E' un vero e proprio terremoto quello che sta venendo fuori dalle urne in questo secondo turno di elezioni amministrative in Sicilia. I risultati parlano di sconfitte sonore e clamorose sorprese. A partire da Gela (Caltanissetta), città del Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, dove a trionfare è il candidato del Movimento 5 Stelle contro il candidato sostenuto dallo stesso Crocetta (con il suo movimento il Megafono) e dal Pd.
Il responso è nettissimo: il grillino Domenico Messinese ha sconfitto l'ex sindaco, Angelo Fasulo, con il 64,30% dei voti contro il 35,70%. Praticamente un plebiscito, tanto che, quando ancora le operazioni di scrutinio non erano concluse, Fasulo aveva già augurato "buon lavoro al nuovo sindaco" e si era detto "sereno, perché ho dato il massimo".
Bandiera bianca anche da parte di Crocetta che ha commentato così: "Non ho ancora i dati definitivi delle città al ballottaggio, ma una cosa è certa: la democrazia si rispetta, a prescindere dal colore politico del sindaco. Io collaborero' con tutti per il bene della Sicilia e delle città. Rispetterò i risultati elettorali" ha detto il Presidente della Regione all'Ansa.
Festeggiano i 5 Stelle. In piazza a Gela e sui social network: "Oggi i cittadini si sono ripresi Gela, domani ci riprenderemo la Regione", scrive su Twitter il capogruppo grillino in Senato, Nicola Morra.
"Se anche i suoi compaesani, i cittadini che ha amministrato, gli hanno dato il benservito,- dicono i deputati siciliani del M5S- non comprendiamo come Crocetta possa ancora sentirsi il legittimo presidente di tutti i siciliani. Faccia il primo atto serio e degno di nota della sua amministrazione, rassegni le dimissioni, e lo faccia pure in fretta. Forse c'è ancora tempo per salvare qualcosa. Noi siamo pronti per Palazzo d'Orleans”.
E la bandiera a 5 Stelle sventola anche su Augusta, in provincia di Siracusa, cittadina che, come Gela, porta sulla pelle i segni evidenti delle ferite inferte da un insediamento industriale del petrolchimico che ha prodotto più danni che altro. Qui la pentastellata Maria Concetta Di Pietro – quando sono state scrutinate 24 sezioni su 41 – ottiene 7.800 voti a fronte dei 2.600 andati a Nicky Paci, sostenuto da un cartello di liste civiche. Un vantaggio, quello della Di Pietro, che appare difficilmente recuperabile da parte del suo avversario.
Clamoroso anche il risultato che arriva da Enna, unico capoluogo di provincia al ballottaggio in Sicilia, dove lo sconfitto è il ras del Pd, Mirello Crisafulli, che perde in favore del centrodestra: il nuovo sindaco della città è Antonello Di Pietro (ex Pd, poi espulso dal partito), sostenuto da 4 liste civiche, con il 52% dei voti. Nessuno avrebbe scommesso su questo risultato, anche se il sospetto che l'astro di Crisafulli fosse giunto al tramonto lo si è avuto al primo turno che lo ha visto costretto al ballottaggio. Il neo sindaco di Enna è impietoso: "Riflettano i dirigenti del Pd sul fatto che a vincere è stato uno cacciato dal partito".
Il centrodestra vince anche a Licata, grosso centro marinaro dell'Agrigentino, con Angelo Cambiano che ha sconfitto Giuseppe Galanti, sostenuto dal Pd.
Una consalazione per il centrosinistra arriva da Marsala, nel Trapanese, dove il candidato di centrosinistra, Alberto Di Girolamo, cardiologo in pensione, con il 67,74% di preferenze ha battuto il concorrente di centrodestra, Massimo Grillo.

Alberto Di Girolamo
Il Pd si tiene anche Milazzo – altra cittadina (in provincia di Messina) devastata dall'industria petrolchimica – dove però la lotta è stata fratricida: a vincere è Giovanni Formica avvocato, 45 anni, del Pd, che con il 63% ha distaccato di oltre 25 punti il sindaco uscente Carmelo Pino, anche lui del Pd.
Ad occhio e croce, almeno a giudicare dai risultati dei centri più grossi, con l'eccezione di Marsala, anche questa tornata elettorale ha sancito l'arretramento del Partito democratico di Matteo Renzi che già ieri aveva ricevuto un duro colpo da città come Venezia ed Arezzo (passate al centrodestra) e che oggi non è stato trattato meglio dalla Sicilia.
Che non sia andata bene lo ammette il deputato siciliano del Pd, Antonello Cracolici che pur parlando di alcune "vittorie importanti", forse riferendosi a Marsala, parla anche di "sconfitte che impongono grandi cambiamenti" ed esorta "a non liquidare questi risultati come il frutto di fatti locali’”.
Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, invece, vede il bicchiere mezzo pieno: "In particolare penso alle affermazioni a Marsala, Bronte, Carini, Ispica e Milazzo, che seguono vittorie importanti al primo turno ad iniziare da quella di Agrigento" dice. Anche se, a vincere ad Agrigento, in realtà, è stato un deputato regionale, Lillo Firetto, eletto all'Ars in quota Udc (ora si è dimesso).
Raciti, quindi, relega alle ultime due righe del suo comunicato le note dolenti: "Prendiamo atto delle sconfitte di Enna e di Gela, dove con serietà avvieremo una seria riflessione sulle ragioni di questi risultati".
Per quanto riguarda gli altri Comuni siciliani dove si è celebrato il ballottaggio:
a Ribera, il paese delle arance in provincia di Agrigento, ha vinto, invece, Carmelo Pace, sindaco uscente, sostenuto da Ncd (il partito del Ministro dell'Interno, Angelino Alfano che è di Agrigento) e Sicilia Democratica. Si è affermato con poco meno del 52% su Nene' Mangiacavallo (liste civiche).
Il partito di Alfano non supera la sfida a Bronte, il paese del pistacchio in provincia di Catania, e, soprattutto, feudo finora indiscusso di Pino Firarrello, sindaco uscente e uomo di punta di Ncd in Sicilia. Qui si conferma Graziano Calanna del Pd con il 57,35%. Sostenuto da Pd, Megafono e Sicilia democratica, prevale su Salvatore Gullotta, a capo di tre liste civiche riconducibili al Ncd.
A Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, è stato eletto sindaco Roberto Carmelo Materia, candidato del centrodestra, con il 56.72% delle preferenze.
A Ispica, piccolo centro nel ragusano, vince Lucio Pierenzo Muraglia del Pd con il 57.68%.
A Carini, paesino a pochi chilometri da Palermo, il nuovo sindaco è Giovì Monteleone, del Pd, che ha ottenuto il 60% contro il 40% di Gianfranco Lo Piccolo.
A San Giovanni la Punta- siamo a Catania- Antonino Bellia (Pd, Udc, Area popolare) è il vincitore del ballottaggio con il 53,64% delle preferenze.
Il dato definitivo dell'affluenza in Sicilia si è attestato al 49,9%, 16% in meno rispetto al primo turno.
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