“Non sono solo notizie, è il racconto di una storia”. Parla così Mario Calabresi, ex direttore di Repubblica e La Stampa e fondatore di Chora Media, la società di produzione di podcast più seguita in Italia.
Calabresi, nato a Milano nel 1970, un anno e mezzo fa ha deciso di lanciarsi nel mondo dei contenuti audio. Insieme a Guido Maria Brera e Roberto Zanco, a fine 2020 ha scommesso sui podcast: uno strumento diverso con cui fare informazione.
“Avevo fatto il primo esperimento con Veleno di Pablo Trincia, una serie caricata sul sito di Repubblica che ha avuto grande successo. Sono passati solo tre anni, ma sembra ne siano trascorsi 20″. Nel 2019, infatti, erano in pochi a sapere cosa fosse un podcast. “Per me la folgorazione è arrivata con The Daily del New York Times, che mi ha fatto comprendere le potenzialità informative e di racconto di questo strumento, capace di fare immergere l’ascoltatore nella storia e per questo di coinvolgerlo”. È la voce, infatti, a colpire le persone la prima volta che cliccano sul pulsante play, a farle affezionare a un timbro e a un modo di parlare.

“Il podcast, poi, ha la capacità di dare una risposta alla crisi di fiducia che c’è tra l’informazione tradizionale e i cittadini. Quando ho smesso di fare il direttore di Repubblica, il primo anno l’ho passato scrivendo un libro, muovendomi e studiando molto, per capire dove stessero andando l’informazione e la narrativa. In tanti posti la risposta è stata il podcast e le newsletter”.
Così, di ritorno da uno dei tanti viaggi, Calabresi inizia a lavorare per andare incontro a queste tendenze. Inaugura la sua prima newsletter gratuita, Altre Storie, e decide di riempirla con una o due racconti a settimana incentrati su persone che hanno avuto il merito di lasciare il segno nei suoi ricordi. Storie che parlano di fenomeni dell’attualità, ma che si distaccano dalla frenesia della breaking news e aiutano a riflettere.
Poi, arriva il momento di Chora. È l’autunno del 2020 quando, insieme ad alcuni soci, nasce l’idea di creare una vera e propria podcast company, una struttura organizzata in cui ci fosse posto per scrivere, produrre, fare editing e sound design. Una catena costruita per dare vita a un prodotto completo e professionale.
“Pensavo sarebbe stato un percorso fatto di piccoli passi e invece in Italia, complice la pandemia, nel giro di due anni questo mercato è decollato. A Chora siamo partiti in quattro e adesso siamo 35. Produciamo tantissime serie, sia di tipo editoriale, sia storie per aziende, brand e marchi”
Ce n’è per tutti i gusti ed è per questo che, su Chora, anche i giovani hanno trovato il loro spazio. “Non credevo che l’audience italiana fosse pronta per l’informazione sui podcast. Ero convinto che uno strumento del genere fosse ancora per le serie narrative. L’estate scorsa ho chiesto alla mia collaboratrice Cecilia Sala di mettersi al lavoro per creare un weekly. Poi, però, nel momento in cui stava per partire, mi sono reso conto che tutto stesse accelerando e che iniziare con un weekly sarebbe stata una scelta timida. Allora le ho proposto un daily e lei ha accettato, diventando la prima inviata podcast in Italia e raccontando le storie in presa diretta. È stato un successo clamoroso e tutti i giorni i suoi podcast sono i più ascoltati in Italia. La prima fascia di pubblico sono i ventenni, poi i trentenni e i ragazzi del liceo. La forza di questa forma è la sua capacità di riconciliare con l’informazione anche ragazzi e ragazze che l’informazione non la leggono più, senza mai dare nulla per scontato”.

Cecilia Sala, con il suo Stories, racconta in questi giorni la guerra in Ucraina direttamente dal campo e il suo punto di forza sono proprio i suoni che registra in sottofondo. “A differenza del giornale radio, che deve essere il più pulito possibile, il prodotto di Cecilia lascia che si sentano le voci dei passeggeri quando è in treno, o i versi degli animali quando è allo zoo. È questo che coinvolge l’ascoltatore nel racconto”.
Ma cosa conta di più nel produrre un buon podcast? “Un anno fa avrei detto la voce. Oggi, la mia risposta è cambiata: sono convinto importi soprattutto il contenuto e la capacità di raccontare una storia”.
Caratteristiche che Calabresi ha raccolto nel formare la squadra che oggi compone Chora e che vuole insegnare ai futuri produttori di podcast in un’Academy che partirà lunedì 21 marzo e si concluderà dopo quasi due mesi, il 15 maggio. Una scuola quasi gratuita, che ha come solo costo i 100 euro necessari per coprire le spese di segreteria e alla quale prenderanno parte 300 studenti scelti da una selezione di oltre 4.000 persone.
La voglia è tanta, così come la richiesta del mercato. Calabresi e la sua squadra, con competenza e professionalità, hanno trovato la formula vincente per soddisfare l’enorme sete informativa delle nuove generazioni.
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