Considerati i recenti attacchi a Nizza e a Vienna, il presidente francese Emmanuel Macron, si è incontrato con il cancelliere Sebastian Kurz, e insieme hanno dato vita ad un vertice in videoconferenza su terrorismo e sicurezza con altri leader europei. I presenti erano la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier olandese Mark Rutte, la presidente della commissione europea Ursula Von Der Leyen e il presidente del consiglio europeo, Charles Michel. Fuori Spagna, Grecia e Italia.
Nonostante sia già stato precisato che si trattava di un incontro che voleva coinvolgere soltanto i leader dei Paesi che sono stati vittime degli attacchi terroristici, l’assenza dell’Italia desta però il sospetto che ci sia dietro la volontà di Parigi di escluderla per aver permesso al tunisino 21enne Brahim Aoussaoui di sbarcare a Lampedusa lo scorso 20 settembre e di penetrare successivamente in Francia, dove ha poi compiuto la sua strage a Nizza, la mattina del 29 ottobre.

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha immediatamente tuonato: “I leader di mezza Europa si riuniscono in videoconferenza per parlare di immigrazione e lotta al terrorismo tutti presenti e pronti a parlare di revisione dell’area Schengen per controllare i confini esterni, sviluppo di banche dati comuni, scambio di informazioni, rafforzamento delle politiche penali. Tutti collegati, tranne uno: Giuseppe Conte. Nessuno dei leader europei ha ritenuto di invitare l’Italia, che è la porta d’Europa sul Mediterraneo”. La Meloni ha poi aggiunto: “Fratelli d’Italia chiede a Conte di riferire in Parlamento sulle ragioni di questa indegna esclusione”.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha invece affermato: “Altro che buoni rapporti con l’Europa: questo governo si conferma incapace, pericoloso e senza credibilità”.
Intanto è in corso la bozza di un “European Act” contro l’Islam radicale, un piano di sicurezza che svilupperebbe delle banche dati comuni e lo scambio di informazioni tra i Paesi dell’Unione europea. Si discute anche la revisione del trattato Schengen e l’aumento dei controlli alle frontiere, oltre che di controlli mirati su social come WhatsApp e Telegram per prevenire la radicalizzazione, cancellando entro un’ora dalla Rete i contenuti che incitano a odio e violenza.