Ancora si discute sull’allontanamento forzato di Donald Trump dai maggiori social network. Nei giorni immediatamente successivi all’assalto al Campidoglio dello scorso 6 gennaio, Twitter decise di “bannare” a vita l’ex Presidente per aver incitato le violenze in cui persero la vita cinque persone. Donald Trump, che sulla piattaforma aveva quasi 90 milioni di followers, venne privato del suo principale canale di comunicazione e successivamente fu allontanato anche da Facebook, Youtube e dai principali social network. Il dibattito sull’accaduto, bollato da alcuni come atto di censura e difeso da altri come reazione contro le derive autoritarie dell’ex Presidente, non si è mai sopito.
L’ultimo in ordine cronologico ad esprimere dubbi sul potere censorio dei giganti dei social media è stato Bernie Sanders, icona della sinistra americana. Intervistato durante l’Ezra Klein Show, Sanders ha lanciato un monito a tutti, suggerendo una riflessione su questo pericoloso precedente. Per Sanders, Trump “era un razzista, un sessista, uno xenofobo, un bugiardo patologico, un autoritario, qualcuno che non crede nello stato di diritto”, ma riguardo alla messa al bando dell’ex Presidente su Twitter ha ammesso, “se me lo chiedi, mi sento a mio agio con il fatto che l’allora Presidente degli Stati Uniti non abbia potuto esprimere il suo punto di vista su Twitter? Non mi sento a mio agio”.
La situazione potrebbe mutare. Adesso, a dare speranza ai trumpiani americani e non solo è Jason Miller, senior adviser del Tycoon. Durante un’intervista a “#MediaBuzz” di Fox News, Miller ha commentato l’allontanamento di Trump da Twitter, “credo che vedremo il Presidente Trump tornare sui social media probabilmente fra due o tre mesi, con una sua propria piattaforma”. Miller ha continuato, entusiasta, “È qualcosa che credo diventerà il posto più esclusivo nei social media, ridefinirà completamente il gioco e tutti quanti staranno ad aspettare e vedere esattamente ciò che il Presidente Trump farà”. Secondo Miller, ci sono molte compagnie in lizza per la creazione di questa piattaforma che riunirà decine di milioni di persone.

Un ritorno in grande, quindi. Peccato che Trump ci abbia abituato al suo eclettismo nel mondo degli affari, con investimenti, talvolta fallimentari, che hanno spaziato dal gioco d’azzardo alle università, dalle compagnie aeree ai network televisivi. Soltanto due mesi fa sembrava che il Tycoon fosse in procinto di creare un suo partito personale, idea successivamente smentita. Ma stavolta potrebbe essere diverso. Il successo travolgente di Donald Trump sui social media ha fatto sì che si venisse a creare uno zoccolo duro di follower che, al primo accenno, hanno deciso di seguirlo su piattaforme meno conosciute come Parler e Gab. Proprio Parler, in virtù della celebrità del Mogul dell’edilizia, arrivò a proporgli il 40% dell’azienda se avesse pubblicato contenuti esclusivamente su quella piattaforma.
I conservatori, inoltre, sarebbero ben lieti di trovare nuovi lidi virtuali che più si confacciano alle loro necessità. Il nuovo mantra dei repubblicani, a cui fanno riferimento numerosi giornali e network televisivi, è “i conservatori sono messi a tacere”. Il nuovo social network di Trump potrebbe essere il paradiso per questi “perseguitati” dai social media mainstream, un posto dove esiste una sola verità, quella dell’ex Presidente.