Centoquarantadue reperti archeologici di grande rilevanza storica e artistica, oggetto di traffici illegali e recuperati dalle autorità giudiziarie di New York grazie alla collaborazione con il Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri, torneranno in Italia nel primo e unico al mondo Museo dell’ “Arte salvata”, aperto il 15 giugno scorso a Roma.
Cosi’ come spiegato stamani da Roberto Riccardi, Generale di Brigata del Comando Tutela Patrimonio Culturale, presente alla cerimonia di restituzione tenutasi presso il District Attorney’s Office di New York, l’idea di aprire un Museo delle “Arti salvate”, al pubblico, “…consentira’ di ospitare tutti i reperti in attesa di successiva e precisa destinazione” e ha aggiunto. ” Il ministro Franceschini ha sposato subito l’idea, supportandola immediatamente. Per quanto riguarda invece l’ attivita’ svolta, ritengo sia ancora una volta un concreto segno della collaborazione delle Autorità statunitensi per il recupero dei beni culturali trafugati. Il mio ringraziamento al Procuratore, al Colonnello Matthew Bogdanos e ai suoi collaboratori”, ha concluso.
“Si tratta della seconda significativa restituzione all’Italia di opere in pochi mesi”, ha ricordato invece il Console Generale a New York Fabrizio Di Michele, “dopo quella di 200 reperti dello scorso dicembre, in occasione della quale avevamo esposto varie opere d’arte presso il Consolato Generale e l’Istituto di Cultura. La restituzione delle opere conferma l’eccellente livello di cooperazione tra le competenti autorità dei due Paesi, che permette di riportare in Italia tesori di valore inestimabile”.
I beni restituiti, che coprono un ampio arco temporale che va dal 2500 A.C. al VI secolo D.C., verranno formalmente consegnati al Console Generale alla presenza del Procuratore Distrettuale della New York County Alvin Bragg e del Generale di Brigata Roberto Riccardi del Comando Tutela Patrimonio Culturale”.