Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Politica
April 20, 2016
in
Politica
April 20, 2016
0

Trump e Clinton verso la nomination, ma Sanders cambia il partito

A New York Trump stravince e il GOP trema, Hillary vola ma Bernie ormai trasforma i temi dei democratici

Massimo ManzobyMassimo Manzo
trump-clinton-sanders

Trump il ricco e "cattivo", Hillary l'esperta e "furba", Bernie il socialista "rivoluzionario"

Time: 4 mins read

Dopo due settimane di intensa campagna elettorale  i risultati delle primarie di New York non potevano essere più chiari: i front runner Donald Trump e Hillary Clinton hanno raccolto nell’Empire State due vittorie cruciali, allungando il vantaggio nei confronti dei propri avversari e confermando i pronostici a loro favorevoli.

Con poco più del 60% delle preferenze, Trump ha letteralmente travolto Cruz e Kasich, mettendo le mani su quasi tutti i 95 delegati in palio, mentre nel suo stato d’adozione la Clinton è riuscita finalmente a interrompere la serie di successi di Sanders, distaccando il senatore del Vermont di 16 punti percentuali.

Nel campo repubblicano la performance del tycoon ha soddisfatto le sue più rosee aspettative, ma in fondo non ha destato particolari sorprese. A fare discutere i media è stato invece il repentino mutamento nella strategia elettorale di Trump, che d’ora in avanti punterà a sfruttare a suo favore le cervellotiche regole di assegnazione dei delegati, diverse da stato a stato, per raggiungere la maggioranza necessaria alla nomination prima della convention di luglio. Recentemente, le bizzarre norme in questione hanno favorito il rivale Cruz, permettendo al senatore texano di portare dalla sua interi stati senza passare dal voto, come avvenuto in Colorado. Per correre ai ripari, dunque, il magnate ha rivoluzionato la composizione del suo staff assumendo consulenti di fama come Paul Manafort e Rick Wiley, in grado di parare i colpi bassi che da qui a luglio la dirigenza del partito riserverà al magnate. La presenza di Manafort, che nel corso della sua carriera ha partecipato come consulente a importantissime convention della storia repubblicana, affiancando personaggi come Ronald Reagan e George H.W. Bush, ha già influenzato il linguaggio di Trump, insolitamente “istituzionale” rispetto ai consueti standard a cui siamo abituati. Nel discorso pronunciato dopo il trionfo newyorkese The Donald ha ostentato sicurezza, ma nonostante abbia riservato alcune stilettate al rivale texano, ha evitato di insultarlo, dimostrando un cambio di passo nella propria strategia comunicativa.

Il vecchio slogan “let Trump be Trump”, reso celebre dal suo campaign manager Corey R. Lewandowski e con cui il tycoon si è potuto esprimere in piena libertà senza badare alle conseguenze, è ormai passato di moda: a quanto pare è ora di giocare d’astuzia.

Se la dirigenza del Grand Old Party si prepara a contrastare gli effetti delle nuove tattiche di Trump, sul fronte democratico Hillary Clinton ha tirato un sospiro di sollievo, incassando una preziosa vittoria che le apre una strada in discesa verso la nomination. Il trionfo della ex First Lady giunge al termine di una lotta senza esclusione di colpi con Bernie Sanders culminata nel dibattito del 14 aprile scorso, in cui ha dovuto fronteggiare un rivale in piena forma, deciso a metterle i bastoni tra le ruote nel suo home state. I delegati ancora in gioco nei prossimi contesti sono più di mille e il senatore del Vermont sembra intenzionato a darle fino all’ultimo del filo da torcere. Tuttavia, trionfando con un ampio margine a New York, Hillary ha mostrato ancora una volta di arrivare sempre puntuale agli appuntamenti decisivi di queste primarie. Dal canto suo in luoghi come l’Empire State, in cui è presente una base elettorale variegata, Sanders conferma la sua lentezza nel guadagnare l’appoggio delle minoranze, anche se continua ad ampliare il suo incredibile consenso tra i giovani. Questa volta le regole delle primarie newyorkesi hanno giocato a sfavore del senatore originario di Brooklyn, escludendo tutto l’elettorato indipendente  dalle urne e privandolo di un contributo che in altre occasioni si è rivelato essenziale per colmare il gap con la Clinton.

I prossimi appuntamenti del 26 aprile in Pennsylvania, Maryland, Connecticut, Delaware e Rode Island metteranno in palio un gran numero di delegati, e stati fondamentali come la California (con il suo enorme bacino elettorale) voteranno solo a giugno. La competizione non è certo conclusa, ma è innegabile che dopo New York la vittoria sta sfuggendo di mano a Bernie.

Vista in prospettiva e nonostante la crescente asprezza del confronto, destinata probabilmente ad aumentare, la sfida democratica è comunque il sintomo più evidente di un partito vivo, energico, in grado di rinnovarsi dall’interno e di venire incontro alle esigenze della base. La ventata d’aria fresca portata dalla candidatura di Sanders ha infatti spostato nettamente l’asse politico a sinistra, costringendo l’intero partito a discutere seriamente temi spinosi come l’aumento del salario minimo, la riforma del sistema penale, l’influenza eccessiva di Wall Street nel finanziamento della politica. Persino Hillary, tradizionalmente centrista, ha dovuto modificare in corsa parte delle sue proposte per non perdere il contatto con le istanze provenienti “dal basso”. Non importa che l’abbia fatto per mero opportunismo: l’asse del partito si è comunque spostato.

È per questo che Sanders, a prescindere dall’esito finale della nomination, è deciso ad avere voce in capitolo nel discutere le linee programmatiche che verranno definite nella convention di luglio a Philadelphia.

jesse jacksonQualcosa di simile provò a farla l’attivista afroamericano Jesse Jackson durante le primarie democratiche del 1984 e del 1988, quando con il suo programma progressista influenzò il partito rendendolo più inclusivo e coinvolgendo nel processo politico giovani e minoranze. Fu grazie all’adesione di nuovi e numerosi militanti (soprattutto nel Sud) che il partito riconquistò il Senato nel 1986, mentre nelle primarie di due anni dopo, pur perdendo la battaglia finale contro Michael Dukakis,  Jackson collezionò importanti vittorie, vincendo 13 stati e guadagnando 1300 delegati, che gli permisero di far sentire il suo peso nella successiva convention. Gli effetti nel 1988 non furono immediati: Jackson sembrò il grande sconfitto, Dukakis non lo incluse nel ticket per la vicepresidenza (carica alla quale puntava) e i democratici persero le elezioni presidenziali contro George H.W. Bush. L’impronta lasciata da Jackson e le energie da lui sprigionate furono però essenziali nella formazione della grande coalizione obamiana del 2008. Senza di lui, Barack Obama non avrebbe probabilmente mai riscosso un così ampio successo.

Oggi, gli effetti della “rivoluzione politica” portata avanti dal movimento di Sanders avranno conseguenze già tra qualche anno, sulla spinta della crescente crisi d’identità dell’America odierna. Insomma, una cosa è certa: in futuro il partito democratico assomiglierà sempre più a quello immaginato da Bernie e sempre meno a quello che oggi appoggia Hillary.

Share on FacebookShare on Twitter
Massimo Manzo

Massimo Manzo

Di madre americana e padre siculo, nasco tra le bellezze della Sicilia greca e gli echi del sogno americano. Innamorato della Storia, che respiro fin da bambino, trasferisco me e la mia passione a Roma. Qui, folgorato lungo la via, mi converto al giornalismo storico e di analisi geopolitica, “tradendo” così la laurea in legge nel frattempo conseguita. Appassionato di viaggi archeologici, oltre che della musica dei Beatles e dei campi da tennis, collaboro come giornalista freelance con più riviste di divulgazione, tra cui InStoria e Focus. Oggi mi divido tra la natia Sicilia e la città eterna, sempre coltivando l’amore per gli States.

DELLO STESSO AUTORE

Steve Bannon sbarca a Roma alla conquista della “Fortezza Europa”

Steve Bannon sbarca a Roma alla conquista della “Fortezza Europa”

byMassimo Manzo
Vertice NATO: con Trump, tutti i nodi vengono al pettine

Vertice NATO: con Trump, tutti i nodi vengono al pettine

byMassimo Manzo

A PROPOSITO DI...

Tags: Bernie SandersDonald TrumpHillary ClintonPrimarie americane
Previous Post

Primarie a New York: i favoriti allungano

Next Post

Camorra anti-stato spara ai carabinieri: è l’ora della paura

DELLO STESSO AUTORE

Corte Suprema: Trump sceglie Brett Kavanaugh e i democratici affilano le armi

Corte Suprema: Trump sceglie Brett Kavanaugh e i democratici affilano le armi

byMassimo Manzo
Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

Travel-Ban: altro che scandalo, la Corte Suprema ha fatto il suo lavoro

byMassimo Manzo

Latest News

Met Gala 2025: record di donazioni e stile. Valentino apre ‘L’Atelier Sonore’ a New York

Met Gala 2025: record di donazioni e stile. Valentino apre ‘L’Atelier Sonore’ a New York

byFilomena Troiano
I 60 anni dell’ICTP di Trieste all’ONU con il Nobel Haldane per la scienza sostenibile

I 60 anni dell’ICTP di Trieste all’ONU con il Nobel Haldane per la scienza sostenibile

byStefano Vaccara

New York

Justice Dept. Probes NY AG Letitia James Over Mortgage Deal

byPaolo Cordova
La procuratrice James pronta a richiedere il sequestro dei beni di Donald Trump

Letitia James nel mirino del Dipartimento di Giustizia per abusi immobiliari

byPaolo Cordova

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
camorra carabinieri

Camorra anti-stato spara ai carabinieri: è l'ora della paura

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?