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Da Biden altre pesanti sanzioni alla Russia, mentre prepara il discorso sull’Unione

Colpita la Banca Centrale russa con effetti devastanti sul rublo e la borsa di Mosca; intanto per Trump Putin è "intelligente" e i nostri leader sono "stupidi"

Massimo JausbyMassimo Jaus
Biden-Putin a colloquio. Il leader russo: rottura rapporti bilaterali in caso di sanzioni

Biden a telefono con Putin il 30 dicembre (White House Press Office)

Time: 4 mins read

In questa guerra tra Russia e Ucraina il fronte militare è lungo il Dnieper ma quello economico è al Dipartimento del Tesoro.

Mentre la Casa Bianca si prepara per il discorso sullo Stato dell’Unione che il presidente Joe Biden terrà martedì sera al Congresso, questa mattina sono state annunciate le ulteriori sanzioni contro la banca centrale russa, una mossa che vieta di fatto agli americani di fare affari con la banca e ne congela i beni negli Stati Uniti. Le nuove misure riguarderanno anche il National Wealth Fund della Federazione Russa e il Ministero delle Finanze della Federazione Russa.

Joe Biden con Janet Yellen

“L’azione senza precedenti che abbiamo preso oggi limiterà in modo significativo la capacità della Russia di utilizzare le risorse per finanziare le sue attività destabilizzanti e prenderà di mira i fondi da cui dipendono Putin e la sua cerchia ristretta per consentire la sua invasione dell’Ucraina”, ha affermato il segretario al Tesoro Janet L. Yellen.

“Volevamo mettere in atto queste azioni prima dell’apertura dei nostri mercati perché ciò che abbiamo appreso nel corso del fine settimana dai nostri alleati e partner era che la Banca centrale russa stava tentando di spostare asset e ci sarebbe stata una grande fuga di asset a partire da questa mattina dalle istituzioni di tutto il mondo”, ha detto un funzionario del Dipartimento del Tesoro in una teleconferenza con i giornalisti. “La nostra strategia, per dirla semplicemente, è colpire l’economia russa fintanto che Putin non ritirerà le truppe dall’Ucraina”, ha aggiunto il funzionario.

Nella lista delle persone colpite dalle sanzioni oltre al Russian Direct Investment Fund, anche Kirill Dmitriev, uno stretto alleato di Putin, che gestisce il fondo che è ufficialmente un ente di stato per le transazioni internazionali ma considerato uno dei salvadanai segreti di Putin.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Presidente Russo Vladimir Putin – ANSA/PETER KLAUNZER / POOL

Queste ultime misure sono state implementate, afferma il New York Times, dopo che la Casa Bianca aveva detto che voleva impedire alla banca centrale russa di dispiegare le sue riserve internazionali in modi che avrebbero potuto aggirare le sanzioni già imposte. In seguito alla stretta economica questa mattina il rublo russo ha perso oltre il 20% del suo valore. Se tale indebolimento dovesse reggere, rappresenterebbe uno dei più grandi cali della valuta di Mosca mai registrati. La Banca di Russia, la banca centrale della nazione, è intervenuta per cercare di fermare l’indebolimento del rublo raddoppiando il tasso di interesse portandolo al 20% dal 9,5%. La Banca di Russia ha chiuso oggi le transazioni alla Borsa di Mosca dopo che sabato, la Casa Bianca con gli alleati europei e il Canada avevano concordato di rimuovere le principali banche russe dal sistema di messaggistica interbancario SWIFT, Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication. Una mossa che penalizza le banche russe che ora non sono più in grado di comunicare in modo sicuro con gli altri istituti finanziari oltre i loro confini. L’Iran è stato rimosso da SWIFT nel 2014 dopo gli sviluppi del programma nucleare. Anche la Svizzera, Paese tradizionalmente neutrale, si è associata alle sanzioni, bloccando i fondi depositati da Putin, dal primo ministro Mishustin, dal ministro degli Esteri Lavrov e da 367 oligarchi alleati di Putin.

Nonostante tutto il mondo condanni la decisione di Putin di invadere l’Ucraina ad Orlando, in Florida, l’ex presidente Donald Trump davanti a migliaia di suoi sostenitori riuniti al CPAC (Conservative Political Action Conference) ha continuato a giustificare il presidente russo per la “spietata invasione”.  Con i suoi irriducibili seguaci in una moltitudine ammiratori evangelici della Christian Coalition, QAnon, miliardari reazionari, aspiranti candidati alle primarie repubblicane, che hanno pagato migliaia di dollari per poter prendere parte alla serata, l’ex presidente ha rilanciato il suo “We’ll make America great again” al quale ha aggiunto il suo solito repertorio di autoesaltazione, accuse infondate ed elezioni rubate.  “Putin è intelligente, e i nostri leader sono stupidi” ha detto sostenendo che il passo del leader russo è maturato dopo che gli Stati Uniti hanno mostrato la loro debolezza fuggendo dall’Afghanistan. “Per me sarebbe stato facile mettere fine a quello che sta accadendo. La Russia sta decimando l’Ucraina. Ora in Europa potrebbe iniziare una grande guerra. L’attacco della Russia è un’atrocità, è spaventoso. Preghiamo per gli ucraini”. Poi ha definito il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky un “uomo coraggioso”, parlando anche della lunga telefonata con Zelensky al centro del suo primo impeachment.

Nella serata in cui Trump ha rivendicato il merito di “essere stato l’unico presidente del 21mo secolo sotto il quale Putin non ha attaccato nessun altro Paese”, l’ex presidente ha voluto riportare l’attenzione ai temi interni, contapponendo alla crisi in Europa quella dentro l’America, “paese diventato stupido”, “guidato da leader stupidi”, dove i democratici “vogliono sostituire la democrazia con la tirannia”. Trump ha rilanciato l’allarme immigrazione, chiesto ai repubblicani di “bloccare la Corte Suprema”, evitando l’“attacco” della sinistra radicale.

l riferimento è alla nomina di Ketanji Brown Jackson, ex attivista dei diritti civili, primo giudice donna afroamericana, nominata dal presidente Joe Biden il quale domani sera, al suo discorso sullo Stato dell’Unione, la presenterà ufficialmente ai senatori che dovranno votare per la sua conferma. E martedì sera ci saranno anche 46 senatori repubblicani che nel 2020 hanno votato contro la condanna di Donald Trump per aver rifiutato gli aiuti militari all’Ucraina nel tentativo di convincere il presidente Volodymyr Zelenskyy a scavare o fabbricare false accuse contro il suo avversario politico del tempo. (Cinquantadue senatori repubblicani hanno votato per assolvere Trump, ma sei non sono più al Senato.) Un particolare importante alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina e sul modo in cui ora i senatori repubblicani stanno attaccando le misure adottate da Biden.

Intanto la capitale federale Washington si blinda in vista del discorso sullo Stato dell’Unione che Joe Biden terrà martedì sera al Congresso.

Il capo della Capitol Police, Tom Menger, ha annunciato che tutto attorno a Capitol Hill sarà reinstallata la recinzione messa dopo l’attacco del 6 gennaio 2021 in previsione di “eventuali manifestazioni di protesta” Le autorità temono l’arrivo dei cosiddetti ‘Convogli della libertà’, la dimostrazione dei camionisti che protestano contro le misure anti-Covid che si ispirano ai colleghi canadesi che nelle settimane scorse hanno bloccato il traffico commerciale tra Usa e Canada.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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