Era stato accolto da un caloroso applauso la sera del 14 gennaio, Beppe Grillo nella sala conferenze della prestigiosa Union della Oxford University. Un evento già annunciato dallo stesso Grillo, con evidente autocompiacimento sul proprio blog, firmandosi l’Elevato. In fondo, nel corso di circa due secoli era stato preceduto da figure del calibro quali: Albert Einstein, Stephen Hawking, Ronald Reagan, Richard Nixon, Dalai Lama, Madre Teresa, etc.
Lui, il Re dello streaming, ha ribadito la sua allergia alla libertà di stampa quando alle domande dei giornalisti rimasti fuori ad aspettare il suo arrivo, in modo comico rispondeva “I don’t speak Italian”. Con questa limitata disponibilità, quale sarebbe stato il messaggio che il personaggio avrebbe consegnato ad un pubblico cosi selezionato e colto? Lui comico di professione e comicamente politico?
Stampa fuori, quindi, Grillo dentro, ma.. cieco. Si è presentato ai circa 300 studenti – per la maggior parte italiani – con una benda nera che gli copriva gli occhi: “Non voglio vedere le brutture di questa società”. Questo il tono-tragico comico del suo incipit.
“Perché la verità è pericolosa” aveva continuato “ci sono squilibrati nella vita, i suicidi aumentano, poi la Brexit, e poi il folle progetto di fare un secondo referendum”. Tutto urlato, strillato e gesticolato.
“Ma il primo è stato vinto sulla base di menzogne” gridano dal pubblico. Lui ignora e affonda l’arma: “Basta con la democrazia, parola priva di valore. Io voglio una dittatura sobria”. Sta scherzando o parlando seriamente? Un pensiero che sembra correre nella mente dei presenti. Il comico sta attaccando i valori democratici nella terra di Winston Churchill ? Che nel definire la democrazia come un sistema imperfetto, doveva rimanere, a detta dello statista inglese, pur sempre l’unica via percorribile per una società avanzata. Gli studenti cominciano a scalpitare, agitarsi, inquietarsi. Che considerazioni possono infondere questi messaggi nelle menti di costoro che vengono qui da tutto il mondo ad imparare i valori democratici e gli strumenti per migliorare i sistemi delle democrazie?
Ma le frasi di Grillo sono leggere, sembrano volare nell’ampia stanza e non fermarsi su niente in modo particolare. Lui piroetta di argomento in argomento, improvvisando, seguendo una logica che sembra priva di una struttura di pensiero coerente. Gli studenti però sono abituati alla riflessione e all’analisi più profonda del significato delle parole. Beppe Grillo non gli da tempo e gira vorticosamente su tematiche sociali racchiuse in battute da cabaret. Poi controbilancia l’attacco ai sistemi democratici spalmando di lusinghe la città di Oxford, maestosa ai suoi occhi, dove sembra tutto funzionare, una città dove nella quiete tutti studiano: nelle librerie, biblioteche, coffee shop, tutti muniti di PC.
Ripercorre la sua storia Grillo nel presentarsi: la sua amicizia ideologica con Casaleggio, la creazione del Movimento 5 Stelle, le regole che si sono dettati: dimezzare lo stipendio dei parlamentari, aiuto finanziario alle piccole imprese, solo due mandati di legislatura. “E poi incredibilmente il nostro popolo ci ha mandato a governare. Governare contro i vecchi leader politici che hanno rovinato il nostro paese e ci hanno portato al disastro. Bisogna azzerare le forze politiche. Governare sbarazzandoci dei professionisti”.
Si perché per Grillo i professionisti parlano un linguaggio incomprensibile per il popolo. Forse Grillo non aveva calcolato che la audience di Oxford si sta preparando a creare proprio quei professionisti del nostro domani. Cosa deve aver risuonato nei pensieri degli studenti: irriverenza?
Con fare messianico e tono trionfante, Grillo continua:
“Se i vecchi politici ci hanno mandato alla rovina io voglio preparare il mio popolo ad una nuova società, un nuovo stile di vita. Quello che serve al paese Italia non sono i politici, non i professionisti, ma uomini con una visione. E una delle nostre visioni è stata la Piattaforma Rousseau dove tutti possono partecipare e contribuire a fare le leggi. Non è un caso che il nostro Movimento sia nato il 4 Ottobre, il giorno di San Francesco. Ed il nostro messaggio evangelico lo abbiamo portato in giro per l’Italia”.
Al termine dello show il dibattito è diventato ancora più acceso quando Grillo ha dovuto rispondere alle domande del Presidente della Union degli studenti e del pubblico: quale è la sua posizione riguardo ai vaccini? Non percepisce un senso di responsabilità per le morti causate dal rifiuto di vaccinare? Quale è il livello di democrazia all’interno del Movimento 5 Stelle? Dove è la trasparenza delle vostre decisioni e dell’ organizzazione? Cosa ne pensa della coalizione con un partito di destra quale la Lega?
Grillo comincia con il rispondere ma immediatamente dribbla e riempie le sue risposte con contenuti non richiesti, argomenti scelti da lui. Cerca di ricreare uno show cabarettistico, ma viene subito richiamato all’ ordine sia dal presidente che ripresenta le stesse domande che dal pubblico che lo inchioda: “Tu stai eludendo le risposte”.
“I farmaci sono Scienza che io rispetto ma imporre i farmaci è un atto politico che io non condivido: 12 vaccini sono troppi. La politica sanitaria deve esser rivisitata, tutto da rifare: oggi si muore di più per eccesso di cibo che per carenza di cibo”. Poi continua: “La scienza produce dubbi, la politica prende decisioni che sono sempre sbagliate e io non voglio che decisioni siano prese; quindi rafforzo il dubbio: i vaccini bisogna affrontarli con il dubbio”.
Ma la gente e i bambini che muoiono? “Per raggiungere la verità è necessaria la contraddizione: io sono un uomo di contraddizioni. Però sono anche molto curioso e amo scoprire cose nuove. Sono affascinato dal mondo della robotica, della innovazione e della tecnologia”.
In aula, il clima si surriscalda e gli studenti cominciano a lanciare domande: Il rapporto con il partito più a destra d’Italia? “La nostra coalizione con la Lega si basa su 20 punti programmatici primo far tutti il reddito di cittadinanza perché molte persone pensano di avere un lavoro invece hanno un posto di reddito”.
Molti degli slogan con cui ha colorito la serata sono facilmente rintracciabili su You Tube e ripetuti da anni. “In fondo” – rivolgendosi ai molti studenti italiani in sala – “anche voi avete abbandonato l’Italia come forma di protesta”. Questa sembra essere la sua ultima opportunità per cercare una intesa con l’audience. Ma dagli studenti si leva un urlo corale di dissenso: “Siamo venuti in Oxford per migliorare la nostra formazione ma il vostro governo non sta facendo niente di meglio dei precedenti per permetterci di ritornare in Italia a lavorare in futuro”.
“Siete un pubblico tosto e vi siete informati con la stampa sbagliata” commenta Grillo.
Forse, Grillo aveva sperato di portare sul carro della protesta il pubblico degli studenti di Oxford. Calcolo errato: “Tu stai scherzando con la nostra vita” qualcuno aveva urlato dal pubblico. “Vergognati, bugiardo e buffone! Con la politica non si scherza”.
Al termine dell’incontro, Grillo si avvia verso l’uscita sotto un suono assordate di fischi e rumori di disaccordo.
All’ uscita, tanto era lo sgomento che si aveva l’impressione che anche le antiche mura di Oxford avessero avuto sentore del dibatto animatosi all’interno dell’aula della Union: il leader principe della protesta era stato contrastato da un consolidato gruppo di giovani studenti. Non era riuscito, inoltre, Grillo a creare una divisione fra gli studenti: tutti si erano ritrovati all’unisono nel rifiutare un dibattito politico di questo tipo: “Superficiale e contraddittorio: parlare cosi di politica è come scherzare con il fuoco, e lui si diverte a scherzare con la nostra vita” si accalora Antonio, PhD in letteratura inglese.
“La realtà è molto più complessa” suggerisce in uscita Marco, studente di economia, “la pura protesta Grillina non aiuta alla costruzione. Anzi, ci ha irritato non rispondendo seriamente alle nostre domande, ci ha trattato come persone che nell’inseguire le sue battute avremmo dimenticato il valore delle nostre domande. Lui può ragionare in questo modo sconnesso durante i suoi show o al bar ma non in un’aula universitaria”.
Ed aggiunge Valeria studentessa di storia: “Siamo preoccupati che il Movimento 5 Stelle, che ha raccolto in questi anni le speranze di tanti, nascondi in realtà un vuoto di programmazione politica: un movimento con una politica fatta di giorno in giorno. Tutta la nostra rabbia nasce dal fatto che percepiamo il grande rischio che il nostro paese sta correndo se continua a collezionale un errore dopo un altro. Inoltre si allontana sempre di più la nostra speranza di un possibile rientro nel nostro paese al termine dei nostri studi”.
Interrogato al temine del dibattito, il commento di Grillo sui fischi ricevuti, è stato: “Ho avuto un incontro-scontro con persone disinformate”.