Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
First Amendment
April 25, 2021
in
First Amendment
April 25, 2021
0

La voglia di libertà unisce i giornalisti tra Usa e Italia per il compleanno della Voce

Il 25 aprile, in diretta Facebook, esponenti dell'informazione italiana e americana, moderati da Stefano Vaccara, hanno discusso di libertà di stampa

La Voce di New YorkbyLa Voce di New York
Time: 5 mins read

Per la Voce di New York domenica è stato un giorno speciale. Ha festeggiato sia la Liberazione che il suo ottavo compleanno, che cadono proprio nello stesso giorno.

Per celebrare entrambe le ricorrenze, nove giornalisti del panorama italiano e internazionale, moderati dal direttore Stefano Vaccara, hanno discusso dello stato della libertà d’informazione e d’espressione in Italia, negli Stati Uniti e nel mondo, con una diretta andata in onda sulla pagina Facebook della VNY.

Sebastian Rotella

Il primo a intervenire è stato Sebastian Rotella, firma di punta del giornale online ProPublica, che da ormai 10 anni indica il futuro del giornalismo d’inchiesta. Rotella, inviato al confine col Messico, in centro e Sudamerica, Medio Oriente, Europa e in altre regioni, ha vissuto in carriera situazioni estremamente difficili e pericolose e, avendo lavorato accanto ai giornalisti in “trincea”, si è fatto un’idea ben precisa del futuro della libertà di stampa nel mondo. “La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei giornalisti – dice citando Sciascia – mi preoccupano le minacce che arrivano ai giornalisti da alcuni Paesi. Un esempio è la Cina, che ha silenziato gli organi di informazione che provavano a divulgare le informazioni sul coronavirus. Gli anni con Trump sono stati difficili, ma comparati con la situazione che vivono ad esempio i giornalisti sudamericani è una difficoltà relativa”.

 

Paolo Borrometi (wikimedia/Paolo Bocri)

È toccato poi a Paolo Borrometi, vicedirettore dell’Agenzia Giornalistica Italia, direttore di LaSpia.it e Presidente di Articolo 21, che per le sue inchieste sulla mafia in Sicilia vive sotto scorta. “Oggi abbiamo un’informazione che risente troppo della politica e delle simpatie e troppo poco dell’oggettività. Io non immaginavo di vivere quello che ho vissuto, ho più di 45 processi in corso per minacce di ogni tipo, ma lo Stato non può arretrare. Il giornalismo è fondamentale, perché svela trame in anticipo che solo anni dopo vengono scoperte dalle forze dell’ordine”.

 

Giuseppe Giulietti

A Beppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), viene chiesto se ci siano nuovi dati dal Ministero degli Interni sulla situazione di pericolo in cui operano i giornalisti in Italia e lui, amareggiato, risponde che “L’Italia nell’ultima classifica per la libertà di stampa è al 41° posto. Il rapporto indica le criticità italiane e tra queste spicca il numero dei cronisti sotto scorta, che sono 22: è un dato grave. Il 3 maggio sarà la giornata ONU per la libertà di informazione e noi andremo dal Presidente della Camera per segnalare un dossier specifico su tutte le situazioni di minaccia registrate dai giornalisti. Se non si votano le leggi per far capire che chi colpisce un cronista colpisce un cittadino, non andremo avanti”.

 

Federica Angeli (wikimedia/Kaspo)

Federica Angeli, esperta di cronaca nera e giudiziaria per La Repubblica, che per le sue inchieste sulla mafia romana vive sotto scorta dal luglio del 2013, ammette di pagare “un prezzo molto alto per le indagini che faccio e insieme a me lo pagano anche i miei figli, che sono gli unici bambini in tutta Europa ad avere una scorta. Però posso dire che ne è valsa la pena e mi sento di dire che il nostro mestiere rappresenti ancora una forza e questo è molto chiaro alla politica, che cerca ancora di imbavagliarlo. Per questo sono molto orgogliosa di essere giornalista e di fare quello che faccio”.

 

Tiziana Ferrario (Foto Mirta Lispi)

Tiziana Ferrario, columnist de La Voce di New York e inviata di guerra per la RAI in Paesi difficili, parla dell’Afghanistan sottolineando che sia impossibile “fare finta di niente, perché in posti come quello fare il giornalista equivale a fare una scommessa. Se tu racconti di alcuni scontri e dai il numero dei morti talebani, a casa ricevi minacce. Ma non solo tu, tutta la tua famiglia e i tuoi parenti. Minacce che vengono messe in atto, perchè non si deve sapere che i talebani hanno delle perdite. In Afghanistan sarà un ritiro complesso. E abbiamo già capito che i giornalisti ne pagheranno le conseguenze”.

 

Antonio Di Bella durante un collegamento con la Rai da Washington

Antonio Di Bella, corrispondente RAI dagli Stati Uniti, Tg3 e Rai News 24, è stato testimone diretto dell’aggressione a Capitol Hill e proprio ricordando quel momento confessa che “mai mi sarei aspettato che le cose sarebbero andate così. Oggi credo ci sia un problema diffuso: la caccia al giornalista. Non c’è più quell’idea che il giornalista sia il cane da guardia che controlla il potere. Metà del Paese, negli USA, respinge in blocco tutte le tv e tutti i giornali ed è una preoccupazione profonda. Non c’è più un dibattitto tra giornali, ma sono entrate nel panorama verità alternative, come ad esempio la negazione del covid, che proviene da informazioni nate sui social”.

 

Giampaolo Pioli

Giampaolo Pioli, corrispondente dagli USA del Quotidiano Nazionale e Presidente di VNY Media Corp, racconta la situazione dei giornalisti che svolgono il loro mestiere in Paesi dove la libertà di stampa non esiste e spiega come “Adesso i giornalisti che lavorano in uno Stato con poca libertà di stampa vengono bollati come “agenti stranieri” e quindi sottoposti a un controllo che non corrisponde più a quello pensato per i giornalisti, ma per emissari del governo. Il controllo è perciò totale e ogni minima azione può essere buona per far scattare una punizione”.

 

Massimo Jaus, cronista politico de La Voce di New York, ex vice direttore di America Oggi e corrispondente dagli USA de Il Mattino, data la sua esperienza cinquantennale negli Stati Uniti parla di come il giornalismo oltreoceano sia cambiato con il tempo. “Oggi viviamo in un contesto informativo ben differente. La democrazia è un insieme di fattori e la libertà di espressione è uno di questi. Quando la libertà di espressione è manipolata, cade di conseguenza anche la democrazia. Qui in America i fatti alternativi vengono ormai creati in modo subdolo, chiudendo i microfoni durante le conferenze stampa, intimidendo i giornalisti e bollando come false le loro notizie”.

 

Mario Calvo Platero con il suo cane Juno

Infine Mario Platero, editorialista di Repubblica, già capo della redazione statunitense del Il Sole 24 Ore e collaboratore de La Voce di New York, ripercorre il rapporto tra stampa e potere e ricorda come “qualunque presidente americano ha avuto rapporti di fair play con i giornalisti. Anche Obama non andava d’accordo con i giornalisti alla Casa Bianca, ma lui non si è mai permesso di essere così direttamente aggressivo come Trump. Trump è riuscito in qualche modo a portare una larga parte di popolazione a schierarsi contro l’informazione”.

 

 

 

 

 

 

 

Share on FacebookShare on Twitter
La Voce di New York

La Voce di New York

DELLO STESSO AUTORE

Grande Sinner a Miami: batte il numero 1 del mondo Alcaraz e vola in finale

Grande Sinner a Miami: batte il numero 1 del mondo Alcaraz e vola in finale

byLa Voce di New York
Stormy Daniels, grazie a tutti per il supporto e l’amore

Stormy Daniels: “Paura di Trump? L’ho visto nudo, non può essere più spaventoso di così”

byLa Voce di New York

A PROPOSITO DI...

Tags: 25 aprileAfghanistanAntonio Di BellaAssalitori di Capitol HillFederica AngeliFirst AmendamentGiampaolo Pioligiornalistigiornalisti italianigiornalisti italiani negli USAgiornata mondiale della libertà di stampaGiuseppe GiuliettiLa Voce di New York 25 aprilelibertà di stampaMario PlateroMassimo JausPaolo BorrometiSebastian RotellaTiziana FerrarioTrump e libertà di stampa
Previous Post

Mentre il Covid devasta l’India, i veri numeri sono sconosciuti

Next Post

Oscar 2021: il cinema d’autore in prima fila! Nomadland di Chloé Zhao fa l’en plein

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Violento tornado sull’Arkansas: distrutte case e abbattuti alberi

Violento tornado sull’Arkansas: distrutte case e abbattuti alberi

byLa Voce di New York
Melania e il suo paese delle meraviglie

Stormy’s Interview with Piers Morgan Canceled Due to “Security Concerns”

byLa Voce di New York

Latest News

Monstrous Mat of Sargassum Heading for Coasts: Can we Sink it?

Monstrous Mat of Sargassum Heading for Coasts: Can we Sink it?

byAmanda James
Grande Sinner a Miami: batte il numero 1 del mondo Alcaraz e vola in finale

Grande Sinner a Miami: batte il numero 1 del mondo Alcaraz e vola in finale

byLa Voce di New York

New York

New York si prepara all’arresto di Trump: Adams mobilita tutti i suoi agenti

New York si prepara all’arresto di Trump: Adams mobilita tutti i suoi agenti

byMassimo Jaus
Seventy Time Seven: la condanna a morte di Paula Cooper nel nuovo libro di Alex Mar

Seventy Time Seven: la condanna a morte di Paula Cooper nel nuovo libro di Alex Mar

byAlessandro D'Ercole

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post
Oscar 2021: il cinema d’autore in prima fila! Nomadland di Chloé Zhao fa l’en plein

Oscar 2021: il cinema d’autore in prima fila! Nomadland di Chloé Zhao fa l’en plein

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the Term of Service and the Privacy Policy.

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?