Renzi ha una lingua tagliente, ma è solo una lingua. Niente paura: la spesa pubblica non si taglia. La burocrazia è salva, perché in politica contano i numeri e i burocrati equivalgono a migliaia di voti. La spending review finisce nel cassetto: la novella legge di stabilità non ne ha bisogno. Saranno le Regioni a dover risparmiare, visto che riceveranno 4 miliardi di euro in meno.“Eliminate gli sprechi” ha tuonato il premier. Sarebbe stato più efficace eliminare chi gli sprechi li fa: la burocrazia, anche quella regionale, cioè licenziare un po' di funzionari inutili e dannosi. Se poi le tasse locali aumenteranno, per Renzi sarà colpa dei governatori delle Regioni. Quindi dei politici locali, che in questo momento non fanno pena a nessuno. E se questi taglieranno sanità e servizi, pazienza. Invece che in ospedale e in bus, si andrà in clinica privata e in taxi. Tanto Renzi si misura con il suo metro: è giovane e sta bene, un auto blu ce l'ha a disposizione e un lauto stipendio anche.
Il commissario per la spending review viene rimandato in America. Carlo Cottarelli, voluto da Letta, torna a Washington, a lavorare al Fondo Monetario Internazionale. Due galli in un pollaio non ci possono stare, perché Matteo vuole razzolare da capo indiscusso sull'aia italiana. “Decido io, non Cottarelli!” ha detto stizzito più volte. Accantonata quindi la proposta di risparmiare 2,5 milioni di euro introducendo le “sinergie corpi di Polizia”. Ma cosa si era messo in testa Cottarelli? Di politica non capisce niente: riformare i corpi di polizia è pericoloso, potrebbero prendere il bastone in mano… Neppure verranno diminuiti gli stipendi dai 3 ai 12 mila euro dei commessi parlamentari che scaldano la sedia da mane a sera, per non parlare degli stenografi o dei consiglieri. Chissà che altro beneficio apportano al governo Renzi.
“Se era facile tagliare, lo facevano quelli di prima. Noi stiamo tentando di farlo” ha ribattuto il premier. Bravo, va per tentativi. Senza avere il coraggio di tagliare la spesa pubblica per abbassare le tasse. E intanto il fisco uccide il Paese e gli italiani. Quanti non possono pagare la Tasi di una casa, la distruggono per dimostrare che non è abitabile. Giorni fa un barista si è ucciso. Aveva da anni la gestione del Caffè Letterario di Pordenone. La burocrazia gli aveva negato di partecipare al bando di gara per la gestione del locale, perché si era dimenticato di allegare alla domanda la fotocopia della sua carta di identità. Ci sarà un funzionario responsabile? Non poteva telefonare al barista e avvisarlo, visto che era il suo locale da una vita?
Meno male che Renzi ha dichiarato: “Finalmente si fanno le cose sul serio”. Ma sa cos'è la serietà? È serio poi presentarsi al vertice ASEM, tenutosi a Milano in questi giorni, che riuniva 50 capi di Stato, e parlare delle Regioni che non vogliono risparmiare e della spesa pubblica fuori controllo? Molti non hanno capito e non interessava a nessuno. Sono problemi suoi come arrivare a un risultato interno al Paese. Storicamente i governanti italiani sono sempre stati provinciali: hanno sempre pensato di abitare nell'ombelico del mondo e che la cosa più importante fosse coltivare il loro orticello per far cresce il consenso, senza accorgersi che i barbari valicavano le Alpi e depredavano tutto. Oggi ci sono sistemi più raffinati per distruggere la nostra sovranità nazionale. L'unico terrore dei nostri politici invece è essere mandati in esilio a Bruxelles, perché non pensano di perseguire dei vantaggi per Italia in seno alla UE, ma dei vantaggi per loro a Roma.
Forse è per questo provincialismo che non sono state eliminate nemmeno le Province. Si potrebbero allora eliminare direttamente le Regioni, che furono istituite ben dopo le Province, considerato pure che sono una forzatura territoriale, perché hanno accomunato etnie che si detestano cordialmente. Le Province sono più piccole ma forse più coese, perché nel loro territorio le genti perseguono fini comuni.
Nel frattempo il macho Silvio si va facendo una nuova verginità. Accoglie ad Arcore il trans Luxuria, amico della sua fidanzata Pascale, come sensale tra comunità gay e Forza Italia. Cosa si fa per raccattare voti. Ma no, ad Arcore l'unico gallo è sempre stato lui e le galline andavano d'amore e d'accordo. Sono gli elettori bacchettoni di Forza Italia che non l'hanno ancora capito.
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