Macron ha vinto, Putin potrebbe vincere. Quando? Alle Politiche francesi di giugno le estreme andranno meglio ma soprattutto, tra un anno, quando si voterà in Italia. Perché? Siamo attaccati alla canna del gas, e del petrolio, che generano i tre quarti dell’inflazione che punisce anziani e dipendenti.
“Cinque milioni di famiglie in Italia rischiano quest’anno di chiudere i bilanci in rosso” (Il Sole 24 Ore). Vuol dire che non bastano gli stipendi, dovranno attingere ai risparmi. Il Governo darà soldi, come già sta facendo e farà ancora di più. Ma le narrazioni delle destre e dei grillismi sul carovita saranno travolgenti. E cioè: quand’anche il Governo desse 30mila euro anno a famiglia, destre, no vacs, grillisti, talk TV, vecchi comunisti da tastiera, diranno che siamo più poveri.
Lamentarsi e accusare chi sostiene le sanzioni o addirittura decreta l’embargo del gas senza adeguate contropartite, funziona sempre. È la maledizione delle democrazie, dove, in tempi simili, i populisti sfondano a mani basse. Ecco perché Putin per loro è una benedizione, anche se a parole ne prenderanno le distanze.

La democrazia è bella quando dà soldi. Se c’è crisi inseguiamo l’uomo forte e siamo pronti a sacrificare la libertà degli altri (Ucraina) ma anche la nostra. Ecco perché i prossimi mesi saranno decisivi per scongiurare la vera vittoria di Putin: lui gioca sempre sui tempi lunghi.
La Francia di ieri ha fatto vincere Macron ma ha espresso una maggioranza antisistema del 55 per cento. I gilet gialli sono pronti a tornare e l’antipatia di Macron c’entra poco.
“È l’epoca dei movimenti che non sono più radicati sul terreno, non hanno sedi politiche, militanti come un tempo. Sono volatili per definizione. cambiamento” (Olivier Roy). Tra un anno potremmo scoprirci ancora democratici o in preda a fantasmi che credevamo sepolti.
Questa e la vera, grande sfida dell’Europa: proteggere se stessa.