Triumvirato: Conte, Di Maio, Salvini. Vedremo se in tre faranno un uomo. Anzi, un dio capace di fare i miracoli promessi in campagna elettorale e sottoscritti nel contratto di governo che assurge a Vangelo. “Il contratto è incompatibile con la permanenza dell’Italia nell’euro” ha affermato giovedì sera Ferruccio de Bortoli, ospite della trasmissione Piazza Pulita.
Anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha dichiarato: “Tantissime promesse su misure estremamente costose, incompatibili con i nostri vincoli di bilancio. Lo stop alla legge Fornero ci costerebbe 20 miliardi di euro, con un peggioramento del debito implicito di 85 miliardi che graverebbe sulle future generazioni”.
Un terzo del nostro debito sta all’estero. Ogni anno dobbiamo rinnovare titoli per 400 miliardi. I mercati sono i nostri clienti. Noi dobbiamo vendere i nostri debiti. Ovviamente non possiamo prendere i nostri clienti a pesci in faccia. Savona accomunò il governo Merkel al nazismo: ora che è stato sistemato al dicastero degli Affari Europei, il pericolo è passato?
Ancora de Bortoli: “Il nostro debito è preoccupante, ma l’Italia non ha mai fatto default, ha sempre pagato i propri debiti. Mentre alla Germania venne fatto uno sconto nel ‘53. Abbiamo un risparmio privato che è il doppio del debito pubblico. Ora c’è solo da sperare che non cambino idea, come in questi 90 giorni, ogni giorno”. E Paolo Mieli, ospite della trasmissione Porta a Porta, ha detto: Mi aspetto due sorprese al giorno. Hanno promesso: spenderemo di più e pagheremo meno tasse. Il paese del Bengodi? No, aumenterà il deficit pubblico”.
Come volete che non facciano i miracoli due angeli custodi del popolo come Giggino e Matteo? Eppoi hanno le idee chiare; Matteo ha dichiarato: “Starò il tempo necessario in ufficio, però cercherò di essere in mezzo a voi nelle vie, nelle piazze, nei negozi… questa è sicurezza. E che Dio ce la mandi buona”. Giggino si è inginocchiato davanti alle effigi di Padre Pio e San Gennaro, dopo aver ringraziato pubblicamente su Facebook Casaleggio, suo dio e padrone. Non c’è che dire: uomini di fede.
Chi controllerà il presidente Giuseppe Conte, introdotto sulla scena come un deus ex machina per risolvere la commedia degli aspiranti governanti? Oltre a Luigi Di Maio e Matteo Salvini, nominati vicepresidenti a pari merito, il leghista sottosegretario al Consiglio Giancarlo Giorgetti. Conte è blindato: non riuscirebbe a mettersi la corona d’imperatore, come Napoleone, sulla testa.
E chi controllerà i controllori? Abbiamo come custode delle porte del paradiso Italia nientepopodimeno che San Pietro Mattarella grazie all’articolo 81 della Costituzione che recita: “Il capo dello Stato NON firmerà leggi prive di coperture”. Che significa: prima vanno tagliate le spese. Si scommette che il primo atto di governo sarà tagliare i vitalizi. Il che non basterà per racimolare urgentemente i 20 miliardi necessari per non aumentare l’iva. Pensano di trovarli nelle piazze, tra la gente?
Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, ha rilevato che “nel contratto manca la cosa fondamentale: i costi, non ci sono cifre. Ci presenta un’Italia che ha paura della criminalità, che è corrotta, che ha bisogno di telecamere nelle classi, che prevede aumenti solo per il personale delle forze dell’Ordine. Non prospetta un futuro”. E ha aggiunto che “il più grosso problema sarà creare un’amministrazione di Stato maggiore perché, per farsi aiutare dagli organi amministrativi, bisogna dargli gli impulsi giusti, conoscere la macchina. Sì, i leghisti sono dei professionisti della politica, ma i 5 Stelle dei dilettanti”.
Un contratto senza cifre è una contraddizione in termini. Si promette tutto gratis e non si chiede niente. Ma le risorse non cadono giù dal cielo, come la manna. Per esaudire le promesse, allora si metterà in vendita l’Italia? Chi la comprerà? La Cina è pronta: Xi Jinping, il presidente della Repubblica popolare cinese, ha già inviato un cargo con biciclette in regalo ai neogovernatori populisti. Il messaggio metaforico è: “Avete voluto la bicicletta, ora pedalate”. Le bici torneranno utili in caso il triumvirato decidesse di uscire dall’euro e di conseguenza non avesse sufficienti lire per pagarsi la benzina. La domenica andremo tutti su e giù per le Vie della Seta.
Una cosa è certa: sarà un governo del cambiamento. Ma non sappiamo se in meglio o in peggio.