Care lettrici e cari lettori,
La settimana scorsa ho letto l’ennesimo attacco violento nei miei confronti da parte di un deputato eletto in Australia. Ricordiamo che l’on. Marco Fedi, di lui si tratta, è stato al CGIE da quando è stato istituito per poi passare alla Camera dei Deputati dal 2006, cioè da quando si è votato per la prima volta all’estero, senza ottenere grandi risultati.
Evidentemente preferisce dedicare il suo tempo ad offendere chi come me, come lui stesso ammette, continuamente sollecita Governo e Parlamento sui problemi ancora irrisolti dei connazionali residenti all’estero. Oggi mi accusa di aver copiato una sua proposta di legge sulla scuola. Mi permetto di ricordargli che quella Proposta di Legge era stata elaborata dall’allora Vicepresidente della Commissione Esteri, on. Franco Narducci, ora non più in Parlamento e che non era arrivata all’esame delle Commissioni competenti. Lui l’ha ripresentata così come era senza avere l’accortezza di attualizzarla. Anche io ho ripreso tale Proposta di Legge, perché la ritenevo innovativa e buona per le nostre Comunità all’estero (penso sia importante valorizzare il lavoro buono che viene fatto) e l’ho aggiornata alle necessità dell’oggi assieme ad una commissione di esperti, ciò che l’on. Fedi non ha fatto. Assieme ad altri accorgimenti, ho introdotto l’ipotesi di istituire una cabina di regia interministeriale presso la Presidenza del Consiglio, quindi, un apposito Dipartimento interministeriale in grado di assicurare interventi sinergici ed efficaci. Cosa che ho ripreso in un emendamento alla legge sulla “buona scuola” in cui si introduce l’obiettivo “di realizzare un effettivo e sinergico coordinamento tra il MAECI ed il MIUR nella gestione della rete scolastica e della promozione della lingua italiana all’estero”. Con buona pace di chi se ne duole, si tratta dell’unico emendamento degli eletti all’estero approvato alla Buona Scuola e che ha modificato in maniera positiva il testo.
Avrà dato fastidio questo risultato? Dunque mi si accusa di presentare mozioni sulla previdenza all’estero ebbene si ho presentato una mozione assieme al collega Fabio Porta del PD ed è stata votata, in maniera bipartisan, da un ampio schieramento, mentre quella vecchia fatta solo dal PD giaceva ancora in Commissione. (Ecco il comunicato stampa):
CONVENZIONI BILATERALI: SÌ DEL GOVERNO ALLA MOZIONE-NISSOLI-PORTA APPROVATA DALL’AULA
Inoltre mi si accusa di fare interrogazioni al Governo, di sollecitare continuamente il Parlamento e non è forse, anche questo, parte del lavoro parlamentare che siamo chiamati a fare? Non sono questi gli strumenti dell’attività parlamentare. O, forse, dovrei chiedere permesso all’on. Fedi, prima di fare un’interrogazione o prima di firmare la Proposta di Legge del mio collega Mario Caruso?
Certo, se avesse ottenuto qualcosa di significativo in questi 10 anni di presenza a Montecitorio, il collega Fedi potrebbe essere un punto di riferimento, un decano rispettato, ma non vedo tutto questo! Anzi, più che lavorare per costruire in sinergia con tutti gli altri eletti all’estero mi sembra che lavori per dividere, o semplicemente ci prova gusto a prendersela con me, perché sono una donna e sono a Roma da sola! Evoca addirittura “botte da orbi” e “schiaffoni” contro di me e non si accorge della gravità del linguaggio che usa contro una sua collega, pensando di intimorirla. Il maschilismo non è un buon comportamento ed è davvero inaccettabile da un parlamentare che dovrebbe rappresentare al meglio i suoi connazionali. Non lo capisco proprio, se ha qualcosa da dirmi, dovrebbe parlarmi chiaramente e con rispetto. Il suo attacco non c’entra niente con il confronto anche duro, ma sempre leale, che dovrebbe animare l’attività politica. Noi eletti all’estero dovremmo dare il buon esempio alle comunità che patiscono molto delle divisioni ma lui preferisce fare dell’insulto e dell’offesa la sua principale attività. I nostri elettori ci vorrebbero vedere uniti per tutelarli e per far passare qualcosa di buono in loro favore: mi sento male al solo pensiero che ci si possa comportare così!
Appena sono stata eletta, ho invitato tutti i colleghi eletti all’estero ad un’iniziativa conviviale, ho chiesto di lavorare insieme per il bene della nostra Comunità nel mondo, oltre gli schemi di partito. C’era anche l’on. Fedi, ma poi lo spirito di collaborazione è stato prontamente disatteso nei fatti.

(ecco il comunicato stampa datato 8 maggio, 2013):
NISSOLI: Soddisfazione per incontro bipartisan eletti all’estero
(Roma, 8 maggio 2013) – “Sono particolarmente soddisfatta dell’incontro conviviale , di oggi, tra la maggior parte dei parlamentari eletti all’estero, di varie posizioni politiche, che hanno risposto al mio invito per confrontarci oltre gli schemi per il bene della Comunita’ italiana nel mondo”. Lo ha dichiarato l’on. Fucsia Nissoli in seguito all’incontro dei parlamentari eletti all’estero avvenuto oggi a Roma a margine dei lavori del CGIE.
“Dall’incontro e’ emersa la volontà di procedere ad un confronto più serrato sui temi delle politiche emigratorie tanto che mi farò io stessa promotrice di un successivo incontro nella prospettiva di definire alcuni punti condivisi da sostenere in maniera bipartisan nell’azione parlamentare di ciascuno” ha precisato la Nissoli sottolineando che le politiche per gli italiani all’estero devono diventare funzione indispensabile della politica estera italiana”.
All’incontro oltre all’on. Nissoli hanno partecipato i seguenti parlamentari: Fedi, Porta, Marazziti, La Marca, Bueno, Garavini, Borghese, Tacconi.
Sono sempre stata per unire e non per dividere, lo dicevo anche nella mia intervista a Rai Italia, e lo aveva evidenziato anche la conduttrice, forse l’unico a non accorgersene è proprio Marco Fedi! Qui il video.
Sono sinceramente allibita da questi attacchi che sono espressione di un atteggiamento poco costruttivo ed arrogante. Non ho mai chiesto a Marco Fedi di non fare interrogazioni, o forse meglio question time, nell’Aula di Montecitorio. Lui non ne fa e renderà conto anche di questo ai suoi elettori. Io ho concretamente a cuore gli italiani all’estero e faccio tutto il necessario per porre al centro delle mie politiche la questione emigratoria.
Lo avevo promesso ai miei elettori e non me lo sono mai scordata!
Care Amiche e cari Amici, sono stata eletta per la prima volta in questa Legislatura e mi sto impegnando con tutta me stessa per realizzare una buona politica per gli italiani all’estero, per migliorare la legislazione che concerne le Comunità emigrate, per riallacciare legami ancora più forti tra l’Italia che è dentro i confini nazionali e quella che vive fuori dal territorio nazionale: una sola Patria che dobbiamo servire con spirito di dedizione piuttosto che con spirito di protagonismo e conflittualità, dannosi per tutti noi. Forse qualcun altro pretende di vivere di rendita e va in panne se vede che c’è una deputata alla prima legislatura che si impegna con tutte le sue forze per ottenere qualche risultato positivo per gli italiani nel mondo. O forse c’è qualcuno che aizza l’on. Fedi? E perché?
Sono convinta, caro Marco Fedi, che il tuo attacco non c’entra niente con la politica. Noi eletti all’estero dovremmo dare il buon esempio alle Comunità già divise! Mi vergogno di far parte di tutto ciò, ma mi vedo costretta a replicare alle tue ingiuste accuse. Spero che i nostri figli non leggano quella cattiveria che traspare dalle tue parole!…
Non capisco ed in conclusione ribadisco che desidero dedicare il mio ed il nostro tempo a lavorare per risolvere i tanti problemi che assillano i nostri connazionali all’estero. Spero che tu Fedi faccia altrettanto e se qualcosa non va bene: sentiamoci, Marco!
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