Il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ora si premura di farci sapere quanto segue: “Comprerò i pop corn per assistere al duello D’Alema-Fioroni”. Così, anche Renzi cede alla tentazione di regalarci battute, battutine. Ci era bastato e avanzato uno dei suoi predecessori, il Berlusconi, inimitabile, infaticabile autore, sì, di battute e battutine, esercizio cui s’abbandonava con fanciullesca impazienza negli anni del massimo fulgore, guida di una maggioranza parlamentare che, tuttavia, non seppe togliere un ragno dal buco, non risolse uno solo dei problemi che appesantivano, impoverivano, umiliavano la Nazione.
Quindi, anche Renzi nel solco di Berlusconi… Ma care lettrici, cari lettori, non poteva che essere questo il risultato in un Paese il quale da una ventina d’anni sprofonda in una superficialità di cui non c’è traccia nella nostra Storia. Ho un ricordo assai nitido di italiani compassati, spontaneamente compassati, di donne e uomini che non avevano intenzione alcuna di mettersi in mostra, persone sobrie, prive di orpelli; alcune di loro forse anche un poco troppo gravi, un poco troppo solenni; comunque a posto, a postissimo. Nemici e nemiche della banalità, del gioco di parole, dell’equivoco farsesco. Totò detestava i barzellettieri e quindi le barzellette. Se te lo volevi far nemico, bastava, appunto, che tu sparassi una “freddura”, come si diceva allora. Anche il mio nonno paterno non aveva alcuna simpatia per questo genere di “intrattenitori”. I quali l’uggia la facevano venire anche a Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini; perfino a Curzio Malaparte il quale spiritoso comunque era. Ma era uno spiritoso d’alta classe. Questi d’oggigiorno a “quegli” italiani non legano nemmeno le scarpe… Eccolo, quindi, l’ennesimo effetto della catastrofe antropologica abbattutasi su noi italiani. C’è un Paese alla deriva, eppure si va in giro snocciolando battute… Il clima è sempre quello: il clima del divertimento assoluto in cui trascorrono le loro giornate i potenti, i “famosi”; i ‘miracolati’ dalla sparizione del Blocco dell’Est e del Blocco dell’Ovest, e dalla prepotente, durissima controffensiva scatenata dal padronato internazionale a partire dall’ascesa di Ronald Reagan alla Casa Bianca nel gennaio del 1981.
Il duello D’Alema-Fioroni… A quanto s’evince, i due esponenti del Pd appaiono divisi su una questione “cruciale”: l’ingresso del Pd nel Partito Socialista Europeo. Su Internet abbiamo setacciato parecchie prime pagine; ma lo abbiamo fatto invano: miei giovani colleghi trovano forse “pedestre” riferire di date, orari… Insomma, non si sa quando avverrà il “titanico” scontro; non si sa se è già avvenuto! Ma non finisce mica qui: su un quotidiano a diffusione nazionale, leggo che Fioroni è contrario all’ingresso del Pd nel Pse, e subito dopo leggo invece che è a favore…
E’ il Caos. E’ l’approssimazione, la verbosità. Sì, è la superficialià che ci attanaglia, ci acceca. E’ il Gioco che fine non ha.