Biden ieri sera, forte del successo ottenuto con la campagna per i vaccini, ha proposto un nuovo piano da 1800 miliardi di dollari dopo il Rescue Plan da 1.900 e quello per le infrastrutture da 2.300 miliardi. Questa volta i beneficiari saranno le famiglie, l’istruzione e i servizi per l’infanzia.
I sondaggi di opinione il giorno dopo l’intervento del presidente al Congresso riunito in seduta congiunta sono positivi. Come positivo è stato il discorso del capo della Casa Bianca. Un intervento pacato, conciliante, mirato anche ad avere l’appoggio dell’opposizione. L’immagine del presidente con al fianco Kamala Harris e Nancy Pelosi è diventata la prova visiva della rottura con la precedente amministrazione caratterizzata dal rancore per l’opposizione e dalla massiccia predominanza di uomini bianchi.
“Il futuro dell’America è nelle nostre mani” ha detto Biden e il giorno dopo l’America si interroga su quale sarà questo futuro. Se sarà una continuazione dell’acrimonia di un paese fortemente polarizzato o se è arrivato il momento di mettere da parte i rancori e ricostruire insieme per uscire da questa crisi che ha devastato il Paese.
Una ventata di ottimismo è arrivata anche dai dati economici rilasciati questa mattina dal Dipartimento del Commercio. Il Prodotto Interno Lordo è cresciuto del 6.4% nel passato trimestre. Secondo gli analisti questa ripresa è dovuta sia per i massicci aiuti da parte del governo a imprese e famiglie, sia per la vigorosa lotta alla pandemia. Le previsioni sono che l’economia avrà bisogno di almeno un paio d’anni per riprendersi totalmente dalla recessione innescata dalla pandemia iniziata a febbraio 2020.
I poll sono con Biden. Quello della CBS inoltre rileva che il discorso è stato “presidenziale”, “rispettoso”, “invitante” e “diretto” con l’approvazione dell’85% delle persone che hanno assistito all’intervento del presidente.
La risposta del Gop al discorso di Biden è stata affidata a Tim Scott, l’unico senatore repubblicano afroamericano. Nel suo intervento ha retoricamente chiesto perché il Paese sia così diviso e ansioso. Sarebbe stata questa un’ottima occasione per lui e per tutto il Partito repubblicano di voltare pagina e chiudere una volta per sempre con le bugie di Donald Trump sulle elezioni truccate. Non lo ha fatto e ha continuato nella falsa narrativa dei meriti della precedente amministrazione nella lotta al Covid. Una opportunità sprecata per avviare un serio dialogo bipartisan sul futuro degli Stati Uniti e anche un segnale che conferma come il partito di Lincoln sia stato preso in ostaggio dall’ex presidente.
Donald Trump questa mattina si è sfogato al telefono con Maria Bartiromo, la conduttrice televisiva del programma Fox Business. Trump si è preso il merito del vaccino per il coronavirus, continuando poi la narrativa delle elezioni truccate e dei brogli elettorali. E’ anche intervenuto sulla vicenda in cui è coinvolto il suo ex avvocato e amico Rudy Giuliani che ieri ha avuto la “visita” alle 6 di mattina degli agenti federali sia a casa che in ufficio. Gli inquirenti che avevano un mandato di perquisizione, hanno sequestrato computer e telefonini. Trump ha detto che Giuliani è un grande patriota minimizzando le accuse secondo le quali durante la campagna elettorale l’ex sindaco di New York avrebbe cercato di ottenere informazioni imbarazzanti sul figlio di Biden, Hunter, dagli inquirenti ucraini. Uno degli inquisiti con Giuliani è una spia russa. Per la vicenda dell’Ucraina l’ex presidente fu messo sotto impeachment, ma venne salvato dalla maggioranza repubblicana al Senato. Trump ha accusato l’amministrazione Biden di essere corrotta e di avere un doppio standard sulle inchieste giudiziarie perché viene indagato Giuliani e non il figlio del presidente.
Biden questa mattina si è dichiarato estraneo alla vicenda affermando che ha appreso la notizia delle perquisizioni dalla televisione. “Ho detto sin dall’inizio che non avrei usato la mia posizione per interferire nelle vicende giudiziarie” ha detto mentre saliva a bordo dell’elicottero con la first lady per andare in Georgia in visita all’ex presidente Jimmy Carter e per avere una serie di incontri con alcuni politici locali dopo le restrizioni elettorali imposte dal Congresso statale.
Sulla vicenda della perquisizione in casa e nell’ufficio di Giuliani è intervenuto anche Michael Cohen, l’ex avvocato di Donald Trump, ora agli arresti domiciliari. “E’ l’inizio della fine di Trump – ha detto ai microfoni di Alisyn Camerota della Cnn – Giuliani ora dovrà decidere se continuare a proteggere l’ex presidente e finire i suoi giorni in prigione o patteggiare (come ha fatto lui) un verdetto di colpevolezza e dire tutto quello che sa sulla vicenda delle spie russe e dell’Ucraina. Giuliani sa molto bene che Donald Trump salva solo lui stesso, non lo aiuterà, non dirà mai che le cose per cui è sotto inchiesta sono state ordinate da lui”. Cohen ha proseguito affermando che “Giuliani è una miniera di informazioni sulle malefatte dell’ex presidente”.
Michael Cohen ha patteggiato con gli inquirenti federali il suo verdetto di colpevolezza per evasione fiscale e per violazione dei finanziamenti elettorali. Ha ricevuto gli arresti domiciliari ed è stato radiato dall’ordine degli avvocati di New York. Alisyn Camerota ha chiesto a Michael Cohen se pensa che Donald Trump possa ricandidarsi nel 2024 per la Casa Bianca. “Non avverrà – ha detto Cohen – avrà altri problemi con cui confrontarsi molto più pressanti della Casa Bianca”