Le hanno definite, nel migliore dei casi, le primarie barzelletta. In effetti, hanno fatto ridere tutta l'Italia. Parliamo, ovviamente delle primarie del Pd ad Agrigento per la scelta del candidato Sindaco. A vincerle, come sappiamo, è stato Silvio Alessi, imprenditore considerato vicino a Forza Italia.
Giorni di polemiche roventi arrivate fino a Roma. La cosa buffa è che nessuno ha fiatato dinnanzi alla sua candidatura. Lo sapevano anche prima chi fosse Alessi. Ma, tant'è. Il putiferio è scoppiato solo dopo, quando, forse inaspettatamente, ha vinto.
Il risultato è che ora si i va verso l'annullamento della competizione. Non lo ha detto chiaramente, ma lo ha lasciato intendere il segretario regionale del Pd siciliano, Fausto Raciti in conferenza stampa: "Ho convocato per domani il partito di Agrigento. E' una decisione ovvia, non sollecitata da nessuno, alla luce di quello che si è consumato ad Agrigento in vista delle elezioni amministrative".
Quindi si annullano le primarie?
"Ne parleremo domani con il gruppo dirigente agrigentino, – ha ribadito- ma la nostra scelta non puo' essere frutto di improvvisazione. Credo che il superamento delle primarie sia una questione che vada affrontata, chiedendo alla coalizione di farsi carico di questa tema fino in fondo".
Incalzato dalle domande dei giornalisti, Raciti però non si tira indietro:
"Il problema di Alessi non e' che tessera abbia avuto. E' adatto a rappresentare anche il Pd? Non credo".
Insomma, più chiaro di così…
Il segretario regionale del Pd si è quindi lanciato in una critica durissima nei confronti del suo partito:
"Ci siamo resi conto che ancora oggi questo partito non ha forza sufficiente di andare avanti da sè, rischiamo di tornare nella palude dalla quale siamo usciti. Lo schema delle dinamiche interne, della confusione dell indeterminatezza, è ancora attuale. E' mio compito aiutare questo partito ad essere quello che ha ambizione di essere. Abbiamo gia' programmato la festa nazionale del Mezzogiorno dal 24 settembre al 4 ottobre sara' l'occasione per dare il segnale che il Pd cresce senza annacquare il proprio profilo politico".
A confermare il caos nel Partito democratico siciliano anche le dimissioni del vice segretario, la renziana Mila Spicola. Motivazione ufficiale: impegni lavorativi.
Si salva invece dalla scure di Raciti, Mirello Crisafulli, rais del Pd di Enna, inviso ad una parte del partito e pronto a candidarsi alla guida della sua città: "“Credo – ha detto il segretario – che Crisafulli sia sufficientemente maturo ed esperto per prendere una decisione in maniera autonoma. È possibile essere incandidabile a sindaco e allo stesso tempo essere il segretario provinciale del partito? Secondo me no”.