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June 24, 2019
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Trump 2024: le fantasie di un megalomane o un vero pericolo per la democrazia?

Il presidente USA ha più volte aperto all'ipotesi che dopo la sua "sicura" vittoria nel 2020, il suo mandato presidenziale potrà estendersi oltre il 2024...

Andrea ArlettibyAndrea Arletti
Perché Trump, sull’immigrazione, ha ragione (con buona pace degli hipster)

Donald Trump (by Antonio Giambanco/VNY).

Time: 4 mins read

Non è ancora terminato il primo mandato di Donald Trump da Presidente degli Stati Uniti, ma i vari giornalisti e politologi già si interrogano sulla possibilità di un suo secondo mandato. Normale prassi politica, d’altronde i leader populisti ci hanno ormai abituato a vivere in un clima di campagna elettorale permanente. Ma mentre tutti sono concentrati ad interrogarsi su chi siederà nell’Oval Office nel 2020, Trump pare guardare molto più in là.

Lo scorso 16 Giugno, il Presidente degli Stati Uniti ha pubblicato un tweet spiegando che nel 2024, dopo tutte le cose buone che avrà fatto da Presidente – autoproclamandosi dunque già vincitore delle elezioni del 2020 e fregandosene dei suoi avversari democratici – il popolo Americano vorrà una sua permanenza alla Casa Bianca per un terzo mandato. Il 21 Giugno invece, ‘The Donald’, sempre sul suo amato profilo Twitter, ha pubblicato un video in cui si susseguono cartelloni con su scritto Trump e l’anno della Presidenza; si parte da ‘Trump 2024’ – ammiccando dunque a un terzo mandato – per arrivare fino a Trump 9000.

Ovviamente qua si cade nel ridicolo, dato che pure Trump è un essere mortale; anche se la sua ottima salute abbinata ad una dieta a base di fast food e poche ore di sonno tendono a suggerire altro. Ma tralasciando per un attimo la piattaforma social, possiamo osservare come Trump abbia scherzato sulla lunghezza della sua Presidenza in altre varie occasioni. 

Il 3 Marzo 2018, davanti a una folla estasiata dal cravattone rosso e il ciuffo biondo, Donald si complimenta con il neo-eletto Presidente a Vita Xi Jinping, aggiungendo che magari un giorno dovrebbero provarci anche loro.  

Per ‘loro’ Trump intendeva l’America, e per ‘magari un giorno’ intendeva, ovviamente, nel 2024, quando teoricamente scadrà il suo secondo mandato. Quello che poteva sembrare un semplice gesto di gentilezza verso il Presidente di una nazione martirizzata dalle molteplici sanzioni dell’amministrazione Trump, in realtà, è stato solo il precursore di un’altro episodio, nel 18 Aprile 2019, in cui Trump, sempre scherzosamente, annuncia a un Generale che starà alla Casa Bianca per almeno altri 6 anni, se non 10 o addirittura 14. 

Dire una cosa del genere, anche in modo scherzoso, è una vera e propria blasfemia negli Stati Uniti. Il ventiduesimo emendamento della Costituzione non permette a nessun Presidente di ricoprire più di due mandati a capo dell’esecutivo. Questo emendamento ha come obiettivo quello di proteggere la democrazia liberale da dittature tiranniche, proprio come quella Cinese apprezzata da Donald.

Ma ipotizziamo per un attimo che gli scherzi di Trump si trasformino, con il passare del tempo, in un obiettivo concreto. Quale strategia può utilizzare Donald per conquistare un terzo mandato? Quella più logica, e oserei dire ‘legale’, è l’abrogazione del ventiduesimo emendamento della Costituzione. Per far si che questo accada, Trump deve convincere due-terzi di entrambe le Camere del Congresso, e almeno tre-quarti di tutti gli Stati Americani. Un’impresa pressoché irrealizzabile, osservando anche la composizione attuale del Congresso dove Trump ha solamente il controllo del Senato, dopo aver perso la Camera nei midterm del 2018. La seconda strategia è quella di annunciare un’emergenza nazionale, cosi da poter giustificare la permanenza alla Casa Bianca ‘per proteggere il popolo Americano’. Anche questa soluzione appare poco credibile, dato che per negare la normale transizione del potere servirebbe un’emergenza nazionale cosi grande da far impallidire gli sceneggiatori di House of Cards e Designated Survivor. Cosa assai improbabile.

Rimane dunque un’ultima strategia; quella di non accettare l’esito delle elezioni e tenere in ostaggio la Casa Bianca. Questa strategia è attuabile già dal 2020, se Trump non riuscisse ad aggiudicarsi il suo secondo mandato, o anche nel 2024, quando Trump dovrebbe teoricamente lasciare. L’idea di non accettare l’esito delle elezioni è già balenata nella mente di Donald nel 2016, quando la Clinton lo stava stracciando in tutti i sondaggi e lui, aggrappandosi sugli specchi, ha sollecitato la possibilità di elezioni falsate, con la conseguente battaglia legale che avrebbe lanciato alla Clinton, effettivamente negandole la sua vittoria. 

Ma sappiamo tutti che Trump è un uomo dalle mille risorse, e infatti, negli ultimi giorni, sta incominciando ad emergere una quarta strategia che è degna di un capriccio da bambino dell’asilo: Donald pensa di meritarsi almeno due anni in più alla Casa Bianca per via della cosiddetta “witch hunt” contro di lui da parte dei Democratici, che hanno più volte chiesto l’impeachment, e dal Dipartimento di Giustizia, che ha portato avanti un investigazione sui suoi rapporti con la Russia di Putin. The Donald si aspetta dunque un risarcimento per questa witch hunt, ma non chiede soldi – ci mancherebbe – benché il potere per almeno altri due anni.  

La strategia del vittimismo non è nuova nel mondo dei populisti; c’e la dobbiamo assorbire giornalmente in Italia con Matteo Salvini, quando si inventa i peggiori insulti e finge che siano indirizzati a lui: “…ma non lo dice Salvini che è brutto, fascista, razzista, leghista”, penso vi sia ormai nota la pantomima.

Insomma, vi è ormai chiaro che stiamo parlando di fantapolitica; scenari assurdi che se dovessero accadere cambierebbero per sempre gli Stati Uniti. Ma anche solo il fatto che un Presidente ne parli, o per termine più adeguato ‘ne twitti’, è un rottura radicale dal modo e dalla forma di fare politica dal dopoguerra a oggi. Se vi avessero detto che Trump sarebbe diventato Presidente nel 2015 avreste riso e preso per matta quella persona, se oggi vi dico che Trump proverà a rimanere Presidente andando contro decenni di storia democratica del paese più potente al mondo, avrete probabilmente la stessa reazione avuta nel 2015, eppure abbiamo visto com’è finita all’epoca….

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Andrea Arletti

Andrea Arletti

Andrea si è laureato alla New York University, sede di Abu Dhabi, con un B.A. in Scienze Politiche e Studi Legali. Ha un forte interesse per tutto ciò che concerne la politica statunitense e la comunicazione politica del ventunesimo secolo. Andrea is an Italian student pursuing a Bachelor degree in Political Science and Legal Studies at New York University Abu Dhabi. His interests revolve around U.S. politics and political communication in the 21st century.

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