Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Politica
October 9, 2011
in
Politica
October 9, 2011
0

L’INTERVISTA/ Al di là di Berlusconi

Niccolò d'AquinobyNiccolò d'Aquino
Time: 6 mins read

 

Nella foto Roberto Formigoni

Anche se è vestito informalmente, jeans e maglietta bianca in linea con il look vagamente scanzonato che si è imposto da qualche tempo, la sensazione forte è che Roberto Formigoni si stia seriamente preparando a un salto di qualità nella politica italiana.
Forse, arrivato al quarto mandato, il Presidente della Regione Lombardia non resterà ancora a lungo nel suo enorme ufficio dove ci riceve. Nuovo di zecca, è all’ultimo piano del gigantesco e avveniristico complesso del Palazzo Lombardia che ha fatto costruire e ha tanto voluto: torri di vetro e metallo, uffici modernissimi e uno sterminato open space al coperto per eventi e manifestazioni. «Anche calcolando i costi di costruzione, il mutuo e le altre spese, trasferire qui i vari uffici che prima erano sparsi per tutta Milano» assicura «ci permette un risparmio di quattro milioni di euro l’anno». Nell’era della globalizzazione chi punta al governo centrale, cioè in questo caso a Roma, fa bene a tessere relazioni internazionali. Ed è quello che lui sta facendo e ha appena fatto. La seconda edizione del World Regions Forum è, per certi versi, un suo successo personale: a Milano si sono riuniti i rappresentanti di 17 regioni tra le più promettenti del pianeta (per gli Usa: Illinois, Massachussetts e California; dal Canada: il Quebec. E poi: Buenos Aires, San Paolo, Singapore, Shangai eccetera). «Perché» spiega «la Lombardia, la regione più dinamica d’Italia e una delle più dinamiche d’Europa, sente l’esigenza di fare rete. Obiettivo: conoscere ciò che viene fatto nelle aree più all’avanguardia del mondo: dalla sanità alla difesa dell’ambiente.
E le regioni sono fondamentali per questo scopo: la Cina senza le sue regioni speciali non sarebbe diventata ciò che è oggi».

Un discorso, questo delle regioni eccellenti, che è strettamente collegato a quello sul federalismo…

«Sì. Sono fautore della concessione di una maggiore autonomia delle regioni.Perché, se permettiamo alle eccellenze territoriali di emergere, ne beneficia anche tutto il Paese».
Ma questo non rischia di accelerare un processo di spaccatura tra Nord e Sud?
«Non è affatto nelle nostre intenzioni. Credo, però, che tutti debbano assumersi le proprie responsabilità. Sono a favore di un federalismo forte in Italia, competitivo ma anche solidale. Il vecchio Stato unitario, che ha infiniti
meriti alle spalle, oggi non è più adeguato ai tempi moderni. All’interno di un quadro unitario nazionale, che vogliamo assolutamente preservare, dobbiamo però promuovere le singole eccellenze territoriali e nessuna regione deve guardare con spavento alle altre. Ma dobbiamo guardare in faccia la realtà, senza pietismi: ci sono regioni bene amministrate, che rispettano i patti di stabilità e hanno bilanci sani. Queste regioni virtuose vanno incoraggiate, mentre ce ne sono altre che hanno delle pazzesche diseconomie e che vanno convinte a cambiare registro».
Però, è l’intero sistema Italia che è in sofferenza: puntare sull’eccellenza di alcune regioni è la strada giusta?
«È il quadro internazionale a essere in sofferenza. L’Italia ha dei fondamentali tuttora saldi, ma nell’analisi generale si guarda soprattutto al suo enorme debito pubblico. Ci sono paesi che, da questo punto di vista, stanno peggio dell’Italia ma gli analisti e l’opinione pubblica non sembrano darci lo stesso peso. Detto questo, è vero che la situazione politica italiana è certamente non molto stabile, anzi è anomala: abbiamo un Presidente del Consiglio che è oggetto continuo di impressionanti intrusioni nella sua vita privata. D’accordo: a un eccesso di attivismo della magistratura corrisponde una qualità della vita privata del Presidente non edificante…».
Di questi tempi la cosiddetta questione morale non sta ulteriormente danneggiando l’immagine internazionale dell’Italia?
«I media si muovono secondo le loro logiche. Fa più notizia l’ultima intercettazione telefonica di Berlusconi che non il fatto che il governo abbia stabilito il pareggio di bilancio entro il 2013.
Per carità, capisco. Ma ai nostri connazionali all’estero suggerirei di saper distinguere. Le intercettazioni sono uno strumento delle indagini che va salvaguardato, ma non se ne deve fare un uso politico: dovrebbe essere salvaguardata anche l’immagine dell’intercettato, vietando la pubblicazioni di intercettazioni che non hanno a vedere direttamente con le indagini. E poi va aggiunto che finora a parlare è stata solo l’accusa. E sappiamo che al telefono si parla sempre in libertà e con eccessi, come quando si magnificano le prede catturate andando a caccia, o come fa il Premier quando discute delle sue imprese sessuali. Ma il tutto va riportato nell’ambito della corretta inchiesta giudiziaria».
Lei ha nominato Berlusconi: il Presidente del Consiglio si ricandiderà? Si andrà ad elezioni anticipate?
«Il governo, fin tanto che avrà i numeri in Parlamento, ha la legittimità a governare. Numericamente, la maggioranza è solida e giustifica le dichiarazioni di Berlusconi che dice di voler andare avanti. Ma deve fare le riforme sulle quali si è impegnato. Perciò ritengo che queste settimane che abbiamo davanti saranno decisive. Entro il prossimo mese, non di più, il governo si è impegnato a varare delle misure per la riscossa economica. E, secondo me, le due priorità assolute sono: imprese e famiglia. Sono i due “soggetti” attualmente più deboli della società italiana. Se il governo riuscirà a fare qualcosa in tal senso, acquisterà senza dubbio forza. Se non facesse nulla, invece, la fragilità dilagherebbe fortissima. E, quindi, le elezioni sarebbero molto vicine».
Ma con quale sistema elettorale si andrebbe al voto? La valanga di firme pro referendum dimostra che quello attuale, il cosiddetto Porcellum opera del ministro leghista Calderoli, non sta veramente più bene agli italiani. Lei ha proposto un suo Perfettellum. Cioè?
«Sostengo da tempo che bisogna permettere ai cittadini anche la scelta del proprio deputato o senatore, come avviene in America. Il vantaggio del siste-
ma attualmente in vigore è stato che al cittadino viene chiesto di scegliere: il Presidente del Consiglio, la coalizione che lo sostiene, il programma. E, attraverso un premio di maggioranza, si impediscono i ribaltoni. Manca solo
una cosa fondamentale: il consentire appunto al cittadino di indicare quali persone vuole come propri rappresentanti nei due rami del Parlamento. Quindi va abolito il cosiddetto “listino bloccato”. L’attuale legge elettorale andrà cambiata, perché questo dice la raccolta delle firme. Io consiglio al mio partito di modificarla in tal senso».
In Molise il suo partito, il Pdl, ha deciso di togliere il nome di Berlusconi dal simbolo. Un primo segnale? Ormai, insomma, Berlusconi fa perdere le elezioni?
«Diciamo che… non è questione di far perdere o far vincere. Con il primo luglio, avere introdotto nel partito e nello statuto del partito la figura del Segretario Politico, che è Angelino Alfano, ha significato che si è passati da un sistema nel quale Berlusconi era tutto a un sistema nel quale c’è un partito che si sta costruendo. Berlusconi è il Presidente del Consiglio. Ma il partito si vuole costruire al di là di Berlusconi e dopo Berlusconi. Anche a Milano, al nostro congresso, il suo nome non c’era. Ma lui resta una figura fondamentale».
A proposito di voto: quello degli italiani all’estero, pur es- sendo una sudata e doverosa conquista arrivata dopo decenni dilotte, si è rivelato a dir poco non perfetto.Va modificato?
«Il principio di dare il voto ai nostri connazionali fuori d’Italia è giusto. Però si è visto sia che ci sono stati delle enormi difficoltà organizzative sia che il reale interesse al voto da parte degli italiani all’estero è stato molto diversificato: molti hanno mostrato interesse, ma sono una minoranza. Il che deve farci riflettere. Così com’è, la situazione non va».
Potrebbe pensare di candidarsi a livello nazionale…
«In questo momento sto lavorando, assieme ad altri, a costruire il nuovo Pdl: un partito che si sposti sempre di più verso il Partito popolare europeo, capace quindi di inglobare altre realtà che fanno parte del Partito popolare europeo ma non del Pdl attuale. Penso all’Udc di Pierferdinando Casini, ma non solo. Penso ad alcuni movimenti della cosiddetta società civile e a singole personalità. Il mio sogno è la costituente di un nuovo partito, di un nuovo “rassemblement” che costituisca la sezione italiana del Partito popolare europeo».
Il ritorno della Democrazia Cristiana?
«Questo è il futuro del centro destra al quale credo e per il quale sto lavorando. Ovviamente, visto che Berlusconi ha lasciato chiaramente intendere che nel 2013 non si ricandiderà occorrerà trovare il nuovo premier. Io ho suggerito di ricorrere alle primarie, sulla base dell’esperienza americana. Dobbiamo far scegliere il leader ai nostri elettori; non possiamo più permetterci un leader scelto dall’alto. Io sarò candidato? Adesso non mi sento di dire né “sì” né “no”. E poi: ricontrattare l’alleanza con la Lega».

Share on FacebookShare on Twitter
Niccolò d'Aquino

Niccolò d'Aquino

Niccolò d’Aquino, giornalista, ha iniziato negli anni Settanta nella redazione milanese del Giornale Nuovo appena fondato da Indro Montanelli. È stato inviato di Radio Montecarlo,. Per 10 anni corrispondente da New York dell’Agenzia ANSA e del quotidiano svizzero Corriere del Ticino. Infine, per oltre venti anni, è stato inviato da Milano dei settimanali del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera. Oggi dirige una rivista dell’Ordine di Malta in Italia. Tra i libri che ha scritto: "La tenda blu, in Etiopia con le armi della solidarietà" (Edizioni Paoline, 2012) , "La rete italica", idee per un Commonwealth (Edizioni IDE, Italic Digital Editions, 2014, seconda edizione ampliata 2017) sulle potenzialità globali del soft power culturale di matrice italiana.

DELLO STESSO AUTORE

Macelleria Palermo: quando l’obiettivo incontra Cosa Nostra

Macelleria Palermo: quando l’obiettivo incontra Cosa Nostra

byNiccolò d'Aquino
Il duetto Mina Battisti che ha fatto la storia della musica

Il duetto Mina Battisti che ha fatto la storia della musica

byNiccolò d'Aquino

A PROPOSITO DI...

Previous Post

CULTURA/ Gli immigrati che eravamo

Next Post

OCCUPY WALL STREET/ Un Columbus Day diverso

DELLO STESSO AUTORE

La dritta di Farinetti al festival della Cultura americana: “Investite in poesia”

La dritta di Farinetti al festival della Cultura americana: “Investite in poesia”

byNiccolò d'Aquino
Salvato dallo Swing: l’avventura “musicale” di un prigioniero italiano in America

Salvato dallo Swing: l’avventura “musicale” di un prigioniero italiano in America

byNiccolò d'Aquino

Latest News

Capitol Hill / Ansa

House Divided Over Guest Chaplain Appointment

byLuna Goletti
Crisi Egitto-Israele, il Cairo non accetta ambasciatore

Crisi Egitto-Israele, il Cairo non accetta ambasciatore

byAnsa

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

OCCUPY WALL STREET/ Un Columbus Day diverso

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?