Prima di tutto una domanda sorge spontanea: perché mantenere segreti i contratti di acquisto con le varie compagnie produttrici del farmaco? A questa semplice domanda non essendoci stata, finora, nessuna risposta fa sorgere più di un dubbio. La prima cosa che salta agli occhi è che se le consegne fossero state effettuate regolarmente e senza alcun ritardo nei tempi e nelle quantità stabilite poteva essere definita semplicemente un’operazione poco trasparente, ma nella situazione data, assume forti caratteri di negatività istituzionali nei confronti di tutti i cittadini d’Europa.
Quanti scandali abbia provocato la Big Pharma Pfizer in passato è a tutti noto: ricordiamo quello del 1996 in Nigeria, allorché fece esperimenti su circa duecento bambini colpiti da meningite. Gli interventi riguardarono bambini malati di meningite da meningococco, cui fu somministrata un antibiotico ancora in sperimentazione la trovafloxacina. Per tale esperimento ci furono decessi e gravi lesioni e fu il coraggio e la professionalità del Washington Post che, con una propria indagine giornalistica, fece esplodere lo scandalo nel dicembre del 2000. Senza dimenticare i diecimila ricorsi per il farmaco Prempro contro il cancro al seno, tremila per lo Chantix un farmaco utilizzato per trattare la dipendenza da nicotina. Per cui bisognava essere molto accorti nella fase estensiva dei contratti visto i precedenti di questo interlocutore.
Ma non solo questo ha fatto oscurare l’immagine della tedesca Ursula Von der Leyen ed insieme a lei dell’intero Vecchio Continente, infatti oltre a Pfizer sono state aperte le porte ad altre due compagnie produttrici del vaccino la AstraZeneca e la Sanofi. Orbene la prima non è, ad oggi ancora stata autorizzata dall’EMA, la seconda artefice di un clamoroso fallimento del proprio prodotto. Poi, improvvisamente e dopo un’infinità di critiche senza alcuna valutazione e ricerca scientifica, la Von de Leyen si volta ad oriente e si interessa al vaccino russo Sputnik fino ad ora criticato a prescindere come se le scoperte scientifiche fatte ad oriente fossero sbagliate.
Nel frattempo, arriva una presa di posizione di fuoco da parte del presidente di AstraZeneca: “Il governo di Londra ha firmato con noi un contratto ben tre mesi prima di ogni accordo con la UE, ovvio che abbiamo dovuto iniziare a fornire prima i vaccini in Gran Bretagna, dove ormai si vaccinano circa 500.000 persone al giorno”. Per cui la tanto vituperata Gran Bretagna con la sua Brexit ed a questo forsennato ritmo si troverà, per il prossimo mese di marzo, ad avere circa 27 milioni di britannici vaccinati e, per l’estate, quasi completamente immunizzata e di affrontare a pieno regime il Covid economico.
Il fallimento dell’Europa è quasi completo e, se queste sono le premesse, non si sa cosa potrà succedere con la gestione del Recovery Fund.