“Non mi sto zitta. Il nostro dovere è chiaro. Ognuno di noi che ha prestato giuramento deve agire per impedire che la democrazia non sia violata”.
Con queste parole Liz Cheney martedì sera al Congresso ha lanciato la sua offensiva contro Donald Trump e la leadership del partito che mercoledì mattina la “degraderà” dal terzo posto più importante nella gerarchia del partito. Una decisione imposta da Donald Trump dopo che lei ha votato per due volte per l’impeachment del presidente. Ma non solo. Non si presta a divulgare le menzogne dell’ex presidente che le elezioni sono state truccate. Non vuole far parte della consorteria mendace della corte di Mar A Lago.
In un discorso dai toni molto forti, senza retorica, la figlia dell’ex vicepresidente di George W Bush, Dick Cheney, ha messo sotto accusa l’ex presidente accusandolo di mentire agli americani e i dirigenti del partito che fanno da coro alle sue falsità. Non ha fatto i nomi del leader della minoranza repubblicana alla Camera, Kevin McCarthy, e quello della “Minority Whip” della Camera Steve Scalise, che hanno ricevuto il mandato da Trump di toglierle il ruolo di responsabilità all’interno del partito. E loro che per mesi hanno assecondato le bugie dell’ex presidente, si sono prestati all’infamia per paura delle ritorsioni di Trump sul loro futuro politico.
“Il nostro dovere è chiaro – ha detto Liz Cheney – ognuno di noi che ha giurato fedeltà alla Costituzione deve agire per prevenire che la Costituzione venga violata. Il mio non è un discorso politico, ma è un discorso sui nostri obblighi da americani. Rimanere zitti ed ignorare le menzogne rafforza il bugiardo che le dice”.
“Oggigiorno siamo confrontati da una minaccia che non abbiamo mai visto prima: un ex presidente che provoca l’assalto al Campidoglio nel tentativo di bloccare la ratificazione del vincitore delle elezioni, ha ora ripreso i suoi sforzi aggressivi per convincere gli americani che è stato derubato della vittoria elettorale e delegittimare il presidente. Milioni di americani sono stati ingannati da Trump, hanno sentito le sue parole ma non la verità. Bugie che incitano a nuove violenze. Quelli che non rispettano le decisioni della magistratura sono in guerra con la Costituzione”.
Nessuno si fa molte illusioni. Dopo queste accuse che sono più lo sfogo di una persona indignata che vede calpestate le basilari regole della democrazia con il consenso dei suoi compagni di partito, oggi sarà rimpiazzata nella leadership del partito repubblicano. E lei ha preferito percorrere la sua strada facendo capire che è meglio essere degradati che non diventare complici di un leader bugiardo.
Nata a Madison, Wisconsin, nel 1966. Avvocato cresciuta all’ombra della linea politica del padre dal quale ha ereditato il seggio del Congresso del Wyoming nel 2016 e si profila come il nuovo volto del Partito Repubblicano (fino d oggi è presidente della Conferenza repubblicana della Camera, terza donna a ricoprire questo ruolo dopo Deborah Pryce e Cathy McMorris Rodgers). La sua visione politica è conservatrice, soprattutto per il contenimento della spesa pubblica. Ha lavorato per il Dipartimento di Stato e per l’Agenzia per lo sviluppo internazionale. Ha fatto parte dello studio legale White & Case e dell’International Finance Corporation. È co-fondatrice di Keep America Safe, un’organizzazione che si occupa di questioni di sicurezza nazionale.