Il Tar della Sicilia ha sospeso l’ordinanza del 22 agosto con cui il governatore siciliano Nello Musumeci ha disposto per motivi sanitari lo sgombero dei centri di accoglienza e il trasferimento dei migranti in altre Regioni. Per Maria Cristina Quiligotti, presidente della Terza Sezione, “le misure adottate vanno oltre il potere delle Regioni”. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto l’istanza cautelare presentata dal governo e ha fissato la camera di consiglio per il 17 settembre.

Si legge nel decreto: “le misure, sebbene disposte con la dichiarata finalità di tutela della salute in conseguenza del dilagare dell’epidemia da Covid-19 sul territorio regionale, involvono e impattano in modo decisivo sull’organizzazione e la gestione del fenomeno migratorio nel territorio italiano, che rientra pacificamente nell’ambito della competenza esclusiva dello Stato”.
Il governatore ha prontamente lamentato: “E’ una decisione che non condividiamo e non siamo stati neanche ascoltati”. Matteo Salvini, leader della Lega, ha commentato la sospensione come “l’ennesima vergogna italiana” e ha invitato tutti i sindaci e governatori a mobilitarsi per “evitare un nuovo arrivo di clandestini”.

In questi giorni dunque, gli sbarchi sono proseguiti. 30 in un solo giorno a Lampedusa, con oltre 500 migranti e con l’hotspot dell’isola che torna a superare le mille presenze, nonostante la sua capienza sia molto minore. Nella notte tra il 30 e il 31 agosto, altri 370 migranti di diverse nazionalità sono sbarcati a Lampedusa. La tensione è alle stelle e il sindaco Martello minaccia lo sciopero e di chiudere l’isola, che “non puó sopportare oltre questa enorme pressione”.
Secondo i dati, dal 1 giugno, in Sicilia sono stati effettuati 6.371 tamponi ai migranti sbarcati, per una percentuale di positivi a Covid-19 pari al 3,98%.
Nello Masumeci, presidente della Sicilia, non si arrende e ha chiesto a Conte di convocare il Consiglio dei ministri perché “la Sicilia non può continuare a pagare l’indifferenza di Bruxelles e il silenzio di Roma”.
“C’è una emergenza umanitaria e sanitaria. Lo dicono i numeri. Lo dicono i fatti. Non basta impugnare un’ordinanza per negare la realtà” ha affermato. “Lo chiedo da presidente di una Regione che, come prevede lo Statuto, ha diritto di partecipare al Consiglio quando si affrontano decisioni che riguardano la mia Isola. Lo chiedo con rispetto, ma con fermezza”.
Intanto anche la Calabria è presa d’assalto. 70 migranti sono sbarcati ieri a Roccella Jonica, di cui 7, sono risultati positivi al coronavirus. Questa mattina quasi 80: 36 nel Catanzarese a Sellia Marina e 40 a Locride.
Intanto a largo di Crotone, intorno a mezzogiorno del 30 agosto, durante le operazioni di trasbordo dei migranti su unita’ navali della Capitaneria di Porto, è esploso un barcone. Il fumo nero si vedeva dalla spiaggia, “una scena agghiacciante” raccontano i presenti e i migranti, terrorizzati, si buttavano in mare per salvarsi. Tre finora le vittime accertate, mentre uno è disperso. Alcuni sono feriti, tra cui due finanzieri, mentre altri riportano gravi ustioni.
Il direttore di La Voce di New York, Stefano Vaccara, lunedì 24 agosto, aveva chiesto al portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, cosa pensasse di questa situazione in Italia il capo dell’ONU Guterres, ma ha risposto che “non si mischia in dibattiti tra governo italiano e governo regionale” (il video sotto al minuto 16.40).