I docenti dei Licei e, in generale, delle scuole superiori dell’Italia sono i peggio pagati in Europa. In tanti lo immaginavano. Ma adesso sono disponibili i dati ufficiali. Che si possono leggere in un comunicato dell’ANIEF, l’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori.
“I docenti italiani sono i meno pagati – si legge nel comunicato dell’ANIEF -. Altro record di cui vergognarsi”. Per la precisione, sono “i più anziani e meno pagati”. E se passerà il disegno di legge sulla ‘Buona scuola’ voluto dal governo di Mateo Renzi “andrà ancora peggio”.
Ma quanto guadagnano, alla fine i docenti dei Licei e delle Scuole superiori del nostro Paese? Ed esiste un raffronto con altri Paesi? L’ANIEF cita i dati del Rapporto annuale Eurydice, che ha messo a confronto i vari sistemi scolastici del Vecchio Continente: “L’8,2% dei docenti francesi ha meno di 30 anni, mentre nel Belpaese ad avere quell’età sono appena lo 0,4%. I docenti spagnoli percepiscono fra i 32mila e i 45mila euro lordi l'anno; i tedeschi tra i 46mila e i 64mila; gli italiani si fermano tra i 24mila e i 38mila euro”.
Insomma, l’Unione Europea ci impone l’austerità (“Ce lo chiede l’Europa”, diceva l’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando il governo Monti ci rifilava l’IMU). poi, però, scopriamo che i docenti dei Licei tedeschi guadagnano da due a tre volte in più dei docenti dei Licei italiani. Sono più bravi? O, per caso, la Germania è governata da persone che capiscono che la formazione delle giovani generazioni è strategica per un Paese? Forse è per questo che pagano bene i docenti?
Un altro dato importante, che la dice lunga sull’interesse dell’Italia verso i docenti è rappresentato dai finanziamenti pubblici in favore della scuola: “Nel 2013 – leggiamo sempre nel comunicato dell’ANIEF – l'Inghilterra ha speso per l’Istruzione 80 miliardi di euro, la Francia 78 miliardi, il nostro Paese appena 48 miliardi”.
“Se la riforma ‘La Buona Scuola’ dovesse essere approvata – prosegue la nota del’ANIEF – per i giovani laureati porte sbarrate nei concorsi. Per tutto il personale, inoltre, non sono previste risorse per riportare gli stipendi, fermi dal 2009, almeno al livello dell’inflazione. Infine, saremmo gli unici in Europa ad avere gli insegnanti valutati da genitori e alunni”.
Commenta Marcello Pacifico, leader dell’ANIEF CONFEDIR_CISAL: “Sono dati che non ci sorprendono, ma il futuro è davvero nero. Perché si continua a non parlare di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro. E lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale, prevista soltanto dal 2019, porterà appena cinque euro in più al mese a lavoratore. I tedeschi ci dicono che dobbiamo fare sacrifici. Intanto un tedesco che guadagna 52 mila euro lordi paga solo 7.279 euro di tasse, mentre un italiano ne paga 19.530, quasi il triplo. Senza contare le mille gabelle TASI, IMU, le ACCISE, l'IVA più alta e i contributi previdenziali. Ditemi se si può avere la stessa moneta e competere con i tedeschi, che in più ci dicono che dobbiamo fare sacrifici”.