Si aggiunge un nuovo paragrafo alla lunga epopea della Certosa di Trisulti, abbazia duecentesca a settanta chilometri da Roma. Dal 2018 l’edificio è stato affidato in gestione all’organizzazione Dignitatis Humanae Institute, che fa capo allo stratega ed ex consigliere del presidente Trump, Steve Bannon, per crearvi un centro di formazione per politici di estrema destra.
L’arrivo della banda di Bannon in città non venne accolto con entusiasmo: la cittadinanza organizzò immediatamente una marcia di protesta, chiedendo che il monastero rimesse un luogo storico e religioso. Dopo una iniziale revoca dell’assegnazione, tentata con un provvedimento del Ministero dei Beni Culturali, ma annullata a Maggio 2020 dal Tar, l’Institute ha appena incassato un’ulteriore vittoria, ottenendo anche dalla Corte dei Conti il via libera a continuare ad occupare l’edificio.
Il presidente del Dignitatis Humanae Institute, Benjamin Harnwell sostiene di essere stato preso di mira dalle istituzioni: “Oggi la Corte dei Conti ha assolto totalmente l’Istituto dalle accuse oltraggiose e politicamente connotate di non aver pagato correttamente il canone per la Certosa di Trisulti. (…) Il Ministero dei Beni Culturali mi voleva fuori semplicemente perché lavoro con orgoglio con Steve Bannon e sostengo Matteo Salvini”.

Ma che cos’è il Dignitatis Humanae Institute? DHI si descrive, sul suo sito ufficiale, come una organizzazione non governativa di ispirazione cattolica, con l’obiettivo di promuovere l’innata dignità degli esseri umani e le radici giudaico-cristiane della società occidentale. “Supportiamo i cristiani nella vita pubblica, aiutandoli a presentare risposte coerenti ed efficaci ai crescenti tentativi di silenziare la voce cristiana nel dibattito politico”.
Oggi su tutte le pagine del sito ufficiale svetta il volto di Bannon, tuttavia non è lui il fondatore. Dignitatis Humanae è stata fondata nel 2008 da una squadra di eurodeputati, tra cui gli italiani Roberto Fiore (del gruppo neofascista Alternativa Sociale), Mario Mauro e Maddalena Calia (entrambi Forza Italia). Bannon entra in scena solo nel 2013: si trovava a Roma per aprire l’ufficio italiano di corrispondenza di Breitbart News, allora suo sito web di estrema destra, ed era interessato a conoscere Raymond Burke, cardinale nemico giurato di Papa Francesco. A presentarli fu appunto il presidente di DHI, Benjamin Harnwell, che li ha coinvolti entrambi nel progetto. Ad oggi, il cardinale Burke è presidente dell’Advisory Board dell’Istituto.

Benjamin Harnwell non fa mistero di non essere un fan di Papa Francesco: in un’intervista di questa estate avvallava la possibilità che il coronavirus sia una punizione divina dovuta alle prese di posizione del Papa, che dal suo punto di vista non sarebbe né umile né mite come la stampa vuole farlo sembrare, ma anzi un arrogante che impone le sue posizioni politiche facendole passare per la posizione della Chiesa.
L’obiettivo dell’associazione, e di Bannon, è quello di creare una scuola di politica all’interno della Certosa, come spiegato questa primavera in una intervista al Corriere della Sera. Una sorta di ritorno delle scuole di partito della Prima Repubblica, insomma, ma in versione sovranista.
Secondo quanto spiegato al Corriere le iscrizioni ai corsi online, che sarebbero stati erogati dall’America, dovevano essere aperte il 1 Giugno 2020. Tuttavia, ad ora, sul sito ufficiale non è riportato nulla relativo a corsi o scuole, e neppure ad iscrizioni. Il telefono suona a vuoto, e non vi è risposta alle e-mail di richiesta di informazioni.
Il focus dell’associazione, per ora, sembra essere piuttosto incentrato sull’attività parlamentare: sempre secondo il sito di DHI, unica fonte di informazioni ufficiale, l’Istituto lavora supportando politici cristiani “coordinandone il lavoro in gruppi parlamentari”. Per ora esistono gruppi in UK, Romania e Lituania. Nel corso dell’anno dovrebbe attivarsi anche alla Camera dei Deputati italiana. È interessante che la stessa DHI scriva che “per necessità, molto del lavoro dell’Istituto è discreto e dietro le quinte”.

Nel frattempo, tra questa primavera e oggi, ne è passata di acqua sotto i ponti. Il 20 Agosto Steve Bannon è stato arrestato, negli USA, con l’accusa di frode. Si sarebbe appropriato di circa un milione di dollari raccolti da una campagna, chiamata “We build the wall”, per costruire il famoso muro al confine tra Messico e USA. Se parte di quei soldi sia stata dirottata anche sul Dignitatis Humanae Institute non è chiaro; essendo una associazione religiosa non è tenuta a rilasciare la lista dei suoi donatori, tuttavia Harnwell sostiene di non aver ricevuto nulla da We build the wall.
Bannon è stato rilasciato dal carcere dopo il pagamento di una cauzione di 5 milioni di dollari e, dopo alcuni anni di rapporti burrascosi, dopo la débacle elettorale si è riavvicinato a Donald Trump, forse anche nella speranza di un perdono presidenziale prima che la Casa Bianca cambi inquilino.
Non rimane che capire se, avendo ottenuto il via libera anche dalla Corte dei Conti, nei prossimi mesi si realizzerà infine il progetto originale di apertura di una vera e propria scuola politica in Ciociaria. E soprattutto, chi se ne servirà? La Lega di Matteo Salvini, o magari Fratelli d’Italia della Giorgia Meloni, grandi fan di Steve Bannon e del suo modo di intendere la politica? Rimaniamo in attesa del prossimo capitolo di questa strana vicenda.