I repubblicani gongolano, i trumpiani parlano di oscure manovre contro l’ex presidente, i democratici ancora frastornati dall’insuccesso annunciato cercano di rinforzare i ranghi.
Una giornata campale quella di mercoledì per la politica americana che, in poche ore, con una serie di avvenimenti non correlati, ha dato la fotografia dell’attuale situazione.
I repubblicani, in minoranza alla Camera e al Senato, sono riusciti a bloccare la proposta dei democratici per la riforma elettorale. Ma non solo. La leadership del partito, messa alla frusta dall’ex presidente, vede nelle sempre più preoccupanti ambasce legali di Donald Trump, la possibilità di toglierselo di torno senza perdere consensi dalla base elettorale.

Da Mar A Lago l’ex inquilino della Casa Bianca non ha fatto commenti sulla decisione della Corte Suprema che ha dato il via libera ai National Archives di consegnare tutta la documentazione della Casa Bianca nei giorni precedenti e durante il tentativo insurrezionale del 6 gennaio. Mercoledì sera intervistato da Mark Levin, il giornalista superconservatore “delfino” del falco Rush Limbaugh, l’ex presidente ha parlato solo del “disastroso anno” di Biden alla Casa Bianca e delle oscure manovre per cercare di metterlo fuori dai giochi. Silenzio assoluto sulle sue difficoltà legali esposte dall’Attorney General di New York o sulle indagini della Commissione d’inchiesta della Camera dei Rappresentanti. Una indagine demoscopica effettuata dal National Poll Trend Analysis per conto del Super Pac dell’ex ambasciatore John Bolton evidenzia come la base repubblicana sia alla ricerca di un volto nuovo da candidare alle presidenziali del 2024.
I democratici, invece, sono rimasti intontiti dalla serie di sconfitte che si sono autoinflitti. Dopo aver sabotato il piano sul welfare familiare e sull’Ambiente, un rivoluzionario piano di aiuti per scuola e assicurazione medica per i bambini, e la lotta all’inquinamento, mercoledì sera il senatore Joe Manchin, con la collega Kyrsten Sinema, si è ripetuto.

Alcune volte in guerra perdere una battaglia può essere una strategia per vincere, alla fine, il conflitto. Ma questo partito democratico, con questa maggioranza rabberciata, con due senatori che con arroganza bloccano l’agenda della Casa Bianca e una riforma voluta dagli altri 48 colleghi di partito e dai leader dei movimenti per le libertà civili che si battono per dare il diritto di voto a quanti per motivi razzisti, in seguito alle bugie dette da un presidente sconfitto, vengono esclusi dall’esercizio del voto, è l’ombra del partito dell’eguaglianza e della libertà. Paradossale che per modificare una legge razzista che penalizza le minoranze si invochi il rispetto delle regole. Un harakiri politico a meno di 10 mesi dalle elezioni di Mid Term dell’8 novembre quando tutta la Camera dei Rappresentanti e un terzo del Senato sarà sottoposto al giudizio dell’elettorato. E incredibilmente la colpa del fallimento dei piani della Casa Bianca viene imputata al presidente.

Alla Camera un numero crescente di democratici dopo il fiasco di mercoledì sera vuole portare avanti quella parte della legislazione sul clima dicendo che l’urgenza del riscaldamento del pianeta richiede un’azione. I parlamentari democratici credono di poter raccogliere abbastanza voti per superare l’opposizione repubblicana. I democratici-Verdi confrontati dalla possibilità che il partito perda il controllo di Camera e Senato alle prossime elezioni, stanno ora cercando di salvare ciò che è salvabile dal Build Back Better Act da 2mila e 200 miliardi di dollari. Il progetto di legge sul cambiamento climatico e sulla politica sociale è stato approvato alla Camera, ma si è interrotto il mese scorso quando Joe Manchin, il senatore democratico del West Virginia e si è opposto, suggerendo però che avrebbe potuto sostenere altre iniziative sul clima.
Pragmaticamente il senatore Ed Markey, democratico del Massachusetts, ha suggerito oggi di riprendere il discorso e cercare di legiferare tutto ciò che si può prima delle elezioni di novembre. “Il tempo stringe e l’unica cosa che può passare al Senato è una proposta di legge che abbia i voti” ha detto Markey. Proposta accettata dalla Casa Bianca. “Ho parlato con un certo numero di miei ex colleghi”, ha detto Biden ai giornalisti. “Penso che sia chiaro che saremmo in grado di ottenere il sostegno per gli oltre 500 miliardi di dollari per l’energia e l’ambiente”. Poiché quasi in ogni parte degli Stati Uniti ha recentemente sperimentato tempeste mortali, ondate di calore, siccità e incendi causati dai cambiamenti climatici, gli ambientalisti affermano che bisogna intervenire subito per frenare l’inquinamento che sta riscaldando pericolosamente il pianeta. “Non abbiamo altri 10 anni da aspettare”, ha detto Markey. “Dovremmo prendere ciò che ha suggerito Joe Manchin. Prendere le disposizioni sul clima e l’energia pulita nel pacchetto che sono state ampiamente elaborate e finanziate, e prendere qualsiasi altra disposizione in qualsiasi altra parte di Build Back Better che abbia i voti, e metterli insieme e presentare una proposta di legge”.

Il New York Times ha chiesto a ciascuno dei 50 repubblicani del Senato se avrebbero sostenuto solo le disposizioni sul clima nel Build Back Better Act se fossero state presentate in un disegno di legge autonomo. Nessuno ha detto che l’avrebbero fatto. “Sarebbe difficile trovare membri del GOP che sarebbero d’accordo con l’approvazione di queste priorità democratiche”, ha affermato il senatore John Boozman, repubblicano dell’Arkansas che ha definito le disposizioni per energia pulita e lotta ai cambiamenti climatici “un’agenda di estrema sinistra” che è “contrastata da ogni repubblicano al Senato”. Due dei 50 repubblicani del Senato hanno parlato in termini generali di come potrebbero sostenere alcune misure climatiche. Lindsey Graham della Carolina del Sud ha detto: “Alcuni potrebbero essere in grado di sostenerle”, mentre Lisa Murkowski dell’Alaska ha detto: “Penso a qualsiasi cosa sia possibile fintanto che nei negoziati si abbia un atteggiamento di buona volontà e buona fede”.

La parte sul clima di Build Back Better include circa 555 miliardi di dollari volti a spostare l’economia americana dalla sua dipendenza dai combustibili fossili verso fonti di energia pulita. Invece di sanzioni per punire chi inquina, il disegno di legge offre incentivi per industrie, servizi pubblici e privati a passare dalla combustione di petrolio, gas e carbone per l’energia e i trasporti all’utilizzo di energia eolica, solare e altre forme di energia che non emettono anidride carbonica, la più abbondante dei gas serra che riscaldano il mondo. Fornirebbe circa 320 miliardi di dollari in crediti d’imposta per produttori e acquirenti di energia eolica, solare e nucleare. Gli acquirenti di veicoli elettrici riceverebbero fino a $12.500 in crediti d’imposta. Estenderebbe i crediti d’imposta esistenti per ridurre i costi per i proprietari di case di installazione di pannelli solari, pompe geotermiche e piccole turbine eoliche, coprendo fino al 30% delle bollette.

A Washington, infine, gli inquirenti della Commissione d’Inchiesta della Camera sull’assalto al Campidoglio stanno indagando sul ruolo di Ivanka Trump, la figlia dell’ex presidente, considerata dagli assistenti della Casa Bianca come l’ultima risorsa per convincere Donald Trump a rivolgersi ai rivoltosi durante il tentativo insurrezionale dopo i tentativi senza successo di Mark Meadows, Kayleigh McEnanay e Keith Kellogg, un alto funzionario alla Casa Bianca. Ora, il comitato vuole parlare direttamente con lei. Il presidente della Commissione d’Inchiesta, il democratico Bennie Thompson, ha confermato la richiesta.