Nessun colpo di scena, nessun affondo fulminante. Questo secondo dibattito tra Trump e Biden, molto più civile del primo, non ha spostato l’ago della bilancia degli elettori più che mai determinati nelle loro scelte. Uno scontro tra speranza e bugie. La speranza di vincere le elezioni. La speranza di avere in futuro un’America migliore. Le bugie sul coronavirus che al contrario di quanto ha affermato Donald Trump è più che mai fuori controllo.
Concluso il faccia a faccia tra i due candidati gli analisti politici di entrambi i partiti gridano vittoria. “Trump – afferma Frank Kutz, il mago dei sondaggi per il partito repubblicano – ha vinto la battaglia, ma ha perso la guerra. E’ stato più presidenziale del primo dibattito e forse è riuscito a conquistare qualche indeciso, ma il divario mostrato nei sondaggi è a questo punto incolmabile. Nel 2016 i sondaggi davano in vantaggio Hillary Clinton e poi Trump ha sorpreso tutti. Le percentuali del vantaggio della candidata democratica però erano nella fascia dei possibili errori statistici, i dieci punti di ora sono incolmabili in 12 giorni”.
Dog Shoen di Fox News dà la vittoria del dibattito al presidente, ma ammette che con quasi 50 milioni di americani che hanno già votato, riconquistare lo svantaggio mostrato nei sondaggi è molto difficile, “ma abbiamo visto alle scorse elezioni come Donald Trump dato, anche allora in svantaggio dai sondaggi, sia in grado di risorgere”.
Parere opposto dalla Cnn che in un sondaggio effettuato subito dopo il dibattito, afferma che Biden se lo sarebbe aggiudicato con il 53 percento delle preferenze mentre Trump avrebbe ottenuto solo il 42 percento dei favori.

Le accuse di Trump sui presunti scandali finanziari del figlio per cercare di intaccare l’onestà di Biden non hanno prodotto l’effetto sperato dal presidente. Il conto che Trump aveva nelle banche cinesi e il costante rifiuto di mostrare le sue tasse hanno smontato i suoi attacchi.
Il giorno dopo il dibattito entrambi i candidati hanno continuato la loro faticosa battaglia politica con incontri con i loro simpatizzanti. Trump è in Florida dove tiene due comizi, il primo a The Villages, il secondo a Pensacola. Biden, invece oggi in Delaware dove espone il piano per contenere il coronavirus e sabato sarà impegnato in due comizi in Pennsylvania.
A undici giorni dalle elezioni più di 50 milioni di americani hanno già espresso le loro preferenze, stabilendo un record sul voto anticipato. “Gli americani hanno paura del coronavirus, solo il 24 percento dei sostenitori di Trump afferma che si tratta di un problema serio. La maggior parte invece ritiene che sia un problema che passerà da solo, o con il vaccino” riporta uno studio del Pew Research Center che nell’indagine condotta aggiunge che gli elettori di Trump in gran maggioranza, l’82 per cento degli intervistati, è più preoccupata per la ripresa dell’economia che, secondo loro, Biden non sarebbe capace di gestire.
I sondaggi non sono certezze, ma i numeri sì. E il numero delle persone colpite dal coronavirus aumenta ogni giorno. Solo ieri ci sono state 71 mila persone che hanno contratto il virus, 8 milioni e mezzo di americani sono stati infettati dalla malattia e più di 223 mila sono morti. E tutto questo mentre ancora manca una campagna unitaria nazionale per far fronte alla pandemia. Il team di esperti creato dalla Casa Bianca e’ stato politicizzato. Gli esperti sono stati messi in silenzio. Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, cosi’ come Robert Redfield, direttore del Center for Disease and Control Prevention, non sono stati più presi in considerazione, rimpiazzati da conniventi esperti fedeli alle politiche della Casa Bianca. La malattia non ha partito, colpisce tutti, repubblicani e democratici, uomini e donne, anziani e bambini e ancora ad oggi non si è varata una strategia applicabile in tutti gli Stati dell’Unione per affrontare questo disastroso problema. Se Donald Trump dovesse perdere le elezioni questo sarà il motivo principale della sua sconfitta. Di sicuro lui non ha colpe sul coronavirus, ma sicuramente sul modo con cui ha affrontato il problema, minimizzandone la pericolosità. Per mesi si è preso gioco delle persone che mettevano la mascherina. E ancora ieri affermando che anche lui è stato colpito dal virus e ne è uscito indenne, minimizzando i 223 mila morti per il virus.
Uno studio condotto dalla università di Harvard evidenzia come il covid-19 abbia provocato un costo di circa 2,5 milioni di anni di potenziale vita umana. Questo numero è stato raggiunto tenendo conto del numero degli americani deceduti a causa del coronavirus rapportandolo alle normali aspettative di vita senza il virus. Il risultato della ricerca è stato reso noto da Stephen Elledge, professore presso il Dipartimento di Genetica della Harvard Medical School. “Sfortunatamente – osserva il ricercatore – non è stata compresa ancora oggi la gravità del male e la sua mortalità. Il virus colpisce soprattutto gli over 65, ma anche i più giovani rischiano molto”. A questo proposito la Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia che controlla gli alimenti e i farmaci, ha approvato il Remdesivir per il trattamento dei pazienti colpiti dal coronavirus e che vengono ricoverati in ospedale. Questo nonostante uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che il Remdesivir ha “effetti minimi o nulli” sulla sopravvivenza dei pazienti.

A Washington i colloqui per lo stimolo economico per gli americani rimasti senza lavoro proseguono. La speaker della Camera dei Deputati Nancy Pelosi e il ministro del Tesoro, Steve Mnuchin hanno avuto un altro giro di incontri per cercare di risolvere lo stallo. Ma ora anche il presidente si è rassegnato, dopo che il leader della maggioranza repubblicana Mitch McConnell ha detto che sarebbe stato molto difficile far passare le proposte dello stimolo al Senato prima delle elezioni. Svanisce così la possibiltà per milioni di americani di ricevere il sostegno economico di mille e 200 dollari e di vedere prorogato il sussidio di disoccupazione, almeno prima del 3 novembre come avrebbe voluto la Casa Bianca.
Il Dipartimento del Tesoro Usa ha imposto nuove sanzioni a cinque entità iraniane, compreso il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, per quelli che ha definito “tentativi sfacciati” di interferire con le elezioni presidenziali. I gruppi hanno lavorato, secondo il Tesoro, per “seminare discordia tra la popolazione votante diffondendo disinformazione online ed eseguendo operazioni di influenza maligna volte a fuorviare gli elettori statunitensi”.
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