanno conseguenze per famiglie ed imprese, vanno affrontate le difficoltà economiche e ci sono molti adempimenti da chiudere nell’interesse dell’Italia”.
Nuove elezioni sono state fissate per il 25 settembre. La data è stata confermata nel corso del Consiglio dei ministri presieduto dal premier dimissionario Mario Draghi, che viene descritto da fonti presenti alla riunione “sorridente e sereno”.
La notizia in poco tempo è arriva anche negli Starti Uniti. Il New York Times, sulle sue colonne, racconta come il governo di unità nazionale sia ”andato in pezzi. Un esecutivo che aveva ridato all’Italia credibilità e influenza. Il Paese entra ora in una nuova stagione di caos politico in un momento critico, mentre l’Unione europea sta lottando per restare in un fronte unito contro la Russia e rilanciare le sue economie”.
L’abbandono di Draghi, scrive il quotidiano, rappresenta ”un duro colpo sia per l’Italia, che per l’Europa”, mentre ricorda che ”l’ex presidente della Banca centrale europea, che ha contribuito a salvare l’Euro, ha usato il suo ruolo di statista per portare all’Italia un breve periodo d’oro”.
Draghi, continua il Nyt, ha ”portato l’Italia fuori da uno dei momenti peggiori della pandemia, garantito e pianificato la spesa di miliardi di euro nel Recovery Plan europeo ed è stato parte fondamentale della posizione unitaria dell’Europa contro l’aggressione russa all’Ucraina”.